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La politica che va di traverso

11 marzo 2014

Nel copione, studiato a memoria dai politici in difficoltà con la giustizia, si trovano spesso gli aggettivi: sereno e fiducioso. “Sono sereno” e “sono fiducioso” sono il ritornello cantato da tutti. Una delle tante trasversalità della politica. Si aggiunge ora quello dei sindaci-paladini in difesa dei loro assessori, così recita la sindaco di Torgnon, Cristina Machet,: “L’attività che l’assessore Davide Perrin ha prestato per il Comune di Torgnon è sempre stata efficiente ed efficace, trasparente e corretta… mai, mai è stato messo in dubbio il suo operato, né il suo atteggiamento morale.” (La Stampa). Anche Bruno Giordano, sindaco di Aosta, pur censurando il comportamento di Marco Sorbara (solo una parte: la querela, ma non la telefonata con conseguente giustificazione che erano il nocciolo della questione) ne ha elogiato le capacità amministrative insieme alla maggioranza. Qualsiasi cosa combinino gli amministratori la politica, in un modo o nell’altro, li salva sempre. Per fortuna che c’è la Magistratura. (Quando c’è!). Sono curiosa di vedere come andrà a finire lo scandalo dei contributi.

Mai dire mai

11 agosto 2013

In fondo in fondo credo che l’alternativa a questo marciume passi più tramite la Magistratura (con tutti i limiti e i difetti di questa) che la Politica. Perché dico questo? Perché la Politica ormai non garantisce più la Democrazia che esige onestà e competenza. Dove, soprattutto in una realtà piccola e facilmente controllabile come la Valle d’Aosta, la libertà diventa pura demagogia . Un esempio emblematico: Rollandin chi lo può far saltare? Non certo la politica. Al nostro Presidente è bastato favorire qualche migliaio di persone che con il loro indotto in termini di parentele e amicizie si è triplicato o quadruplicato, per essere costantemente rieletto. Con i calabresi gli viene più facile visto il loro forte attaccamento ai vincoli di sangue. Questa democrazia conta i numeri e voilà le costanti riconferme. Rollandin non teme la Politica, ma teme la Magistratura. E questo lo si può dire per molti altri politici che condividono il giochetto delle clientele. Un giochetto facile che trova corrispondenza nella maggioranza dell’elettorato che non è così sensibile ai valori etici, quanto ai contributi, alle raccomandazioni, ai favori… e questo vale per tutti anche per coloro che si sentono culturalmente evoluti. E voilà le costanti riconferme. Un esempio nazionale dove la Politica, in questo caso di Sinistra, è fallita, delegando la soluzione alla Magistratura, è l’affaire Berlusconi. Se la Politica è dunque debole e fortemente compromessa, non resta che l’altro Potere dello Stato per sperare in un risanamento globale e, nel concetto di risanamento, includo anche quella parte di magistratura collusa. Non sarebbe dovuto accadere mai.

La versione di Patuasia

21 marzo 2013

Mi chiedono per chi tiferò alle regionali. Rispondo che le elezioni non possono essere paragonate a un campionato e quindi non tiferò per nessuno, ma osserverò molto e nutrirò delle speranze. Perché la politica non ha squadre contrapposte, ma visioni della vita che corrispondono ad altrettanti  modi di amministrare. La politica è avere degli obiettivi. E qual’è l’obiettivo principale per dare una svolta concreta alla Valle d’Aosta? Togliere di mezzo Rollandin. Rompere con una politica legata a doppio giro con gli affari, con il controllo capillare del territorio…, insomma si tratta di stoppare l’attuale gestione mafiosa. Ma la politica è numero. E’ somma di numeri. Dunque per governare e quindi per raggiungere il suddetto obiettivo sono necessarie delle alleanze. Alleanze che non sono inciuci, ma tattiche inevitabili, comportamenti sociali acquisiti in millenni di storia: ai primordi ci si ammazzava al primo incontro. ALPE-PD-UVP+ la Federazione della Sinistra è la coalizione che può competere contro l’attuale maggioranza. Che piaccia o no è così, a meno che non si scelga già da subito di andare per altri cinque anni all’opposizione. Non è il rinnovamento che molti si aspettano, ma può essere il primo passo: fuori Rollandin e la sua squadra di governo, si potrebbe cominciare a respirare un’aria magari satura di polveri sottili, ma libera dai metalli, in attesa di una brezza più consistente. Sarebbe auspicabile, anzi doveroso che le parole di rinnovamento in bocca ai vecchi notabili della politica trovassero giustificazione nei fatti. Che chi ha già governato lasci il suo posto a gente nuova per un necessario ricambio; un segnale molto richiesto che ridarebbe fiducia nella politica e nelle istituzioni. Prendiamo l’esempio non dalla Lombardia di Maroni, ma dal Lazio di Zingaretti. Mi auguro, inoltre, che vengano eletti due o tre cittadini del M5s, necessari per svolgere un sano ruolo di controllo.

