Simone Bertucco, candidato vice sindaco della coalizione UV, PD e SA ha fatto un passo indietro. Quella del passo indietro sembra caratterizzare queste elezioni che più incasinate di così bisognerebbe inventarle. “Avrei potuto continuare per la mia strada senza farmi condizionare dal venticello della calunnia. Ma è necessario dare segnali positivi avendo il coraggio delle proprie scelte.” Bene, mi sembra un gesto responsabile e non ne vedo molti. La sua figura è stata da subito discutibile in quanto Bertucco è vicepresidente della Leone rosso, la cooperativa acchiappatutto oggi al centro di polemiche per il suo modo di gestire l’ospitalità dei richiedenti asilo. (Sono stata la prima a sollevare il conflitto di interessi e non me ne pento). Normale che la sua candidatura fosse chiacchierata, così normale da essere interpretata come una stranezza. Una scelta sbagliata. Impopolare. Anche per la cooperativa stessa che si è trovata sotto ai fastidiosi riflettori della cronaca e figuriamoci dopo a elezione avvenuta. Che la scelta sia stata originale o suggerita non fa differenza, il risultato è il passo indietro. Mi va di pensare che l’opinione pubblica abbia condizionato la politica, forse per la prima volta…
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Il passo indietro
31 marzo 2015Leone rosso non avrai il mio scalpo!
23 marzo 2015Articolo di Roberto Mancini.
Ho conosciuto di persona i renziani valdostani circa 3-4 anni or sono, quando il loro leader mi chiese di presentare un loro incontro con Andrea Sarubbi e Ivan Scalfarotto, all’epoca parlamentari di minoranza nel PD.
Centoz era ricorso a me non per simpatia, ma per disperazione: non trovava nessun giornalista valdostano disposto a “compromettersi” presentando una serata con una forza politica allora minoritaria, nel PD come nel Paese.
Accettai di buon grado per ovvio spirito di curiosità professionale, e feci bene: bella gente in sala, facce nuove, e poi ottimi sia Sarubbi che Scalfarotto, omosessuale dichiarato e non omertoso. Un nuovo linguaggio, una nuova generazione, un nuovo approccio.
Delirium tremens
19 marzo 2015Il delirio investe tutti, compresa la balena rossonera. La situazione in Regione è instabile e non potrà che peggiorare. Due dei tre consiglieri del PD sono in attesa di giudizio e, in caso di condanna, potrebbero essere sostituiti. Uno dei papabili è Andrea Padovani che certamente non darebbe ossigeno agli incatramati polmoni della maggioranza. Meno uno. Ne resterebbero due, ma Guichardaz, dopo la scelta del candidato vice-sindaco, Simone Bertucco, è così giustamente incazzato che potrebbe uscire dal gruppo Pd (non è neppure iscritto). Dei tre potrebbe rimanerne uno solo. Un alleato in più non è sufficiente per dare robustezza alla Giunta. In questo quadro chi ci gode è l’UVP, gli altri ci rimettono tutti. Mi chiedo, ma L’Union non aveva un candidato che potesse piacere, anche solo un pochino al PD, qualcuno non invischiato così spudoratamente in affari molto contestati proprio dal PD stesso? Perché indebolire l’alleato di cui ha fortemente bisogno sia qui sia a Roma? Forse per dimostrare che è l’Union che comanda? Come se non lo sapessimo.
Un’immagine sincera
18 marzo 2015Queste elezioni saranno da ricordare. Come già precedentemente scritto, mai come prima andremo alle urne con la chiarezza di sapere con chi avremo a che fare: politici che si sono bevuti il cervello fino all’ultima goccia e non c’è partito che non si sia sbronzato. Loro però reggono, siamo noi che vomitiamo. Sempre per tornare sul tema della chiarezza, date un’occhiata a questa foto, esprime in modo disarmante il clima che ha suggellato l’accordo fra Union e PD. I protagonisti più che compagni di strada sembrano duellanti. Spocchiosi, ci guardano dritto negli occhi senza far nascere in noi una minima traccia di empatia. Troppo narcisi, troppo pieni di sé. Quell’autoabbraccio li allontana in modo definitivo dal pubblico, li chiude in se stessi e denuncia la loro debolezza. Chi ha realizzato un’immagine del genere sarebbe da licenziare sui due piedi. Non ha fatto gli interessi del committente, ma a noi ha fornito un’immagine sincera.
Una busa tira l’altra
17 marzo 2015
Simone Bertucco, il candidato vice sindaco per la coalizione UV-PD-SA, è quello svaccato sulla destra. Immagine presa da fb.
La candidatura di Simone Bertucco è la ciliegina sulla busa. Nella foto lo vediamo in allegra compagnia, al suo fianco Cesare Marques, amministratore unico della Leone rosso di cui Bertucco è socio. La domanda che germoglia spontanea è la seguente: non è che per caso un qualche piccolo conflitto di interesse possa inquinare la fresca giovinezza del nostro Bertucco dal momento che la società in cui presta il suo tempo o parte del suo tempo, è spesso coinvolta in appalti per il Comune? Se anche tutto rientrasse nella norma, questa candidatura felina e vermiglia, non è una ennesima sfrontatezza della politica verso i cittadini, dati i risvolti alquanto imbarazzanti che decorano la società? Quel suo essere prezzemolo ad esempio? E il PD, quello dell’hastag compulsivo di Donzel: #cambiamento#; quello che criticava aspramente la copertura politica del Leone rosso da parte di un altro leone rossonero, non somma all’imbarazzo, dovuto alla coalizione che con il cambiamento nulla c’entra, altra vergogna?
Queste saranno le elezioni della chiarezza, l’ho detto e i fatti mi danno ragione. Una busa tira l’altra.
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