Posted tagged ‘Satira’

Tutti Charlie3!

13 gennaio 2015
L'assessore Ego Perron, durante un momento di lavoro sulla Finanziaria.

L’assessore Ego Perron, durante un momento di lavoro sulla Finanziaria.

Tutti si sentono Charlie, politici compresi? Bene ne approfitto! Ah ah ah! (Le immagini sono una interpretazione localista dei fotomontaggi dell’artista Cristina Guggeri).

Tutti Charlie 2!

13 gennaio 2015
Ritratto intero di Emily Rini durante una pausa.

Ritratto intero di Emily Rini durante una pausa.

Tutti si sentono Charlie, politici compresi? Bene ne approfitto! Ah ah ah! (Le immagini sono una interpretazione localista dei fotomontaggi dell’artista Cristina Guggeri).

Tutti Charlie!

13 gennaio 2015
L'Imperatore tra un impegno e l'altro.

L’Imperatore tra un impegno e l’altro.

Tutti si sentono Charlie, politici compresi? Bene ne approfitto! Ah ah ah! (Le immagini sono una interpretazione localista dei fotomontaggi dell’artista Cristina Guggeri).

Allarme libertà!

23 gennaio 2013

Guardate qui cosa ho trovato su fb, e poi mi criticano perché pubblico vignette satiriche che loro considerano antidemocratiche (ma in che razza di provincia-regime viviamo?) e invocano una campagna elettorale fatta con correttezza! Sono tanto politicamente corretti che trafficano per chiudere Patuasia!

  • G. D. R. :Quelli di patuasia sanno solo scrivere e fare vignette degne di pagliacciate e persone poco rispettabili! Quand’è che quel sito di cavolate chiude??!!! Non se ne può più!
  • E. M.:  Non si chiudono i siti. Si possono criticare, contrastare, ma chiudere no. E lo dico da parte lesa…
  • G. D. R.:  Ci stiamo lavorando. .. dacci tempo Emanuele. ..abbiamo in mente qualcosa!
    Aggiungo che al signor E.M. piace questo ultimo commento.

Satira x satira

21 aprile 2010

... IN GLORIA, AMEN!

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Pont alternativa!

30 marzo 2010

Dall'album di Pont-Saint-Martin Alternativa

Ci sembra doveroso segnalare questo indirizzo, http://www.facebook.com/reqs.php#!/album.php?aid=155894&id=255649933408&ref=mf, perché non ci sono molte persone che in Valle usino sapientemente la satira. Lo stile delle immagini è quello graffiante della mai dimenticata rivista francese Hara Kiri. Collages sfacciati dal contenuto schietto e spesso volgare, pugni diretti allo stomaco, schiaffi dati per squarciare il velo dell’ipocrisia, del politicamente corretto. Un sasso lanciato nell’immobilismo culturale e conformista della nostra cara Valle. Una salutare presa d’aria.

Basta la Parola!

20 ottobre 2009
Una volta tanto piaccio a quelli di Patuasia. Evvai!

Una volta tanto quasi piaccio a quelli di Patuasia. Evvai!

Per dimostrare che noi di Patuasia news non siamo faziosi, ma semplicemente persone culturalmente molto esigenti e con il  gusto spiccato per la libertà di espressione, siamo lieti di comunicare la nascita di un festival, questa volta buono e giusto. Ci riferiamo al festival della parola “Babel”. In tempi di carestia grammaticale dove le parole vengono azzoppate, ridotte a cenci, violate, semplificate dai mezzi di comunicazione di massa (vedi alle voci telefonino, televisione, internet…); in tempi dove la parola data si perde in un batter di ciglia, dedicare spazio, tempo e denaro alla Parola, lo riteniamo una operazione importante. Una restitution dovuta, ne diamo atto all’assessore regionale alla Cultura Laurent Viérin. Una caduta di gusto però la riscontriamo nella scelta di Giorgio Forattini come testimonial dell’esiliato (probabilmente da noi visto che questa è la sua seconda performance in Valle!). L ‘esposizione che si inaugurerà al castello di Ussel, sarà quella curata da Gherardo Frassa e che sta girando in tutta la Penisola.  Ma una mostra di satira che presenta gli ultimi quarant’anni di fatti e misfatti italiani che ci azzecca con l’esilio, tema della prima edizione di Babel? Forattini un esiliato mediatico come lo definisce l’assessore? Ma se ha cavalcato per anni le prime pagine di quotidiani illustri, pubblicato decine di libri e inaugurato mostre in tutti gli anfratti del Bel Paese, che esilio mediatico sarebbe mai questo? Più in linea con il tema prescelto sarebbe stata una mostra sulle parole dell’esilio (quante e quanto belle!), confezionata su invito da qualche bravo artista che sulla parola lavora. Pur fiduciosi, temiamo un’assenza di rigore e il solito minestrone-nazional-popolare dove gli ingredienti (amici) sono scelti e giustificati dal gusto (simpatie) del politico, invece che da una riflessione seria e professionale.

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