Interessante!

19 aprile 2011

Riceviamo dal Movimento civico e volentieri pubblichiamo.

Incontro nazionale dei movimenti civici ed ecologisti a Bologna: un
nuovo progetto politico per l’Italia
Nella giornata di domenica 15 maggio dalle 9,30 alle 17, presso
Spazio Verde – Parco della Montagnola, si terrà un incontro nazionale tra diverse reti regionali, associazioni e comitati di orientamento civico e ed ecologista, per dare alla luce un nuovo progetto politico per l’Italia. L’incontro nazionale di Bologna vede l’adesione di cittadini che non si sentono rappresentati dai soggetti politici ora in campo ed intendono
impegnarsi per un cambiamento.

Alla base delle motivazioni che hanno spinto il Comitato Promotore all’
organizzazione dell’incontro, la convinzione che In Italia urgono nuovi
programmi per la riconversione ecologica dell’economia, il risanamento
morale del Paese, la partecipazione diretta delle persone alle attività
politiche e sociali, e l’effettiva promozione di una cultura dei
diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita
civile. Questo rinnovamento non può più essere affidato al sistema
partitico, ormai in profonda crisi e gestito da una “casta” troppo
distante dall’elettorato, bensì deve essere opera di un nuovo soggetto
composto da una rete di movimenti che già a livello locale -come
dimostra il fatto che oltre l’80% dei sindaci italiani è eletto in una
lista civica-  sono riconosciuti dai cittadini come unica forma di
partecipazione diretta alla politica. I movimenti civici hanno in
comune chiari principi fondanti: la centralità della Persona,  la
difesa e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente, la legalità,
il metodo della democrazia diretta. Particolarmente innovativo quest’
ultimo punto, che si oppone al metodo della democrazia
“rappresentativa” come stratagemma che consente ai partiti di tenere
fuori i cittadini dalle decisioni sul bene comune e garantire a se
stessi ogni sorta di privilegi.

Il nuovo soggetto politico, che sarà rappresentativo della volontà
popolare  e conterrà al suo interno le molteplici realtà locali che
lavoreranno in rete senza perdere la propria identità individuale, non
prevede l’istituzione di un leader ma portavoce turnativi eletti di
volte in volta direttamente dalle assemblee.

Per info:
http://www.movimentocivico.it

Pensierino 3

6 settembre 2010

Non c'è destra né sinistra. Stesse mediocrità. Stessi rancori. Stesse gelosie. Se le persone non cambiano non cambia neppure la politica.

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Cambiare…

25 Maggio 2010

In campagna elettorale tutti i partiti vogliono cambiare la realtà delle cose, chi in un modo, chi in un altro; noi abbiamo scelto il cambiamento più ragionevole, quello che porta lavoro, quello che migliora la città, quello che non crea l0bby di potere e conseguenti affari. La maggioranza ha chiuso gli occhi e ha votato ancora una volta per il business degli altri, con la convinzione di portare a casa qualche cosa che non sia la polvere. Non so, se questa larga fetta di “ingenui” possa un giorno ricredersi, personalmente non ci spero, ma chissà… chiusi i rubinetti statali forse avverrà il miracolo che li e ci metterà con il culo per terra (non siamo autonomi per niente!), in questa condizione avranno il tempo per riflettere, noi lo abbiamo già fatto. Ma non è questa la considerazione che volevo porvi. Dunque, dicevo che è stato il cambiamento l’argomento delle varie coalizioni, eppure fra gli eletti pochissimi sono i volti nuovi, soprattutto nell’aerea di centrosinistra. Delle due coalizioni che vedevano quattro liste schierate, solo tre nomi non sono fra quelli più volte citati: Paolo Momigliano Levi, Fabio Platania e Loris Sartore. Cambiare il mondo significa anche avere il coraggio di desistere dalla tentazione di occupare una poltrona per sempre. Magari, per chi rimane sempre ai margini, la voglia di politica torna. E con essa la politica.

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Querelle Peinetti

8 aprile 2010

Riceviamo dalla CGIL (Jean-Pierre Guichardaz) e volentieri pubblichiamo.

Da un paio di settimane si legge sui giornali della querelle relativa alla Chirurgia Vascolare. Sulla vicenda ho cercato di dar conto del mio punto di vista e di quello della CGIL, denunciando a chiare lettere che un primario, così come un coordinatore o un qualsiasi altro operatore (assunto o precario che sia) non deve lavorare in un settore importante come quello della sanità perché amico di questo o di quel politico o di qualche uomo/donna influente. È un tema molto delicato di cui si sente tanto parlare anche qui nella nostra bella Vallée, ma che nessuno esplicitamente ha mai rimesso al giudizio dell’unica autorità competente a pronunciarsi, quella giudiziaria. Sul dottor Peinetti non ho nulla da dire, anche perché non lo conosco personalmente. Può darsi che sia stato vittima della sprovvedutezza di qualche politico/amministratore e che si sia trovato suo malgrado invischiato in questa vicenda dai contorni indefiniti. Se non ha nulla da nascondere, così come ha dichiarato serenamente ai media, non potrà che trovare beneficio da un’attenta e severa indagine dell’autorità giudizaria. È più che mai necessario togliere quel velo che rende la vicenda opaca e poco chiara, anche per mostrare alla gente che la stragrande maggioranza dei lavoratori della nostra Azienda si merita il posto che occupa, non per le sue conoscenze ma per le sue qualità e competenze.

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Requiem per noialtri

13 marzo 2009

La smorta luna

Luna storta

Aria di primavera. La natura cambia. La politica, ad esser sincera, è invece molto stanca. Nessun germoglio rallegra i rami secchi: i politici, di tutti i colori, sono uomini e donne vecchi. VdAvive voleva la rivoluzione, ma in Consiglio regionale non è capace di fare opposizione. Roberto è un damerino che, nel pubblico ufficio, svolge puntuale il doveroso compitino. La sua presenza non ingombra: è uno che ha paura della propria ombra.

Nel gran palazzo son proprio tutti uguali:  amici e nemici stanno insieme come bramosi squali. E noi che senza sole impallidiamo, cerchiamo una casa che più non abbiamo. Raminghi e senza speranza alcuna, costretti rimpiazziamo il sol dell’avvenire con la storta luna.

Indovinello patuasan

1 dicembre 2008

Raimondo Donzel, il segretario democristiano del PD valdostano, vuole collaborare con l’Union; Guido Dondeynaz, il segretario democristiano di VDAvive, dice basta con i bisticci e apre alla maggioranza. A questo punto, nei banchi dell’opposizione regionale file00020chi sopravvive? (Dai, questa volta è facile!).

Stanlio Presidente UV!

30 novembre 2008

ego_cric1

Con l’elezione di Stanlio a Presidente del Mouvement, non si potrà più dire che l’UV non abbia il senso dell’umorismo. Il Presidente di tutti gli unionisti ha esordito con un illuminante calembour: “Si l’avenir est notre Affaire, l’avenir de la Vallée d’Aoste est l’Affaire de l’UV”.  I comici, si è sempre saputo, sono i veri portatori di verità e così il nostro Cric dice a chiare lettere ciò che tutti gli altri Presidenti hanno gelosamente conservato per sè: l’Union è il partito degli Affari. Poche balle!