Posted tagged ‘Popoli senza Stato’

Il grande freddo

30 ottobre 2013

Laurent Viérin è appena tornato da un’esperienza indimenticabile in Trentino. Già gli mancava una campagna elettorale e così si è preso cinque giorni di trasferta per tenere comizi nella stupenda regione autonoma che ha tanti punti in comune con lui/noi. Insieme ai numerosi amici, esponenti del Partito autonomista Trentino Tirolese, ha combattuto battaglie politiche e condiviso esperienze fino alla vittoria di ieri. Laurent è stato felice di sostenere la lotta di popolo e di difesa dell’autonomia, di rinsaldare i legami di amicizia tra le nostre realtà, unite nella difesa dei principi e ideali comuni. Laurent ha visto brillare la luce dell’entusiasmo, la passione per un ideale e l’orgoglio di essere autonomisti. Felice della vittoria degli amici autonomisti, impegnati come lui nella difesa delle minoranze linguistiche e dell’identità dei popoli. I popoli fratelli.

Non so perché, ma mi sono venuti i brividi.

Progressista chi?

9 gennaio 2013

Leggo sul sito provvisorio della neonata UVP lo statuto provvisorio, in cui si menzionano due oscuri concetti con cui Union, Borghezio e i leghisti ci frantumano gli zebedei da 40 anni:”federalismo globale” ed “Europa dei popoli”. In realtà hanno copiato male. Federalismo “integrale” è la creatura del fascistoide prof Guy Héraud, padre della nuova Destra regionalista europea, “Europa der regionen”. Quella che ha partorito Borghezio, Heider, i fiamminghi  della NVA e Guido Grimod. Il suo pensiero? L’etnia è definita in base alla lingua, dunque “occorre sostituire gli stati nazionali, etnicamente pluralisti, e quindi ingiusti, con un insieme di unità etnicamente omogenee, in maniera tale che non esistano più contrasti etnici”.
“Merde a l’Italie” insomma, come sognano i padanki (padanki=padani della minkia). L’on Caveri, deputato al parlamento italiano, il 19 dicembre 1993, così tradusse il pensiero di kamaraden Héraud al congresso dell’Union: “L’Europa dei popoli deve prendere in considerazione i valdostani, vogliamo un parlamentare europeo eletto in un collegio uninominale per la Vda… il pays d’Aoste, oggi regione autonoma, è un popolo senza Stato, sopratutto se l’Italia non sceglierà il federalismo. Parlare di Nazione valdostana (maiuscolo nel testo, ndr) non deve spaventare nessuno. Oggi una repubblica della VDA ha un senso se è inserita in un Italia federale, in un Europa federale. E’ chiaro che se l’Italia e l’Eu non seguiranno il cammino federale, ci saranno dei problemi. La Vda è viva e bisogna gridare forte che c’è una questione valdostana. Come nel 1945.”. Una repubblica. Un popolo senza stato. Sopratutto un seggio. di diritto, a Bruxelles. Progressisti questi?

Popopopopopo…

5 settembre 2012

I Popoli che si definiscono senza Stato, stanno in piedi grazie a uno Stato che li mantiene vedi alla voce Valle d’Aosta e pure Catalogna. Che tale sostentamento sia per noi un diritto è una quisquilia teorica che si fonda su un frammento di Storia ormai così trascorsa da non lasciar intravvedere nel presente nessuna traccia. Non si rischia l’annessione alla Francia e non si parla più il francese, ma il calabrese. Ciononostante in questo finir d’estate la ricerca compulsiva di una identità è il motivetto di fondo che unisce festival di popoli minoritari unionisti e altre amenità alpiste. Nel delirio locale si aggiunge Borghezio “il nostro parlamentare” a detta di Alberto Cerise, ex presidente del Consiglio regionale, che annuncia a Cogne “un grande raduno dei Popoli che si sentono padroni a casa loro”.  Popoli senza Stato, Popoli padroni a casa loro, Popoli minoritari…, urge al più presto una convention sui Popoli senza cervello!

Popoli senza cervello

3 settembre 2012

La piazza Severino Caveri come si presenta oggi: costata quanto? E’ questo l’uso del denaro pubblico dei Popoli senza Stato?

Sono state investite risorse comuni per creare lo schifo di piazza Severino Caveri (si rivolta nella tomba?), così schifo che non c’è stata neppure un’inaugurazione. Così schifo che le buche che dovevano destare meraviglia con i resti romani affiancati da robuste colonne fintoantiche, sono state poi utilizzate come fondamenta per le casette natalizie. Ora le buche sono state ricoperte da catrame che guarda caso, ha invaso pure un’innocente aiuola, terra secca più che altro. Si tratta del val-style, quel fare e disfare per rifare che prova la negligenza, il vuoto cerebrale, il disprezzo verso la storia e la cultura dei nostri amministratori e politici. Organizzano il festival dei Popoli senza Stato io propongo un festival dei Popoli senza cervello. In questo caso e solo in questo caso, potremmo essere un valido portavoce.

I popoli i senza Stato

29 agosto 2012

La tribù dei Mursi nel Parco del Mago in Etiopia. Foto: Patrizia Nuvolari