Il 19 agosto dell’anno 14 D.C. moriva l’imperatore Augusto, fondatore della nostra città. Non mi sono giunte alle orecchie notizie di un qualche evento che ne ricordasse la figura. Che ne so un convegno, una manifestazione, una mostra… mi sembra di intuire che del nostro non importi un fico secco a nessuno. Sarà perché era un romano e non un salasso? Una qualsiasi città della vicina Francia ne avrebbe approfittato per dare slancio al turismo culturale del suo territorio, ne sono certa. Campioni del mondo nel saper vendere se stessi, i cugini francesi avrebbero creato un evento commisurato all’importanza dell’anniversario. Noi no. Noi ci vantiamo delle nostre tradizioni solo se rientrano in alcuni parametri politici. I romani invasori e colonialisti non meritano attenzione. I monumenti li trattiamo con la superficialità tipica di chi non ne capisce il potenziale culturale ed economico. Nessuna reale e costante valorizzazione. Anzi li trattiamo come novelli barbari.
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Siamo barbari
30 Maggio 2014Andar per sassi!
10 Maggio 2011Come ogni volta anche la Valle d’Aosta sarà presente al Salone del libro a Torino. Esporterà l’immagine di una regione ricca e prolifica in fatto di pubblicazioni. Quella che daremo sarà un’immagine bella, ma distorta dalla realtà; più simile a uno spot istituzionale che ha bisogno di costante autoreferenzialità. La realtà la conosciamo noi valdostani dagli occhi vigili, dal cuore sensibile e dal cervello in costante movimento. Questa fotografia, ne abbiamo già pubblicata un’altra, ma non siamo stanchi di battere sul chiodo, ribadisce la menzogna. Ecco cosa dice l’assessore alla Cultura, Laurent Viérin: “L’evento è inoltre un’occasione per la promozione dei beni culturali della Valle d’Aosta e veicolo di informazione delle tematiche del turismo culturale…”. Queste sono mura romane! Che sono state portate alla luce, seguendo un progetto preciso di valorizzazione del patrimonio archeologico, brutto progetto, ma attuato e pagato! Secondo me queste strutture che sostengono una copertura di assi che con ogni probabilità servirà per il prossimo mercatino di Natale, possono essere considerate delle vere costruzioni abusive in area protetta: è in questo modo che si veicolano i beni culturali? E’ in questo modo che si potenzia il turismo colto? Questa libertà di fare e disfare a piacimento, seguendo i capricci e le suggestioni del momento, prova l’assenza di una progettazione da parte dei nostri amministratori, la loro incapacità di avere un’idea di insieme di quella che è la Valle d’Aosta.
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