Posted tagged ‘Patrizia Morelli’
11 Maggio 2015
Non c’è verso non capiranno mai! La testa della casta è fatta di altra materia. Altro colore. Patrizia Morelli, consigliera regionale Alpe, in sala stampa mi viene incontro ed espira: “Hai letto la sentenza?”. Ho letto ciò che è stato riportato dai giornali e la domanda alpista esplicita in modo inequivocabile qual è la via maestra del comportamento del politico medio, quello che non insegue principi morali ed etici, ma solo ciò che prevede il verdetto di un giudice. Il resto è noia. Il resto siamo noi. I loro elettori, verso i quali gli eletti non provano il minimo imbarazzo. Anzi si sentono offesi, se fai notare l’incongruità del loro modo di gestire i soldi pubblici. Loro, poveretti, si sentono perseguitati e soffrono! Sperare nelle scuse, nell’autocritica, sperare in un comportamento degno è speranza vana: i politici non sbagliano mai! I politici non pagano mai!
La sentenza non dice che i consiglieri non hanno speso i soldi pubblici per pranzi, cene, regali e bla bla, dice che la legge non è chiara, che manca la soggettiva e bla bla, ma il fatto che il reato non sussista non vuol dire che il loro comportamento riguardo alle spese dei gruppi consiliari sia stato nobile. Opportuno. Virtuoso. Eppure non capiscono. Alla voce etica non ci sentono proprio.
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22 gennaio 2015
“I partiti nazionali sono destinati a sparire dalla VDA? Si ha l’impressione di sì.” Questa è proprio una bella domanda postata da un caro utente di Patuasia. Un partito è già sparito e si tratta dei Verdi oggi nell’agglomerato di Alpe, composto in buona parte da ex unionisti. Tra un po’ spariranno anche lì, almeno i loro elettori che, con buone probabilità confluiranno verso L’altra Valle d’Aosta più rappresentativa delle loro idee. Qual’è stato l’errore di Riccarand? Quello di raggruppare all’interno del nuovo partito, oltre ai fuoriusciti unionisti di Vdavive, anche quelli di Renouveau. Gli attuali consiglieri Morelli, Chatrian e Certan legati affettuosamente a Carlo Perrin. Politici che arrivano dalla “campagna”. Un divario culturale da non sottovalutare. Riccarand e gli altri fondatori cittadini, speravano di aprirsi al territorio e in effetti così è stato: Alpe ha portato a casa cinque consiglieri, ma tre unionisti di ferro (oggi in quota a Viérin). Per questa “apertura” il prezzo più alto l’hanno pagato i Verdi che in Consiglio regionale non hanno più voce. Ne valeva la pena? Sembra che Alpe sia stato, per i perriniani, il mezzo di trasporto per arrivare in Consiglio, da soli non ce l’avrebbero mai fatta e neppure tra le fila dell’Union. Immagino che l’attuale segretario abbia trovato assai difficile convincerli a non andare alla Costituente, occasione splendida per un aggancio ufficiale e ideologico all’UVP senza il quale risulta compromessa la scusa per andarsene. Immagino che i tre rosichino assai.
