Posted tagged ‘Trenitalia’
4 ottobre 2014
Riporto da facebook una parte dell’articolo sulla faccenda della ferrovia Aosta – Torino, firmato Ing. Matteo Jarre.
Nel 2010 l’amministrazione e la programmazione di tutti i servizi ferroviari passa dal controllo statale a quello regionale. Per le regioni a Statuto Speciale (tra cui la Valle d’Aosta) è necessario però un provvedimento ad hoc. Il decreto 194/2010 viene quindi approvato e subordina il passaggio di mano nell’amministrazione della ferrovia “alla definizione di almeno tre Accordi di Programma, con i quali devono essere definite: (1) le risorse[…] necessarie per la gestione del servizio; (2) gli interventi da attivare, incluso il rinnovo del parco rotabile; (3) gli interventi infrastrutturali necessari per riqualificare la rete ferroviaria.” (fonte: http://www.regione.vda.it). Dallo stesso sito veniamo a sapere che la Regione ha elaborato “una propria proposta per il primo degli accordi di programma, ma ad oggi essi sono ancora in fase di negoziazione”.
(altro…)
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21 febbraio 2014
Riceviamo dal signor François Burgay e volentieri pubblichiamo.
Si diceva che la Valle d’Aosta fosse un’ “isola felice”… Sulla felicità nutro qualche dubbio, visto il tasso di suicidi tra i più alti in Italia (CNEL, 2007), sull’isola invece sono sicuro. Siamo irraggiungibili quasi come Tristan de Cunha, l’isola più remota del Pianeta. Dopo l’annuncio sui tagli operati da Trenitalia che saranno operativi dal 2 marzo, la Valle d’Aosta sarà letteralmente isolata dal resto del mondo. Come cambierà la mobilità degli studenti universitari, dei turisti e dei cittadini che usano il treno per i loro spostamenti? Attualmente le corse dei treni Aosta-Ivrea-Torino nei giorni feriali sono 17, dal 2 Marzo, stando alla tabella pubblicata sul sito aostasera.it, saranno appena 7 in partenza alle 5:16, 6:26, 7:26, 11:32, 13:38, 15:26 e 17:26. Un discorso analogo si può fare per i treni in partenza da Torino. Di fronte a questo taglio mastodontico l’Assessore Marguerettaz oltre a esibirsi nella sua parte preferita e cioè quella de “l’Indignato”, cosa fa? La Regione cosa pensa di fare? E’ stato immaginato “un piano B”? Me lo auguro anche perché mi viene difficile credere che questa decisione di riorganizzare il servizio sia stata presa dall’oggi al domani. Detto questo, non che le cose per il trasporto su gomma vadano meglio: gli autobus urbani sono stati drasticamente ridotti (mettendo a rischio licenziamento 15 lavoratori Svap) e il destino di quelli extra-urbani pare non essere molto differente. La politica regionale è quindi chiara: il trasporto pubblico non è degno di investimenti. Meglio spostarsi in auto, inquinare, creare intasamenti e traffico. Quando a Tallinn, capitale dell’Estonia di 400.000 abitanti, garantiscono i mezzi pubblici gratuiti ai residenti nell’ottica di politiche “antismog”, in Valle d’Aosta li si cancella. Ciò che manca non sono quindi le strategie o le possibilità. Ciò che manca è, forse, il cervello…
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4 dicembre 2012
Riceviamo dal signor Fabio Protasoni e volentieri pubblichiamo.
In questi giorni entra in vigore il nuovo orario ferroviario. Trenitalia ha riorganizzato pesantemente il trasporto pubblico ferroviario cadenzando alcuni orari e razionalizzando l’offerta senza operare i tagli che erano stati annunciati a Settembre. Bene. Il risultato però sembra, ancora una volta, ispirato ad una idea burocratica del servizio anziché alle esigenze dei pendolari. I nuovi orari produrranno disagi e problemi a molti lavoratori. In particolare vorrei far presente la situazione di molti pendolari che da Aosta scendono a lavorare nella bassa valle e che incontro quotidianamente con il treno del mattino che mi porta a Torino. In sostanza, per loro rientrare a casa sarà un problema. Infatti, il nuovo orario, provoca un buco di un’ora e mezza, dalle 16,07 fino alle 17,42, in cui non ci sono treni in partenza da Ivrea, Pont-Saint-Martin, Hone e Verrès. I lavoratori di una delle maggiori aree produttive della Valle d’Aosta che entrano al lavoro alle 8-8,30 e che terminano il loro orario verso le 17 (o anche prima) si trovano così bloccati tre quarti d’ora e più. Non si tratta di 4 gatti ma di decine di pendolari. I Pendolari Stanchi hanno già fatto presente il problema, insieme a molti altri, ma senza che siano state date garanzie. Un sostegno da parte della stampa, delle istituzioni e dell’opinione pubblica potrebbe convincere Trenitalia a risolvere il problema.
