Posted tagged ‘Trenino di Cogne’

Ci piacciono solo le funivie!

26 gennaio 2012

Segnalo questo articolo e video: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/06/strana-storia-trenino-cogne/181970/

L’anima dei luoghi

24 ottobre 2011

Si è tenuta venerdì 21 a Cogne una conferenza dal titolo “Sui binari della memoria. Il turismo e l’anima dei luoghi” promossa da Legambiente. Il tema, a parte altre comunicazioni interessanti, ma di contorno, è stato evidentemente il destino delle Miniere di Cogne. Sono pessimista, lo dico subito, perché la sensibilità dei nostri (ahimé) amministratori è pari a zero, come vicina allo zero mi pare la consapevolezza di ciò che bisogna fare per dare gambe a un progetto di riqualificazione e valorizzazione di un sito straordinario e unico. Dicono, con la solita faccia di bronzo che li contraddistingue, che il primo passo è in corso riferendosi ai lavori (obbligatori per legge) che il concessionario Fintecna deve garantire per dismettere le miniere. Non è quindi il risultato di una scelta consapevole di sviluppo, tant’è che aspettano la riconsegna del sito per passare alla fase della progettazione di massima. Poi aggiungono, ad ogni buon conto, che non ci sono i soldi, che l’operazione costerebbe troppo, ecc. ecc. Nessuna obiezione seria e netta invece è mai  venuta dalla Regione riguardo all’ipotesi di un collegamento funiviario con Pila. Si preferisce rincorrere un modello di turismo invernale in crisi, quello dello sci alpino, e che richiede continuamente investimenti faraonici (si vedano le innumerevoli  ricapitalizzazioni delle Società delle Funivie), invece di sviluppare ulteriormente quel miracolo che è il turismo di Cogne, fatto di qualità del paesaggio e dell’offerta di servizi e soprattutto di identità speciale e unica. E’ questo che il mercato del turismo chiede sempre di più e non una ulteriore stazione sciistica standard. La valorizzazione delle Miniere di Cogne andrebbe in questa direzione, affondando le proprie radici in una delle essenziali ragioni d’essere di questo Comune, e risponderebbe, con una risorsa eccezionale e sostenibile, alla domanda turistica più evoluta. In questa ottica anche il trenino di Acque Fredde acquisterebbe un senso come tassello della Via del Ferro valdostana.

Il Trenino di Cogne esiste

12 luglio 2011

Il 13 e 14 luglio verranno prese le decisioni sul futuro del trenino di Cogne, molte le alternative che presentano alti costi, noi crediamo invece sia più opportuna una soluzione che mantenga la proposta originaria, tenendo conto delle necessità che si sono create nel frattempo. Mantenere in vita il treno costa di meno, è coerente con la storia del paese, è turisticamente suggestivo e non impattante, confidiamo nel buon senso che porta a sfruttare ciò che già c’è, invece che intraprendere nuove e imprevedibili avventure.

Colpa tua!

6 febbraio 2011

Aurelio Marguerettaz, un fiume in piena? Bene vediamo di arginare tale esuberanza. Secondo l’assessore non è la Regione a dover investire sulla ferrovia, ma il proprietario. Vero. Però, quando gli interessi sono quelli di tutti il pubblico si sente o, come in questo caso, si dovrebbe sentire, parte in causa e investire anch’esso per il bene della collettività. Infatti la Regione non è esente da contributi vari rilasciati ai privati di questa o di quella azienda per evitare dolorosi tagli. Allora, ci si domanda, perché con Trenitalia non si è mai concluso niente? Possibile che le responsabilità siano tutte della Società? O sono anche da imputare al totale disinteresse dei nostri politici verso il problema? la ferrovia non è nostra dunque chissenefrega? Che tipo di contratto di servizio ha stipulato la Regione con Trenitalia? I soldi buttati per gli studi di fattibilità per l’Aosta-Martigny quale disegno perseguivano? l’acquisto della linea? Marguerettaz scarica le responsabilità su Trenitalia, ma non ci convince. Finora i disagi subiti dai viaggiatori e soprattutto dai pendolari, sono stati da questi metabolizzati in un tran tran fatto di abitudine e di rassegnazione. Su questa infinita pazienza i nostri hanno speculato a lungo, lasciando marcire la questione. Più interessati a progetti di proprietà regionale: ieri il trenino di Cogne, oggi il metrò. Il bubbone è scoppiato con la nuova stazione sotterranea di Porta Susa che mal sopporta i locomotori diesel. E i nodi vengono al pettine. La politica dell’amministrazione regionale si è sempre rivolta all’acquisizione di qualsiasi bene: impianti a fune, Casinò, energia, immobili… , nell’ottica futura di un totale controllo del territorio; la ferrovia, essendo di proprietà statale, non è mai entrata nella lista degli acquisti e quindi non ha mai solleticato nessun interesse. Troppo facile ora liberarsi la coscienza, puntando il dito accusatore contro Trenitalia! I gravi problemi di oggi sono da addebitare alla politica sbagliata di ieri! E ieri come l’altro ieri si chiama Union valdotaine con le sue fasulle mire indipendentiste!

Condividi su Facebook:

Il trenino fa ciuf ciuf

11 gennaio 2011

Riceviamo dal signor Flavio Menolotto e volentieri pubblichiamo.

Se l’idea del trenino di Cogne inizialmente era buona si è poi ingarbugliata in un assurdo intreccio di burocrazia, lavori mal eseguiti, progetti da rifare anche per discutibili prescrizioni ministeriali, condite da incuria e mancanze di manutenzione, culminate in 25 anni di lavori e 30 milioni di euro spesi …… per nulla ! Con il trenino tanti soldi, troppi,  sono stati spesi, ma non torneranno indietro. Imprese e fornitori hanno fatto i loro guadagni e il rimedio è peggiore del male ! Si dice che il presidente Rollandin vorrebbe demolire tutto per realizzare delle costose ed impattanti funivie Cogne-Pila ( costo approssimativo di 30 milioni di euro) o, peggio, una navetta in galleria ( costo approssimativo di 100 milioni di euro). Dietro a tali suggestioni si intravvedono gli interessi tra la lobby di impresari e costruttori di funivie e la Regione che, tramite la finanziaria Finaosta, controlla  gran parte degli impianti di risalita valdostani. Secondo me ci sono ancora delle possibilità per il recupero del trenino con dei costi accettabili e comunque di molto inferiori a quelli che si spenderebbero per le funivie (ho redatto un documento a costo zero con delle proposte che ho inviato e che non sono state prese in considerazione e che si possono leggere nel sito: http://cogne.forumup.it/forum-1-cogne.html), ma temo che gli interessi che ruotano intorno alla proposta di costruire delle funivie, distruggendo l’attuale tramvia, siano molto, troppo forti.

Condividi su Facebook:

Tutto da rifare!

16 novembre 2010

Quello che mi indigna è che nessuno è mai responsabile e, conseguentemente, nessuno paga. Il tetto del palasport di Courmayeur è da rifare dopo soli quindici anni dalla sua inaugurazione. Ma le magagne non si esauriscono con le infiltrazioni d’acqua, pare infatti che anche l’impianto di riscaldamento e la pista di pattinaggio debbano essere rivisti. Sembra proprio un’abitudine valdostana quella di costruire sperimentando: piazza Narbonne è da rifare: la vasca perde acqua; piazza Caveri è da rifare: fa schifo; la pedonalizzazione dell’Arco d’Augusto è rinviata nonostante il nuovo ponte; il trenino di Cogne è tutto sbagliato, insomma si continua a pagare doppio per avere il minim0. E chi paga sono sempre i contribuenti.

