Posted tagged ‘Piero Minuzzo’

Spregevole chi?

7 ottobre 2014

Il giornalista Piero Minuzzo si è scagliato con un editoriale al veleno contro il consigliere pentastellato Stefano Ferrero reo di aver esternato il suo dubbio sulla nomina a Presidente della Monterosa spa a uno che ha la terza media. Giudizio che il giornalista considera “ideologicamente spregevole e che richiama alla mente le nefaste epurazioni del passato“. (Cosa cazzo c’entrino le nefaste epurazioni del passato lo sa solo lui!). Mi associo al giudizio ideologicamente (ah ah ah) spregevole, perché trovo che il dubbio di Ferrero sia legittimo. Il paragone che Minuzzo fa con i diplomi dei due consiglieri grillini a cui aggiunge commenti inopportuni e sgradevoli che un giornalista non dovrebbe fare (Cosa significa che Ferrero ha scelto un lavoro senza rischi? Cosa significa che Cognetta faceva il commesso?) è decisamente fuori luogo. I due consiglieri sono in Consiglio perché sono stati eletti e in democrazia si può eleggere chiunque, non occorre una qualifica specifica. Gestire una spa, invece, come qualsiasi altra azienda pubblica e privata esige una competenza che pare il signor Peter Vincent, artigiano settantaduenne, non abbia. Forse non sarebbe meglio la trasparenza di un bel concorso pubblico per titoli che le solite, queste sì nefaste, nomine a discrezione del politico di turno? Forse era questo che il consigliere Ferrero voleva suggerire.

 

Cammin pensando…

1 giugno 2011

Leggendo l’intervista di Piero Minuzzo su Aostaoggi.it mi vengono spontanee alcune riflessioni. La prima riguarda Carmela Fontana, consigliera di minoranza in quota PD. Dice Carmela che con questa batosta per il centrodestra, l’UV deve capire lo sbaglio che ha fatto accogliendo il PdL in maggioranza. Cosa vuole realmente dire? Che l’Union resta un partito di riferimento e che ha solo sbagliato alleato? Che il PD ancora non ha capito che Rollandin, con la sua squadra, è uomo culturalmente di destra? Che spera ancora di poter entrare nella sua orbita, magari grazie a un auspicabile cambio di Governo?  E l’Alleanza autonomista-progressista è un flirt temporaneo in attesa del ritorno della vecchia fiamma?

La seconda riguarda Francesco Lucat di Federazione della Sinistra. Non sono affatto convinta che a vincere queste elezioni sia stata la sinistra a sinistra. Pisapia ha vinto perché è Pisapia, lo stesso vale per De Magistris. Che poi la vittoria sia stata resa possibile perché sostenuta da tutti i partiti di sinistra è cosa ovvia, ma sono state queste personalità che con grande capacità comunicativa, hanno saputo interpretare bene i bisogni dei loro rispettivi Comuni. Credo che la politica si stia, liberando dalle etichette fin troppo rigide, per approdare a quello che considero il trasversale buon senso che sa abbracciare un mondo più vasto di quello definito dalle ideologie. Sì, forse sta nascendo una nuova idea di politica ed è questa la vera vittoria di queste elezioni.

La terza riguarda Raimondo Donzel, segretario del PD valdostano. Raimondo si felicita dei risultati del centrosinistra di cui il PD è, secondo lui, il partito di riferimento. Cosa intende? Che anche in Valle d’Aosta a guidare l’alternativa debba essere il PD? Alternativa all’Union valdotaine o alternativa alla strategia dell’UV?. Sì, perché Raimondo, pur con l’incisività delle sue affermazioni, rimane nel vago. Se considera la strategia del partito di maggioranza e non lo stesso partito, l’origine dell’attuale degrado culturale e politico della Valle d’Aosta, vuol dire che lascia una porta aperta agli ex alleati. E questo mette in bilico la futura e possibile alleanza con le altre forze, diciamo, di opposizione. Donzel questa alleanza l’ha già fatta fuori una volta: è un politico di cui fidarsi? Solo i fatti potranno provarlo.

Condividi su Facebook:

Buca!

18 febbraio 2011

Immagine presa da internet e riadattata nelle forme e contenuti.

Non si sono fatti vedere. Aurelio Margheretta (in neolingua) e Leonardo La Torre, invitati dal giornalista Piero Minuzzo, insieme a Raimondo Donzel e Patrizia Morelli, alla trasmissione televisiva “Ci vediamo alla Cittadella dei Giovani” hanno dato buca! Poltrone vuote, dibattito morto subito. Il tema verteva sui trasporti in Valle d’ Aosta: ferrovia incrociamo-le-dita; aeroporto di-che-non-si-sa, autostrada cara-come-il-fuoco. Eppure Aurelio si era dato disponibile per qualsiasi incontro pubblico: che avesse mangiato altro pesce crudo? La poltrona vuota di La Torre invece si capisce: le accuse di turbativa d’asta contro di lui lo fanno vergognare e preferisce non mostrarsi in pubblico fino al giorno della sua redenzione (?).  Malelingue, invece, vanno dicendo che l’assenza dei due sia stata causata da un attacco isterico dell’assessore regionale Marco Vieren (in neolingua) che il Piero, in tutta libertà (ma-come-si-permette!), non ha invitato. La Stella alpina, partito del Vieren (in neolingua), avrebbe addirittura minacciato di farne una questione politica, se gli invitati di maggioranza avessero preso parte alla trasmissione. Al mio paese questo comportamento sarebbe stato bollato come “Buon tempo”. Infatti, ne hanno di tempo da perdere i nostri amministratori, se per una cazzata del genere rischiano di creare una crisi di giunta! Questi sono per loro i veri problemi da affrontare! Garantire la loro visibilità sul piccolo schermo! Il treno? E chissenefrega, loro usano l’auto di servizio!

Condividi su Facebook: