Non impareranno mai! O forse, ed è più probabile, questa è una strategia del consumo per far lavorare le imprese. Si legge su Aostaoggi.it che ci sarà un nuovo piano di lavori per asfaltare le strade. Fra i progetti di riqualificazione c’è il collegamento fra le vie Paravera e Valli valdostane, un’opera che chiede un confronto con le Ferrovie dello Stato. «Le interpelleremo quando definiremo la progettazione», dicono i tecnici comunali! Cioè dopo aver disegnato il progetto. Il buon senso suggerisce che forse sarebbe meglio, per non perdere tempo, interpellarle prima. Come sarebbe stato meglio acquistare la casa rossa prima di costruire il ponte sul Buthier e avviare il progetto di pedonalizzazione dell’area. Come sarebbe stato meglio valutare prima l’idoneità dei cubetti di porfido nel parcheggio delle autolinee di via Carrel che ora verranno smantellati per lasciar posto all’asfalto. Fare e disfare così si dà da lavorare! Bel modo per far girare l’economia!
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Fin che la barca va…
18 novembre 2010Scenario Aosta 3
21 aprile 2010A tutti coloro che credono necessari i grandi lavori come la metropolitana e la riqualificazione dell’area F8, vogliamo ricordare che è l’intera città che abbisogna di un restiling; niente di faraonico e spaventosamente costoso e totalmente inutile, ma necessario. Noi viviamo in mezzo ai cantieri da troppo tempo. Troppa polvere e troppi disagi. Per andare in trattoria dobbiamo fare attenzione alle reti. Per andare dal tabaccaio camminare su delle assi. Cercare di non cadere nelle buche, per non parlare del piacere negato di godere di una bella piazza, di una bella città. Vanno bene gli scavi archeologici; va bene la modernizzazione, ma tutto questo deve seguire un progetto cosa che non è, vedi alla voce ponte sul Buthier. Non basta costruire occorre avere una visuale chiara e corrispondente ai bisogni che non siano solo quelli degli impresari!
Aosta umiliata e offesa!
17 aprile 2010Dieci anni!
13 aprile 2010Nell’ultimo Conseil Fédéral, quello che ha sancito l’alleanza dell’Union con la destra, l’ancora sindaco, Guido Grimod così raccomandava: ” Da dieci anni la città è stata guidata dall’Uv, dovremmo continuare“. Già, dieci anni! E cosa è successo? Delle promesse elettorali cosa è rimasto? Vediamo. L’area pedonabile intorno all’Arco di Augusto è lettera morta: le auto continuano a circolare. Resta un ponte inutile e costoso, tre milioni di euro buttati via. Il city port che doveva liberare il centro dai gas di scarico dei furgoni, non è ancora stato sperimentato. Le merci vengono consegnate come sempre e in tutti gli orari possibili e impossibili. Le telecamere per controllare la micro-criminalità e il vandalismo ancora non sono state installate, eppure il sindaco le aveva promesse già nella prima legislatura. Le piazze di Aosta Capitale versano in stato di abbandono, unico intervento la demenziale asfaltatura di piazza Manzetti. Il tunnel tecnologico di via sant’Anselmo avanza lentissimamente. Aosta continua a non possedere una sua identità e il centro storico si svuota. I vigili di quartiere sono fantasmi. La periferia divora territorio. Si espande con condomini nuovi e orrendi. Il traffico è peggiorato, nonostante le numerose rotonde. La pista ciclabile è invasa dalle erbacce, il verde è quasi inesistente. Aosta, capitale sì, ma di un fallimento amministrativo e culturale imperdonabile. Le risorse ci sono, ma vengono immolate sull’altare della stupidità e della cupidigia. Si costruisce, si abbandona, si demolisce e si costruisce di nuovo. Un giro vizioso che si può comprendere solo nella necessità di mantenere in vita il settore economico più fiorente in Valle d’Aosta: l’edile. Tante piccole imprese, per la gran parte individuali, tanti piccoli e preziosissimi voti.
10 anni per niente!
15 febbraio 2010Nell’ultimo numero del Peuple il Sindaco, Guido Grimod, difendeva la bontà del ponte sul Buthier in previsione della futura, quanto futuribile, area pedonale intorno all’Arco. Dichiarava, inoltre che l’opera di fine ingegneria ha il merito di smaltire il traffico nella zona. Sulla Stampa del 14 febbraio, un articolo titolava “Protesta contro l’eccessivo traffico- Troppo smog intorno all’Arco”, smentendo a tutto tondo l’ottimismo dell’Omino coi baffi. Sembra, infatti, che con il doppio senso di circolazione in via Pasquettaz, la viabilità sia diventata insostenibile e l’inquinamento dell’aria preoccupante, tanto da motivare la richiesta di un intervento dell’Arpa. Ma rassicuratevi, per combattere lo smog il nostro Sindaco darà una sistemata alla segnaletica e una ripassata alla rotonda del birillo. Poi provvederà a distribuire, gratuitamente, mascherire per la sopravvivenza.
Gli auguri del Sindaco per il 2010
27 dicembre 2009
Salve, sono il Sindaco, meglio conosciuto come l’omino del Ponte! E da un ponte auguro a tutti i valdostani un nuovo anno di bestemmie su quattroruote. L’anno nuovo non mi vedrà nei panni del Sindaco, ma, forse, in quelli di assessore ai Lavori pubblici. Per il piacere di grandi e piccini, continuerò a farvi giocare con i birilli e a far girare la testa con le rotonde… che si rimane sempre bambini in fondo no? Tanti auguri!