Condividi su Facebook:

Trenino ciuf ciuf

22 aprile 2010
Da: Pont-Saint-Martin-Alternativa

Certo che Questi hanno l’ossessione dei treni! Trenino-di -Cogne, trenino-Gingle-Bell-per-bambini, trenino-dei-turisti, treno-Aosta -Martigny… . Tutti tranne quello che ci importa: l’Aosta-Torino!

Scava che ti passa!

21 aprile 2010
 

Vogliono la metropolitana? Bene, che comincino a scavare così la voglia gli passa!

Augusto Rollandin ha confermato di volere una metropolitana ad Aosta. Lui la chiama in inglese che fa più chic e dà meno nell’occhio: People Mover! Pensate un po,’ questo aggeggino trasporterà ben 800 persone all’ora, il doppio se le carrozze saranno due; si sposterà da nord a sud: una sola fermata. Secondo voi saranno così tante le persone che la utilizzeranno? Tempo di realizzazione dai sei agli otto anni, sempre che tutto vada bene. Più realisticamente quindici! Quindici anni di scavi per la città, senza contare quelli degli altri cantieri. Potrò usarla  e con me i miei coscritti, all’età di 70 anni! Mio nipotino si iscriverà a liceo… . Sfrutterà la galleria utilizzata per il teleriscaldamento che sfrutterà i vapori della Cogne. Domanda: fra quindici, ma anche fra otto, che fine farà la Cogne? Siamo così sicuri, con i tempi che corrono, che l’azienda privata continuerà a stare in buona salute? Ultimamente mi era sembrata un po’ provata. Non voglio passare per una Cassandra, ma permettetemi questi legittimi dubbi. Costo dell’operazione 50 milioni di euro destinati a lievitare come succede sempre in Italia. Un altro trenino di Cogne si prospetta: l’esperienza non insegna!

____________________________________
Condividi su Facebook:

Sogno di una notte di mezza estate

30 luglio 2009

Due buone notizie contro l’invecchiamento precoce della speranza. La prima riguarda quel fazzoletto di verde a nome Père Laurent: pare che al momento l’idea di trasformarlo in uno scheletrone ferroso, sia accantonata. La seconda è lo sgambetto che l’opposizione, in Consiglio regionale, ha fatto alla risoluzione sottoscritta dai due massimi corridori di maggioranza: Rollandin e Marguerettaz. I due premevano l’acceleratore sul caso trenino di Cogne con la speranza che l’estate e la relativa chiusura del Consiglio per due mesi, potessero mettere sotto oblio la questione. Non è andata così! L’opposizione si è dimostrata decisa di voler capire a fondo l’intera vicenda e vogliosa di fare la conoscenza dei responsabili sia tecnici sia politici. Considerati i numeri ci par di capire che anche dalle fila della maggioranza ci sia qualche mugugno in atto… . Il segno del comando, andato per una volta a vuoto, ci permette di dare una spolveratina ai sogni.

Nessun dorma!

27 luglio 2009
The "trenino di Cogne" afther...

The "trenino di Cogne" after...

La Vallée Notizie definisce il furto di 30 milioni di euro da parte dell’amministrazione regionale nei confronti nostri come “un costosissimo sogno”!. Macchecazzo di sogno! Noi contribuenti possiamo anche sognare, ma i sogni che custodiano nel virtuale cassetto mica costano milioni! Lo spreco ENORME di risorse economiche pubbliche, viene così fatto passare come fosse una favoletta dove il lieto fine è sostituito dalla delusione. La Vallée è un settimanale targato quindi è “normale” che la faccenda sia pubblicata sotto tono, ma noi di Patuasia news auspichiamo che questo vero e proprio ladrocinio sia evidenziato dalla Stampa per quello che è. Che i responsabili abbiano un nome e un cognome e che paghino per i loro errori. E, per concludere, che ci sia un regista-giornalista capace di filmare un bel documentario su questa storia. (Documentario o film di fantascienza?).