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15 Maggio 2012
Se qualcuno sperava che la tratta ferroviaria Aosta-Torino avesse raggiunto, pur nel disservizio, una soglia di equilibrio si sbagliava di grosso. Solo pochi giorni fa si è verificata l’ennesima odissea di passeggeri, fra cui Alessandra Piccioni, presidente di Legambiente. Partiti da Torino verso le 22 e arrivati a Chivasso una mezz’ora dopo circa, i nostri eroi hanno potuto raggiungere il capoluogo valdostano solo verso le quattro del mattino! E non certo grazie a Trenitalia, ma all’aiuto dei carabinieri. A parte il disagio insopportabile che ancora una volta viene subito, vorrei far notare che Trenitalia aveva a suo tempo denunciato tredici ragazzi rei di aver creato un disservizio a causa di una loro più che legittima protesta. La soppressione di treni senza preavviso, l’assenza totale di assistenza e tutti i gravi problemi conseguenti alla cattiva gestione di Trenitalia non sono altrettanto degni di una denuncia?
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Tags: Ferrovia Aosta-Torino, Trenitalia
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7 dicembre 2011
L’assessore al Turismo e Trasporti, Aurelio Marguerettaz, ribadisce che non ha mai avuto incontri con aziende private né nessuno lo ha mai avvicinato per fare delle proposte sulla gestione della tratta ferroviaria Aosta-Torino, eppure Giuseppe Proto, l’amministratore delegato di Sadem e dirigente di Arriva, una multinazionale dei trasporti su gomma e rotaia, conferma che emissari di quest’ultima avevano incontrato sia l’assessore sia il presidente Rollandin per far loro una proposta: “a fronte di un contratto analogo a quello in essere oggi tra Regione e Trenitalia (23 milioni di euro l’anno), la Arriva offriva un incremento di chilometri percorsi e un investimento di 80 milioni di euro per l’acquisto di dieci treni bimodali. (La Stampa 27-11-2011). Oltre alla pancia anche il naso di Aurelio ha cominciato a crescere.
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21 novembre 2011
Chissà perché tanto accanimento in favore dell’acquisto dei treni bimodali da parte dell’assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz? Secondo quanto detta la democrazia, un eletto dovrebbe ascoltare non solo i suoi elettori, ma tutti i cittadini e, quando questi chiedono in coro una soluzione ai loro problemi, venir loro incontro. Marguerettaz, allevato da Iddu, questo non lo sa. Si trincera dietro un “incomprensibile” no e sferra attacchi contro tutti coloro che auspicano una soluzione razionale e definitiva alla ferrovia. Fra questi i pendolari piemontesi e l’assessore di Ivrea, Giovanna Codato. Il bambinone capriccioso vuole il trenino bimodale che costa 35 milioni di euro, soldi già stanziati dallo Stato per l’elettrificazione, ma che Cicciobello vorrebbe modificarne la destinazione d’uso per comprarsi il giocattolo che non userà mai: lui preferisce spostarsi in auto con l’autista. Questo accanimento, che lo isola anche da Trenitalia, non può che alimentare i più truci sospetti, già perché proprio non si spiega tanta arroganza e mancanza di rispetto verso chi i problemi di trasporto li vive ogni giorno.
