L’assessore alla Sanità, Alberto Lanièce, prova a convincerci che sull’ospedale lui e i suoi colleghi di maggioranza non sono confusi, al contrario hanno le idee chiarissime. Siamo più propensi a credere in qualche loro disturbo neuropsichiatrico, perché definire chiarezza un continuo cambio di idee ricorda l’ubriaco che giura di non esserlo. Siamo al terzo progetto. Un mese fa si parlava di demolizioni, oggi sono previsti aumenti di volumetrie rispetto alle precedenti proposte. Renato Balduzzi, il ministro della Salute, ha visto e valutato un progetto che non c’è più. Ci sarà un ospedale delle dodici ore e uno delle 24: il tempo di morire?
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A voi la scelta!
18 marzo 2012Malati fottuti!
4 marzo 2012Che ne sarà dell’ospedale? E che ne sarà dei malati che di quella struttura hanno e avranno bisogno? Non trovo l’aggettivo giusto per dare una pur sommaria idea dello schifo che gira intorno al vecchio Mauriziano. Per una questione di interessi, una miscellanea di soldi e voti, il futuro della nosta sanità sarà avvolto nella polvere vuoi letterale vuoi simbolica. Al tempo del referendum la campagna pro ospedale in centro, verteva sul fatto che i soldi spesi per le nuove strutture sarebbero diventati uno spreco di denaro intollerabile, oggi quelle stesse strutture, nel nuovo progetto, verranno abbattute. E’ sufficiente questo cambio di rotta per confermare lo stile di governo di questa giunta. Le idee inseguono gli affari, non gli interessi dei cittadini. E gli affari si fanno con precisi interlocutori. Il ministro Balduzzi è stato chiaro: soldi per la sanità valdostana ne sono rimasti pochi, una briciola in confronto all’attuale costo per l’ospedale (60 milioni in più rispetto a quello precedente), si procederà quindi a pezzi, il che significa che i sei o dieci anni previsti raddoppieranno, triplicheranno a seconda delle disponibilità finanziarie. Il servizio al malato sarà ciò che un cantiere edile potrà offrire in termini di efficienza, silenzio, salute… .
Unione Sovietica!
27 febbraio 2012Del come non si fa informazione e si alimenta la propaganda. Sull’ultimo numero del Peuple, in copertina campeggia la fotografia del ministro alla Sanità, Renato Balduzzi, con il presidente della Giunta, Augusto Rollandin. L’articolo verte sulla visita del ministro e sul nuovo progetto dell’ospedale: nessun commento è stato pubblicato. Per forza! Balduzzi dice chiaro e tondo che non è più il tempo delle cattedrali nel deserto e che i soldi a disposizione della Valle d’Aosta coprono una minima parte del costo complessivo. L’organo del regime, invece, con l’annotazione che Rollandin ha anche incontrato il primo ministro, Mario Monti, rafforza il concetto che l’Imperatore è avvezzo agli incontri con i vertici del potere, abitudine che basta e avanza per garantire la serietà propria e dei progetti che presenta. La demagogia, l’informazione manipolata, la propaganda volgare fanno del Peuple un giornale vecchio, roba da Unione Sovietica ai tempi di Breznev. Già, ma noi viviamo in Unione Sovietica!
Ahi, che botta!
20 febbraio 2012Non so voi, ma a me questi tecnici piacciono ogni giorno di più. Forse un giorno mi pentirò di questa dichiarazione, ma al momento non posso non notare che quello che i partiti non sono mai riusciti a fare in molti anni questi mettono a segno molte frecce nel giro di pochi mesi, per ultima l’ICI alla Chiesa. Anche ad Aostra il ministro tecnico Renato Balduzzi si è ampiamente differenziato rispetto alle rassicurazioni fatte dall’allora ministro Altero Matteoli. ” Qui come altrove è necessario porre una grande attenzione alla sostenibilità economica delle opere”, ha detto (aostasera.it). Tradotto: l’ospedale è un’opera faraonica e costosissima non sperate di spremere soldi dallo Stato! – Signori, non è più tempo di costruire cattedrali nel deserto – . Piccola soddisfazione la porteranno a casa i sostenitore dell’ospedale nuovo fuori Aosta, infatti il ministro ha notato l’anomalia di una struttura sanitaria così ingombrante nel centro città e i contingenti problemi di traffico. Come la mettiamo? Se si fosse presa in esame l’ipotesi dell’ospedale nuovo, probabilmente a quest’ora ci sarebbero già le fondamenta, ma evidentemente gli interessi girano in un’altra aerea. Duecento milioni di euro non sono uno scherzo, lo Stato forse potrebbe versarne quindici e gli altri? E poi c’è l’Università? Sembra proprio che le Grandi Opere, su cui si è concentrata l’ultima campagna elettorale e su cui poggia la sicurezza elettorale di un certo partito, stiano cadendo come macigni sulla testa di qualcuno.
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