Andrea Padovani, della segreteria di Rifondazione comunista, persona che stimo, ha scritto dalle pagine di Fb che si augurava che l’assessore all’Istruzione e Cultura, Joel Farcoz, non ricevesse una delegazione dei giovani studenti di Casapound. Non so se l’ha fatto o meno, ma so che se fossi stata io assessore, quegli studenti li avrei ascoltati. Sono fascisti? Per me sono soprattutto giovani, molti dei quali minorenni, e da adulta e da rappresentante delle istituzioni avrei sentito il dovere di ascoltarli. Le chiusure, le trincee insormontabili fanno più danni che altro. Lotta al fascismo sempre, ma con intelligenza. Se sento un bambino che dice – Viva il Duce – non lo mando più all’asilo? L’augurio di Andrea mi è sembrato quindi fuori luogo e lo dico non perché occorra tenere bassa la vigilanza, al contrario per non vanificarla in uno stereotipo. Per non ridurla a semplice giustificazione della propria esistenza politica.
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Gli stereotipi che fanno male
11 dicembre 2013Lungimiranza rossonera!
4 gennaio 2011Dopo aver speso centinaia di milioni di lire in studi di fattibilità per la tratta Aosta-Martigny, il presidente della Giunta regionale, Augusto Rollandin (detto affettuosamente Guste Micaqualunque), si è accorto che c’è una tratta ferroviaria più importante per i valdostani: quella della Aosta-Torino e viceversa. Così, il nostro bell’addormentato nell’avveniristico sogno, si è ritrovato a gestire l’incubo di chi è costretto a usare tutti i giorni il treno. Già, il treno. Unico mezzo di trasporto pubblico a prezzi ragionevoli che ci collega con il resto dell’Italia. Oggi poi, con il rincaro delle tariffe autostradali, unica alternativa all’auto. Ma della ferrovia non s’è mai appassionato nessuno a parte Riccarand in veste di assessore tanti anni fa. Più interessante fu il trenino di Cogne. Più stimolanti sono le funivie. Gli ascensori inclinati. Il People Mover. L’alta velocità. I problemi dei pendolari e degli studenti non sono mai stati presi in seria considerazione dal partito unico. Oggi che questi hanno tirato fuori i denti e le unghie (era ora!) Rollandin chiede uno studio di fattibilità per una nuova via di collegamento ferroviario per l’Aosta-Torino. I nostri complimenti per la lungimiranza! Per aver scoperto, con quanche decennio di ritardo, che il treno è per noi fondamentale e spesso unico, mezzo di trasporto.
Da che parte?
19 dicembre 2010Sanno leggere!
9 dicembre 2010I ragazzi valdostani sanno leggere! E far di conto! Secondo l’ultimo rapporto OCSE-Pisa, gli studenti delle scuole medie superiori della Valle d’Aosta sono risultati fra i migliori d’Italia in lettura, ma si piazzano bene anche in matematica, conquistando il sesto posto e, meglio ancora, nelle scienze dove si posizionano al quarto posto. E’ una notizia che fa piacere. A maggior ragione, quindi, i nostri ragazzi avrebbero bisogno di scuole ben attrezzate con laboratori didattici: informatici e scientifici funzionanti, di palestre, di doposcuola…, se lo meritano. Il numero di diplomati e soprattutto di laureati in Valle d’Aosta, è ancora troppo basso; secondo il Sole 24Ore siamo al 48° posto, e questo non si addice alla riscontrata eccellenza del nostro sistema scolastico.
La piazza di Patuasia 3
1 dicembre 2010Inciampati nel proprio entusiasmo, si ripresero di malavoglia. Non se l’aspettavano. Volevano dire la loro. In questo sperduto angolo di mondo che li ha visti nascere loro volevano esserci. Ma per esserci bisogna fare una telefonata. La spontaneità non è prevista: questione di sicurezza. Ci sono le regole e queste non ammettono assembramenti che non siano stati precedentemente autorizzati. Viviamo in Matrix. Controllati sempre a partire dal primo istante dopo il concepimento. Così viviamo.
La piazza di Patuasia 2
30 novembre 2010Avevano il naso rosso perché il freddo lo aveva preso a morsi. Saltellavano, ma parlavano basso. L’aria rapprendeva il fiato, meglio stare zitti. Poi il via con il battere di tamburo e nacchere a dare il ritmo di un passo non così aggressivo. Occhi-azzurri li fermò subito, neanche il tempo di farli sentire un po’ caldi, di lasciarli avvolgere nel tepore degli slogans familiari. La ragione attraversò i loro cuori come lama d’acciao. Più fredda del freddo inverno.
La piazza di Patuasia
29 novembre 2010Questa mattina in piazza Chanoux, una manifestazione non autorizzata di studenti si è sciolta come neve al sole. Pur comprendendo le ragioni della subitanea evaporazione, non ce la sentiamo di abbandonare quel centinaio di giovani che volevano protestare contro la riforma Gelmini. Giovani arrabbiati, ma ragionevoli, infatti non si è rilevato nessun incidente quando un esponente della Digos ha invitato gli studenti a sciogliere il corteo. Oggi, domani e dopodomani pubblicheremo alcune fotografie della loro protesta. Che il freddo patito non sia stato invano.
Manifestazione!
7 ottobre 2010Riceviamo da Alessandro Pascale e volentieri pubblichiamo.
L’8 ottobre tutti in piazza per un grande CORTEO STUDENTESCO per ribadire il nostro impegno per una scuola pubblica democratica, meritocratica, solidale, giusta e di qualità. Per questo denunciamo la riforma Gelmini che ha come conseguenza:
– 60.000 docenti in meno
– classi troppo numerose
– reintroduzione del 5 in condotta
– solamente il 4,5% del PIL investito nell’istruzione (penultimi in Europa)
– riduzione stipendi
– 200.000 precari lasciati a casa
– il decreto legge del 5 agosto con cui si proponeva una vergognosa schedatura di tutti gli studenti.
Mobilitatevi e partecipate insieme ai vostri figli! ( A questo invito aderisce anche Patuasia!)
Giovani così giovani!
17 novembre 2009Al grido di noi-siamo-i-giovani-più-giovani-dei-giovani, un centinaio di studenti ha sfilato oggi per le vie del centro storico. Pochi striscioni, pochi slogans, ma soprattutto pochi giovani! Saranno tutti a casa con l’influenza? Uno direbbe: pochi, ma coraggiosi. Un po’ di animo, in effetti, lo hanno avuto questi ragazzi, che hanno sfilato per le indifferenti strade di una città sempre più apatica e omertosa. “Ridateci il futuro!” avevano scritto. Che possiamo risponder loro? Che il futuro uno se lo prende a morsi! Per le nuove generazioni così è sempre stato. Quindi sostituire il verbo ridare in prendere è, dai “matusa”, più che mai consigliato!
Nell’album di Patuasia un ampio servizio fotografico!
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