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Il pifferaio magico

21 dicembre 2011

Forse Marco Jaccond non è stato alla Biennale di Venezia, perché altrimenti non si sarebbe scandalizzato della mostra definita “La Biennale degli Sconosciuti” e allestita a Palazzo delle Esposizioni a Torino. In laguna avrebbe trovato lo stesso “percorso di difficile lettura… le opere messe a caso, le une sulle altre…). Cosa si aspetta un artista da uno come Sgarbi, se non l’incensamento di quest’ultimo? Il critico, nonostante i numerosi flop collezionati in tutte le salse: da amministratore pubblico a critico a conduttore televisivo, continua a trovare crediti sia a destra che a sinistra. Perché? Nella Biennale vera e propria gli artisti altri non erano che comparse dell’unica autentica performance firmata Vittorio Sgarbi! Si dice che l’arte per essere tale deve riflettere il proprio periodo storico, dunque quella performance (non le opere singole) è da considerare arte perché riflette senza aloni la realtà italiana contemporanea: un paciocco caotico di opere mediocri volute dagli amici del curatore. La Biennale degli artisti senza merito e raccomandati: un quadro perfetto e coerente della nostra Italia oggi. A Torino come poteva essere diverso? Dare spazio agli artisti che il mercato non considera? Uhaaa uhaaa! Ma Sgarbi dà spazio solo a se stesso! Non averlo capito è peccato grave. Un NO collettivo sarebbe stato un segno di intelligenza. Un segno artistico molto forte che avrebbe sostenuto l’indignazione globale, una presenza sul palcoscenico della Storia. Ma dove sono oggi gli intellettuali, dove gli artisti? Questi accorrono come topi al suono del pifferaio magico. Se qualcuno crede ancora nel valore taumaturgico dell’arte che lasci perdere questa cazzata al più presto.

Digressione 19

4 aprile 2011

Domenica 3 aprile c’è stata a Torino la manifestazione in favore di Raphael Rossi, uomo che ha denunciato un tentativo di corruzione e per questo lasciato solo dalle istituzioni. Ci sembra importante il testo che Raphael ha scritto per ringraziare tutti coloro che lo sostengono, un testo che responsabilizza, perché è vero che ognuno di fronte a una scelta può fare la differenza!

“Voglio ringraziare tutti voi. Io ho fatto solo quello che trovavo giusto però è grazie al sostegno e all’affetto di tutti voi che sono positivo in questa vicenda. Altrimenti, fossi solo, sarei AMARO, SCONFITTO e ognuna di quelle migliaia di euro che devo anticipare mi peserebbero come una bruciatura. Ne sarei amareggiato. Invece siamo in tanti e siamo forti, abbiamo trasformato una sconfitta in una vittoria.
Oggi tutti insieme abbiamo dimostrato un piccolo concetto, OGNUNO di noi PUO’ FARE LA DIFFERENZA. Il contributo di ognuno di noi può davvero cambiare il mondo. Ognuno di noi in funzione delle responsabilità alle quali è chiamato può scelgliere come comportarsi e cosi può lasciare il suo contributo alla collettività.
Adesso dobbiamo ORGANIZZARCI in modo da poter aiutare concretamente anche chi si trova di fronte alla corruzione, aiutare e sostenere. Grazie, Grazie, Grazie, signori Rossi, continuamo così, tutto quello che stiamo facendo e che, solo per caso, porta il mio nome, deve farci sentire tutti fieri”.

Grazie a lei, signor Rossi, per farci credere ancora negli uomini di buona volontà!

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Così ci piace?

30 agosto 2010

A tutti coloro che invocano la Movida ad Aosta e prendono ad esempio i Murazzi di Torino!

Della serie “l’erba del vicino…”

22 giugno 2010

Le piazze di Torino hanno la connettività Wi-Fi!

E noi? Dimmi quando quando quandoooo…. beh, noi avremo presto un sito del Comune nuovo di zecca: vuoi mettere!

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C…. c’entra?

31 ottobre 2009

Ma che bella figuretta da cioccolataio!

Scusateci, ma qualcuno ci spieghi cosa c…. c’entra Art &Ciocc ad Aosta? Che tipo di tradizione locale giustifica tale iniziativa? Il cioccolato piace a tutti, ma questo non basta per mettere in piedi l’ennesima fiera del cacao, tanto più che  nella vicinissima città di Torino si tiene la super collaudata Cioccolatò e a Perugia Eurochocolate, due città che del cioccolato hanno una storica e rinomata produzione. Ma Aosta? L’iperteso assessore alle Attività produttive, Bruno Giordano, è convinto che per essere un buon amministratore basti il fare e quindi fa. Qualsiasi cosa. Che poi questa ci azzecchi o no con il territorio chissenefrega. Scopiazza qui e là e porta a casa. Porsi qualche domanda sul significato di quello che fa non è di sua competenza, a lui compete riempire la piazza di gazebo: l’idea che si è fatto del marketing, evidentemente, si esaurisce qui. Questa volta ha portato a casa i cioccolatieri, naturalmente non aostani (uno solo presente), visto che qui non esiste una tradizione in tal senso, per la felicità delle pasticcerie cittadine che, per le festività, si troveranno a fronteggiare una concorrenza in più. La manifestazione torinese vede i produttori piemontesi promuovere i loro prodotti; stimola e dà risalto a un’economia locale; il nostro assessore comunale, al contrario, pubblicizza articoli che con la nostra economia nulla hanno a che fare, quindi, ci chiediamo, a che pro fare gli interessi di un dolcificio di Borgaro Torinese o di Termoli o di Canicattì o di Brugherio o di Codogné…? Qualcuno, per favore, gli spieghi che per Attività produttive si intendono quelle del comune che amministra, non basta che siano.

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