Posted tagged ‘Statuto della Valle d’Aosta’

La prosopopea della lingua

24 gennaio 2015

Dal giornalista Roberto Mancini.
Mi viene in mente una battuta intelligente attribuita a Josip Vissarionovic Stalin: “ Il maggior rischio che corriamo è quello di credere alla nostra propaganda. Quella deve ingannare gli altri . Ma noi, no”.
Ecco la tragedia valdostana: una nomenklatura da condominio che si crede veramente classe dirigente di uno Stato ( “le pays d’état !”), perde il ben dell’intelletto e la misura dei problemi, si ubriaca della propria cinquantennale propaganda con cui ha ingannato l’Italietta e sbraca rovinosamente. Come si dice in Lombardia, dei Ganassa.
Prendete la magniloquenza trombonica delle parole adottate dalla politica valdostana negli ultimi mesi. Un esempio? Costituente valdostana. Uno si attende tuoni e fulmini, ipotesi di secessione (perchè darsi una Costituzione, sennò?), complessi studi di diritto costituzionale, astuti percorsi per giungere all’indipendenza, appassionate discussioni di araldica per dotarsi di un vessillo degno di noi, un drapeau, una speranza. Mucca azzurra in campo giallo?
Accattone con picozza e vista del Bianco sullo sfondo?
Niente di tutto questo. E’ solo un paravento per mascherare un accordo tribale di tipo afghano con cui due clan , quello di Viérin e quello di Rollandin, siglano un armistizio per spartirsi la pizza del Comune di Aosta e ridare biada da distribuire al giovane Viérin, che la rivoluzione la vuole fare in Suv, con tutti i confort della maggioranza…
Come? Coinvolgendo come al solito il partito nazionale al potere in questo momento, ossia il PD. (altro…)

Sala d’attesa

14 settembre 2011

Invece di essere felice perché un suo collega, Enrico Tibaldi consigliere dello stesso partito, dà vita a quest’ultimo con una proposta di legge che vuole modificare l’articolo 16 dello Statuto, con l’ottimo scopo di ridurre i costi della politica, tagliando il numero dei consiglieri regionali da 35 a 21, il vice coordinatore Zucchi si incazza! Secondo il resto del partito, tale proposta risulta essere demagogica, secondo Tibaldi un esempio di buona condotta verso i cittadini (ai quali i tagli non saranno tanto populistici), soprattutto in considerazione del fatto che a prendere le decisioni ormai è solo la Giunta: di burattini ne basterebbero quindi ventuno. E  Zucchi si incazza! Mastica amaro. Detesta Tibaldi, lo accusa di far immagine. Ma intanto nella vetrina Pdl qualcosa si vede, in attesa di qualcosa di più corposo che l’incazzato ha promesso.