Posted tagged ‘Scuola valdostana’

Copiare si può!

16 febbraio 2015

Pubblico il commento di Piera sulla scuola multilingue.

Vi invito a leggere la sperimentazione trilingue di Trento partito quet’anno ( a regime per 5 anni ). Nessuna strana alchimia tranne molta professionalità e chiarezza nella stesura del “Piano”. Progetto che parte dal “nido” ( non scherzo!) alle scuole superiori con programmi in itinere condivisi da tutte le scuole del territorio. Il progetto prevede ovviamente anche la formazione degli insegnanti ( per 5 anni!). Le lingue straniere (tedesco e inglese) entrano gradualmente nel curricolo degli allievi. Per la scuola dell’infanzia il piano prevede in tutte le scuole almeno 4 ore settimanali di esposizione linguistica di ciascun bambino in almeno una lingua tra tedesco e inglese. Per la scuola elementare nella maggior parte dei piani di studio l’insegnamento di lingue prevede in 1° e 2° elementare 2 ore di inglese o di tedesco. Dalla 3° elementare 2 ore di tedesco e 2 ore di inglese. (altro…)

Flop flop flop!

10 febbraio 2015

Non ho letto il Projet Ecole, ma da quello che emerge dai giornali mi pare di capire che si trattava di ampliare lo studio delle varie discipline, utilizzando la lingua francese e inglese. A sentire alcune insegnanti della scuola elementare, sembra che questo in parte già si faccia. Il francese viene impiegato per insegnare la storia, la geografia, la matematica ecc… chissà se è vero. Se così fosse la realizzazione di una scuola plurilingue si ridurrebbe al solo potenziamento della lingua inglese che tutti desiderano. Allora perché la Scuola ha detto no? I tempi erano troppo stretti? Probabilmente è così. Vero anche che una sperimentazione non dovrebbe partire dal desiderio di un paio di mamme con figlioletti in età scolare, ma da un disegno politico chiaro e finalizzato a un bacino di utenza più ampio di un paio di classi in via sperimentale. (altro…)

Furrrrbi!

23 gennaio 2015

Da Roberto Mancini.

Riassumo la pensata? Siccome in Vda si fa una miseria di inglese, che serve tanto, e troppo francese, che non serve una beata minkia (se non alla politica come testimonianza di “specificità” per mungere soldi a Roma…), si riequilibra il peso fra le due lingue? No, si aumenta il francese e si insegna più inglese, ma in francese. E l’italiano? Si riduce… Dei deficienti? No, dei fanatici integralisti identitari che, finalmente, vogliono imporre il francese come “lingua veicolare”. Naturalmente l’assessora aderisce: proviene dalla Fédération, dunque deve fare la super-unionista per dimostrare purezza ideologica. E i genitori? Permettono gli esperimenti ideologici sulla pelle dei loro figli, e loro zitti?

Risultato del progetto: Italiano 5 ore. Francese 13 ore. Inglese 12 ore. Dunque vorrei fosse chiaro il truschino: siccome i francomani integralisti hanno dovuto rinunciare alla “double filière”, perché vietata dallo Statuto e dal fatto che non c’erano i soldi per realizzarla, ora ripropongono il francese “langue véhiculaire” servendosi della scusa dell’inglese. Io non voglio complicati esperimenti pieni di supercazzole: voglio che la scuola (pubblica)!valdostana insegni più inglese. Punto. Insegnino più inglese senza rompere tanto i coglioni. Tolgano un po’ di ore al francese, che ne ha troppe, e un po’ all’ l’italiano che ne ha poche.

Miiinkiaaaa cheppalle… (Le palle sono di Roberto Mancini).

La Rini!

30 novembre 2012

Emily Rini, presidente del Consiglio della Valle d’Aosta, bacchetta l’assessore Viérin reo di aver travisato un chiarimento in un processo alle streghe. Contesta la Rini che qualcuno dica che si vuole controllare o limitare la libertà di insegnamento. Sostiene la Rini che le istituzioni al contrario ne garantiscono la massima libertà. Non sa la Rini che il presidente dell’Università valdostana è Augusto Rollandin già presidente della Giunta e number one del suo partito? Allora che se ne stia zitta, che non dica cretinate a cui nessuno crede e che la smetta di recitare la parte dell’educanda. Imparata a memoria e senza nessuna partecipazione critica ed emotiva. Please!

Mangiato pesante!

29 novembre 2012

Meglio barista che ingegnere!

14 marzo 2012

Qualcuno mi sa dire perché i nostri ragazzi preferiscono fare il barista o il carpentiere piuttosto di conseguire un diploma o una laurea? Da un’indagine sull’istruzione, contenuta nel rapporto «Noi Italia» dell’Istat, “nel 2010 in Valle d’Aosta il 21,2% della popolazione in età 18-24 anni ha abbandonato gli studi senza aver conseguito un titolo superiore” (La Stampa). La sovrintendente agli studi, Patrizia Bongiovanni, tempo fa rispose che l’abbandono era dovuto al fatto che in Valle d’Aosta il lavoro si trova con facilità. Non è una risposta. Il perché un ragazzo valdostano dovrebbe trovare più appagante un lavoro poco professionale rispetto a un’eventuale carriera, rimane. Il nostro sistema scolastico è pubblicizzato come un’eccellenza, se così fosse saremmo la culla della classe dirigente italiana, invece siamo rimasti rozzi, incolti: è sufficiente lo specchio per dare conferma a questa realtà che fa a pugni con le ingenti risorse investite nel settore cultura: qualcosa non quadra.

Ipotesi

9 febbraio 2012

Milioni di euro per la manutenzione delle scuole, eppure queste versano nel degrado: come mai?

Una scuola mediocre!

8 ottobre 2010

Sulla tesi: quanto è buona la scuola valdostana, si sono spesi molto l’assessore all’Istruzione, Laurent Viérin e della di lui ancella, Patrizia Bongiovanni. Per essere corretti anche il test Invalsi promuove la nostra scuola. Voci altisonanti che sono smentite da quelle più comuni, da chi della scuola usufruisce ogni giorno: gli studenti. ”Anche la Valle d’Aosta – spiega Matteo Castello, uno dei leader del movimento studentesco valdostano – subira’ i tagli della finanziaria, la Regione autonoma non riuscirà a lungo con le proprie risorse a tappare i buchi. Malgrado i tanti soldi spesi fino ad ora quella valdostana non e’ un’istruzione di qualita’”. (ANSA). Può darsi che l’istruzione da noi sia migliore di quella di molte altre regioni italiane, ma, se facciamo il confronto con il nostro reddito e il loro, i risultati didattici ottenuti non sono entusiasmanti. Le stesse strutture sono insufficienti e vecchie. Mancano di laboratori informatici e scientifici, di ateliers per le attività espressive, di tecnologia all’avanguardia o di semplici palestre in loco. Avremmo potuto avere dei veri e propri colleges e un’istruzione di altissimo livello, le risorse economiche non mancavano, né mancano tutt’ora, eppure constatiamo il più basso livello di laureati e il più alto livello di abbandono scolastico: perché?

Condividi su Facebook:

Buona notizia

5 agosto 2010

Il test INVALSI, riservato alle scuole medie inferiori, ha provato la bontà della scuola media valdostana, registrando punte di eccellenza in italiano. Bene, buona notizia. Speriamo che i ragazzi raggiungano la laurea, riportiamo un numero ridicolo di laureati, possibilmente presa fuori Valle.

____________________________________
Condividi su Facebook: