Ieri, con una conferenza stampa all’Espace, si è conclusa ufficialmente la raccolta delle firme per la lista “L’altra Europa con Tsipras”. Rosa Rinaldi, in rappresentanza del comitato nazionale della Lista, ha illustrato ai giornalisti intervenuti le tappe salienti di quella che io sostengo essere stata una bella avventura. La Valle d’Aosta aveva su di sé una enorme responsabilità: la circoscrizione nord-ovest e quindi il bacino più ricco di voti, dipendeva dalle sue tremila firme. Un numero enorme per un comprensiorio che vede al suo interno centomila elettori, più o meno. Una firma valdostana equivaleva a quaranta raccolte in Lombardia, sembrava quindi un traguardo impossibile, eppure noi valdostani (lasciatemi peccare per una volta di orgoglio) abbiamo scalato e vinto la montagna con 3.834 firme! Quando Rosa mi contattò per invitarmi a prendere in mano l’Ufficio stampa (su sollecitazione di Claudio Calì e Curzio Maltese), insieme al giovanissimo e già bravo, Davide Migliaccio, la cima era ancora lontana (600 firme appena). La comunicazione che volevo diffondere e che fu immediatamente capita e condivisa dal Comitato (persone splendide), era quella di chi bussa gentilmente alla porta per poter entrare. Di chi vuole partecipare alla competizione democratica con l’unico obiettivo di poter correre. Pochi e coraggiosi scalatori senza ramponi, ma con una volontà di ferro per vincere contro un obiettivo impervio. Non potevamo non risultare simpatici (e io sapevo che ce l’avremmo fatta!). I valdostani infatti ci hanno capito e si sono dimostrati aperti e solidali. La stessa presidente del Consiglio, Emily Rini, ha dato una grande lezione di democrazia insieme al sindaco Bruno Giordano che, con altri consiglieri di idee politiche diverse da quelle espresse dalla Lista come Iris Morandi e Mario Vietti di Alpe, hanno contribuito a una crescita culturale della nostra comunità. Rafforzato il principio fondante della nostra democrazia che vede nella partecipazione un punto fermo e insindacabile. Spero che la lista Tsipras entri in Europa, anche solo per bilanciare il peso della destra e per pungolare la sinistra, ma anche se così non fosse, per noi questa esperienza ha già dato qualche frutto. I migliori pronostici per il candidato valdostano, Andrea Padovani.
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Una bella avventura a 3.834 firme!
9 aprile 2014Categorie: Bellezza, Buon esempio, Buone pratiche, Conferenza stampa, Cultura viva, Democrazia, Elezioni europee, Europa, Politica internazionale, Politica nazionale, Uomini politici
Tags: Andrea Padovani, Bruno Giordano, Elezioni europee 2014, Emily Rini, Iris Morandi, Lista Tsipras, Mario Vietti, Raccolta firme, Rosa Rinaldi, Valle d'Aosta
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Dal diario di Rosa
30 marzo 2014Rosa Rinaldi, la responsabile nazionale della comunicazione di Rifondazione comunista, ha pubblicato su Il Manifesto il diario di questa incredibile avventura: conquistare la cima di tremila firme! La IV puntata non è stata pubblicata, ci pensa Patuasia…
Dopo una giornata intera a raccogliere firme, la serata finisce tra musica e chiacchiere. Sta iniziando ora l’incontro con Nicoletta Dosio, anticipato dal musicista Barbera che al piano forte ci suona un arrangiamento splendido dell’Internazionale! Un incontro tra le valli, una del diritto negato alla mobilità e l’altra la Val Susa della resistenza contro un opera tanto inutile quanto dannosa. Si rischia di essere ripetitivi ma credetemi tra tutti noi del comitato si respira entusiasmo, si ammicca alla gioia e oggi si lo possiamo dire “la cima” l’ultima è vicina. Abbiamo raccolto ben 450 firme, mal contate, che ci porta a 2686 firme totali. (altro…)
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A quota 1.600 firme
28 marzo 2014Riporto qui l’articolo del 26 marzo, tratto da il manifesto a firma di Rosa Rinaldi.
L’argomento più gettonato la scorsa settimana tra i passanti valdostani era il caldo così prematuro, tanto che si diceva: «Ci siamo persi aprile e forse anche maggio». Ma si sa in montagna il tempo è mutevole e l’inverno è tornato sui nostri banchetti per la raccolta delle “mitiche” 3mila firme. Oggi diversi appuntamenti all’ospedale, raccolte circa 40 firme.
Poi due giovani vanno a parlare con il direttore di Carrefour per chiedere di farci mettere lì davanti un banchetto, trattandosi di proprietà privata. Il banchetto lungo il corso principale via Aubert, dove allestiamo il gazebo, si trasforma in un vero e proprio corridoio del vento, proviamo a ripararci come possiamo ma tant’è il vento, ci sferza le mani e il viso. Ogni tanto gruppi di persone si fermano, si informano poi ci guardano, qualcuno finalmente ha letto di noi è un po’ perché sinceramente democratico, un po’ perché 3mila firme sono davvero un’esagerazione mette la mano al portafoglio e tira fuori il tanto per noi agognato documento e via registriamo e facciamo firmare, e ogni firma ci pare davvero un passo, forse lento com’è il passo di montagna, tuttavia fermo e deciso verso la meta.
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