Tutti a parlare di autonomia, tutti in sua difesa: bene sovrano della nostra comunità. Eppure non siamo autonomi affatto. Per prima cosa non lo saremo mai, se non riusciremo a stare in piedi con le nostre gambe. Intendo economicamente in piedi. E su cosa potremmo contare? Principalmente sul turismo e sull’energia. Il primo aspetto non riusciamo a gestirlo nel migliore dei modi: non abbiamo imparato a sfruttare appieno il potenziale che abbiamo, seguendo le linee guida di un turismo moderno e sostenibile. Nel secondo rapiniamo il territorio, costruendo centraline ovunque, anche là dove il paesaggio dovrebbe essere tutelato in quanto risorsa primaria del turismo. Abbiamo l’energia, ma, mi chiedo, dove sono i proventi della vendita della stessa? A cosa servono? Dove e come vengono investiti? La CVA è una partecipata della Regione che gestisce gli affari per conto suo. In quanto partecipata lo può fare e noi rimaniamo legalmente all’oscuro di tutto. Eppure l’acqua ci appartiene e ancora per un bel pezzo, ma sembra che invece sia di proprietà di un gruppo ristretto di persone che, gira e rigira, è sempre lo stesso e usa la Valle d’Aosta come il proprio terreno di caccia. L’autonomia ha arricchito politici e faccendieri e dato le briciole a tutti gli altri che si sono accontentati di un posto, di un favore, di una casa, di promesse più o meno mantenute… di certo non ha garantito servizi di eccellenza come avremmo potuto avere. E adesso eccoci qui, incapaci di fare turismo e con un bene come l’acqua che ci sfugge da ogni controllo… come possiamo dirci autonomi? La difesa dell’autonomia è la difesa della riserva. La loro.
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Riserva di caccia
24 febbraio 2015Capelli tinti
3 gennaio 2012
Per la trasmissione televisiva "L'anno che verrà", il nostro Marguerettaz spende in promozione turistica 1.100.000 euro e brinda con un Prosecco veneto! Diamolo in pasto ai nostri produttori!
Aurelio Marguerettaz? Chi è costui? Uno che non ne azzecca una! Come assessore al Turismo si è beccato il cagotto, mangiando una tinca romana a firma “Saveurs du Val d’Aoste”, un marchio che dovrebbe esaltare i prodotti locali e da lui caldamente promosso. Spende in pubblicità milioni di euro (contratto Rai: più di tre milioni in tre anni) e brinda alla trasmissione concordata con Viale Mazzini, “L’anno che verrà”, con un Prosecco veneto. Dichiara di volere un turismo di nicchia, ma il target che guarda la televisione l’ultimo giorno dell’anno è quello di chi non si può permettere altro. Gli piace coccolare a spese nostre (45.000 euro!) le Loredana Lecciso, Sandra Milo, Simona Ventura… , in partenza per l’Isola dei Famosi, convinto che gli appassionati del genere siano i turisti di domani. La televisione cala in ascolti e lui persevera nello sponsorizzare trasmissioni vecchie. Al turismo di qualità contrappone quello becero e caciarone, incapace com’è di un concetto di sviluppo lungimirante e sostenibile. E’ anche assessore ai Trasporti, ma l’unico trenino che è capace di far funzionare è quello con gli amici intorno ai tavoli in uno dei tanti dopo cena.
Panza fa rima con eleganza!
11 agosto 2009

Grasso fa schifo!
Ecco il piccolo, ma rivelatore di quanto grasso circoli in giro, reportage promesso. Cliccate qui per accedere all’album di Patuasia e, se volete, scrivete i vostri commenti.
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