Le schifezze di Grimod
19 dicembre 2009Nell’ultima conferenza stampa il Sindaco, Guido Grimod, ha affermato che le critiche rivolte dalla minoranza alla sua Giunta riguardano solo il ponte sul Buthier. Ha anche aggiunto che se l’unico problema era questo allora evviva la maggioranza. Il Primo Cittadino ha il naso lungo come quello di Pinocchio, perché il 12 agosto 2009 il gruppo consiliare di Aosta viva, aveva elencato e pubblicato una serie di “schifezze” della sua amministrazione che qui nuovamente ricordiamo: il ponte sul Buthier e la viabilità intorno all’Arco d’Augusto; il pasticciaccio brutto del Puchoz: stadio, parco, parcostadio, stadioparco, niente; l’assessorato aggiuntivo per la Stella Alpina con scarico dei costi sull’addizionale Irpef; la rotonda faraonica (e inutile, se mai riusciranno a finirla) della Rochère-Institut agricole; i grattacieli in via della Consolata; I condomini a ridosso del muro dello stabilimento Cogne, proprio nella zona dell’acido cloridrico; l’ampliamento ad est dell’Ospedale: chiusura, poi riapertura di Viale Ginevra; parcheggio a sud, parcheggio a nord, parcheggio a Gotrau, parcheggio nel prato del Refuge Père Laurent; la minirotonda maxiconfusa di via Saint-Martin/Via Adamello; le eterne promesse mai realizzate: parco della Tourneuve, rifacimento di Piazza della Cattedrale, rifacimento di Piazza San Francesco, Cimitero antico di Sant’Orso; i tempi biblici per la realizzazione di opere facili: le caldaiette del Quartiere Cogne; l’obbedienza cieca ai diktat dell’Amministrazione regionale: aeroporto, inceneritore, ecc. L’occupazione permanente del salotto buono di Piazza Chanoux con tende e tendoni; la mancata pedonalizzazione di un solo metro di strade cittadine in più (in compenso in Piazza Chanoux, tra bus, auto delle forze dell’ordine, furgoni per le merci, taxi e quant’altro, transita un mezzo ogni 10 secondi); la vergognosa asfaltatura di Piazza della Stazione.
Se queste sue schifezze le sembran poche… caro Sindaco.
PdL batte PD 3 a 0!
29 novembre 2009Il PdL spara contro il PD: come dargli torto? Il vicesindaco, Marino Guglielminotti Gaiet, minaccia il Presidente del Consiglio comunale, Renato Favre, di sputargli in faccia (un desiderio che condividono in molti, ma questi non rivestono panni illustri, tantomeno lo dicono entro mura istituzionali), un’uscita non elegante certo, meno grave, comunque, della difesa del progetto che prevede due nuovi condomini in via Chabod. Uno a zero per il centrodestra! Il presidente della Commissione del Territorio, Alder Tonino, ha la mano stanca a forza di firmare progetti assurdi come quello nell’ex area Cogne che prevede un altro condominio di 50 alloggi. Due a zero per il centrodestra! Il progetto della pista ciclabile di Montfleury è firmato dal figlio di Vanni Florio, membro della Commissione edilizia comunale. Tre a zero per il centrodestra! Se poi vogliamo valutare ciò che il PD ha fatto in cinque anni di governo con l’Union e l’area autonomista, dal ponte sul Buthier, alle piazze “restituite”, dal progetto pasticciato e incoerente dell’ospedale, al consumo del territorio, non possiamo che infliggergli il ko!
G.G.G. bye bye bye!
20 febbraio 2010Sembrava così innocuo!
Giunta Guido Grimod bye bye bye! Eh sì, tutte le cose finiscono anche le Giunte comunali. Quella di Guido Grimod è al capolinea e noi, dopo due lustri in sua compagnia, versiamo in stato comatoso. Non tutti, ci sono quelli che, vuoi per simpatia di tipo amico-parentale, vuoi per endemica miopia, considerano i lunghi anni trascorsi in compagnia di questa maggioranza datori di buoni frutti. La critica all’operato compiuto o meno, viene sempre interpretata dai politici come speculazione a sé stante, ma di fronte all’evidenza dei fatti non è possibile ribadire, se non mentendo. Vediamo i progetti più illuminanti di questo decennio. Il traffico. In una cittadina di queste proporzioni dovrebbe essere ridicolo, invece è caotico perché? Il ponte sul Buthier che avrebbe dovuto rendere pedonabile la zona intorno all’Arco, non ha risolto niente, anzi ha costretto i valdostani a inutili quanto pericolose gimkane, perché? Il cityporto che avrebbe dovuto essere inaugurato anni fa, non è mai partito e le vie del centro continuano a essere intasate di automezzi fino alle ore più tarde, perché? Il quartiere Cogne, di proprietà del Comune, versa in stato di abbandono (andare a controllare) e gli ultimi lotti devono ancora vedere la luce. Per non parlare del grattacielo che è da vent’anni che deve essere demolito. Aosta continua a essere una città anonima, priva di identità. Brutta (ma guardatela bene!). Disordinata e sporca. Lontano mille miglia dalle fiorite sorelle francesi o svizzere, giusto per citare le vicine di casa francofone. I restyling che sono stati fatti sono degrado puro: piazza Narbonne, il lavatoio di via Antica Zecca ecc ecc, perché? Potremmo andare avanti per pagine e pagine a elencare le schifezze-Grimod, ci fermiamo perché ci viene da piangere e non vogliamo infierire sulla vostra sensibilità. Alla domanda perché, ci viene solo una sintetica risposta: non sono capaci.
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