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6 febbraio 2011
Aurelio Marguerettaz, un fiume in piena? Bene vediamo di arginare tale esuberanza. Secondo l’assessore non è la Regione a dover investire sulla ferrovia, ma il proprietario. Vero. Però, quando gli interessi sono quelli di tutti il pubblico si sente o, come in questo caso, si dovrebbe sentire, parte in causa e investire anch’esso per il bene della collettività. Infatti la Regione non è esente da contributi vari rilasciati ai privati di questa o di quella azienda per evitare dolorosi tagli. Allora, ci si domanda, perché con Trenitalia non si è mai concluso niente? Possibile che le responsabilità siano tutte della Società? O sono anche da imputare al totale disinteresse dei nostri politici verso il problema? la ferrovia non è nostra dunque chissenefrega? Che tipo di contratto di servizio ha stipulato la Regione con Trenitalia? I soldi buttati per gli studi di fattibilità per l’Aosta-Martigny quale disegno perseguivano? l’acquisto della linea? Marguerettaz scarica le responsabilità su Trenitalia, ma non ci convince. Finora i disagi subiti dai viaggiatori e soprattutto dai pendolari, sono stati da questi metabolizzati in un tran tran fatto di abitudine e di rassegnazione. Su questa infinita pazienza i nostri hanno speculato a lungo, lasciando marcire la questione. Più interessati a progetti di proprietà regionale: ieri il trenino di Cogne, oggi il metrò. Il bubbone è scoppiato con la nuova stazione sotterranea di Porta Susa che mal sopporta i locomotori diesel. E i nodi vengono al pettine. La politica dell’amministrazione regionale si è sempre rivolta all’acquisizione di qualsiasi bene: impianti a fune, Casinò, energia, immobili… , nell’ottica futura di un totale controllo del territorio; la ferrovia, essendo di proprietà statale, non è mai entrata nella lista degli acquisti e quindi non ha mai solleticato nessun interesse. Troppo facile ora liberarsi la coscienza, puntando il dito accusatore contro Trenitalia! I gravi problemi di oggi sono da addebitare alla politica sbagliata di ieri! E ieri come l’altro ieri si chiama Union valdotaine con le sue fasulle mire indipendentiste!
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8 marzo 2010
Di questo passo verranno regionalizzate anche le nostre mutande! Non c’è sosta nella costruzione del Controllo Assoluto: tra breve anche le Ferrovie saranno di competenza regionale (entro la fine del 2011)! La gestione di Trenitalia è stata pessima, ma perché non pensare a un appalto come ha fatto la Bresso? Perché la politica di chez-nous è politica feudale che non vede di buon occhio la libera impresa proprio in quanto libera e non facilmente manovrabile. Verrà regionalizzato anche il contratto degli statali, poi sarà il turno delle Forze dell’Ordine e magari verrà istituito un piccolo esercito… non si sa mai. Insomma si vuole arrivare a una Valle-Stato con i soldi dello Stato. Il Comitato federale dell’Union, intanto, propone un nuovo ciclo di formazione politica al suo interno dal titolo: Se former pour mieux administrer. Che abbiano capito che in fatto di amministrazione sono scarsi? I quattro milioni di euro da pagare a Lefebvre la dicono lunga sul tristissimo capitolo Casinò; la lenta ripresa della tratta aerea Aosta -Roma è eloquente sulla futura capacità regionale di condurre il nuovo aeroporto commerciale e poi il Minuetto che non funziona e che verrà sostituito e bla bla…, eppure Rollandin fa la voce grossa e chiede nuove competenze allo Stato. Noi, meschini di Patuasia news, ci domandiamo ancora una volta e al di là di qualsiasi posizione ideologica: ma sono, saranno in grado di gestirle? Basterà un corsetto in cinque lezioni per formare una classe dirigente che non c’è mai stata?
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Una Valle-Stato
8 marzo 2010Di questo passo verranno regionalizzate anche le nostre mutande! Non c’è sosta nella costruzione del Controllo Assoluto: tra breve anche le Ferrovie saranno di competenza regionale (entro la fine del 2011)! La gestione di Trenitalia è stata pessima, ma perché non pensare a un appalto come ha fatto la Bresso? Perché la politica di chez-nous è politica feudale che non vede di buon occhio la libera impresa proprio in quanto libera e non facilmente manovrabile. Verrà regionalizzato anche il contratto degli statali, poi sarà il turno delle Forze dell’Ordine e magari verrà istituito un piccolo esercito… non si sa mai. Insomma si vuole arrivare a una Valle-Stato con i soldi dello Stato. Il Comitato federale dell’Union, intanto, propone un nuovo ciclo di formazione politica al suo interno dal titolo: Se former pour mieux administrer. Che abbiano capito che in fatto di amministrazione sono scarsi? I quattro milioni di euro da pagare a Lefebvre la dicono lunga sul tristissimo capitolo Casinò; la lenta ripresa della tratta aerea Aosta -Roma è eloquente sulla futura capacità regionale di condurre il nuovo aeroporto commerciale e poi il Minuetto che non funziona e che verrà sostituito e bla bla…, eppure Rollandin fa la voce grossa e chiede nuove competenze allo Stato. Noi, meschini di Patuasia news, ci domandiamo ancora una volta e al di là di qualsiasi posizione ideologica: ma sono, saranno in grado di gestirle? Basterà un corsetto in cinque lezioni per formare una classe dirigente che non c’è mai stata?
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