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11 giugno 2014

La politica valdostana non è mai stata così lontana dalla gente. Nelle dichiarazioni in Consiglio i vari capogruppo della minoranza hanno espresso la loro nei confronti del Rollandin-bis. Ovvio. Quello che fa specie è che tutti hanno usato a sproposito e d’abitudine, parole come comunità valdostana, cittadini, valdostani… , ma che ne sanno loro di noi? Avvitati nei loro interessi di partito e personali, i consiglieri regionali si sono allontanati anni luce dalla vita di chi rappresentano, così lontani da diventare indistinti. Una massa unica. La maggior parte della gente non ha capito un tubo di quello che è successo! Se ne sono resi conto? La Renaissance non esprime niente. Un marchio. Una parola. Magari letta o sentita di sfuggita, ma sicuramente non compresa. Gli attori di questa pièce sono trincerati sul loro-palcoscenico, in platea il pubblico langue e sbadiglia. Fuori la vita trascorre ignara tra gli alti e, più frequentemente, i bassi di sempre. In quella vita lì loro non ci sono. L’amaro in bocca non è dato come vuole la Morelli dalla crisi politica, ma dall’aumento del costo della vita. Un prezzo che non produce fierezza ed entusiamo naif! (altro…)
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12 Maggio 2014
Lotta per la poltrona del regista. La minoranza pare voglia insediarvi la Morelli, una figura che dall’alto del suo spiccato senso dell’autonomia, mette d’accordo l’alleanza; la maggioranza sembrerebbe puntare su Marguerettaz. Cioè l’assessore più detestato a causa della sua incompentenza sulle deleghe a lui riservate e soprattutto su quella dei trasporti. Ma come cavolo si fa a non vedere? Non è necessario il buco della serratura quando la porta è spalancata: è sotto gli occhi di tutti la sua incompetenza. Se ne va Rollandin per far posto a Marguerettaz? Provate a immaginarvelo a Roma… . Comunque, a questo punto, la mia teoria sulle ragioni che hanno realizzato il telefilm: “Per il bene della Valle d’Aosta”, che ci vede immobili spettatori, si può dire corretta o si avvicina molto alla verità. Una ripicca per un affare andato a male o per contributi girati altrove, a cui si aggiungono i dispetti di chi aveva sperato in un assessorato e non lo ha avuto (La Torre? Perron?). Vendette che sono state manovrate dall’unico sceneggiatore della Renaissance aiutato, durante le prime drammatiche scene, dalle numerose comparse del Casinò. Una sceneggiatura scritta tanto di fretta da trascurare la fine. Questa, infatti, ancora non la si conosce, nonostante il brindisi del successo per incassi non arrivati, sia stato consumato da subito. Lo sceneggiato, adesso, va per conto suo e non è detto che per arrivare a una fine non si faccia uso di tutte le comparse che hanno la scheda elettorale.
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17 marzo 2013
Su facebook ci si è interrogati sul voto dei due nostri parlamentari, Lanièce e Marguerettaz, per l’elezione dei due presidenti delle Camere, parrebbero due schede bianche. Donzel ci dice che Guichardaz avrebbe votato sicuramente la Boldrini e molto probabilmente la Morelli avrebbe dato il suo voto a Grasso, dunque all’appello della giustificata curiosità, mancano i due grillini: cosa avrebbero fatto Stefano Ferrero e Roberto Cognetta se fossero stati eletti?
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7 marzo 2013
Réunir? Réussir? E’ l’esatto contrario, divide per riuscire . Scassa, smozzica, separa ovunque vada. Partiti, alleanze, schieramenti, maggioranze, nulla si salva. Prima frammenta il PCI-PDS-DS, poi l’Union, ora Alpe. Gioca sempre in casa e in trasferta, è sempre contemporaneamente sia maggioranza che opposizione. Prima si allea, poi rompe, poi ricuce, poi ri-rirompe. Più che il Leone dorato, il suo simbolo sarebbe il cuculo, noto per la sua caratteristica del parassitismo di cova: consiste nel deporre il proprio uovo all’interno del nido di altri uccelli che poi verranno espulsi dal formidabile intruso. Ecco i fatti: Elezioni regionali 2003: Caveri vuole fare il Presidente, ma è solo Assessore al Turismo; inizia lo scasso, saranno le comunali del 2005 ad offrire l’occasione per tornare in sella: “Caro Guste, se non vuoi che noi cuculi diamo i voti a Louvin e alla sua Aosta-Viva, via Perrin dalla presidenza con Caveri al suo posto, via la Charles, Le Dauphin all’istruzione e un assessorato al fido Pastoret”. Detto e fatto, risultato: Viérin (assieme a Rollandin) contro Louvin = vittoria. Politiche 2006 le Casseur des Alpes agisce nell’ombra, nel segreto dell’urna. Le politiche sono infatti le uniche elezioni segrete che si tengano in Valle d’Aosta. Le altre, Calabria felix… Nella sfida al Senato, Rollandin è contro Perrin. Viérin vota e fa votare Perrin, il cuculo unionista occulta le proprie uova nel nido di quello che diventerà Renouveau. Risultato: Viérin (insieme a Perrin) contro Rollandin = vittoria. Politiche 2008 sempre voto segreto, stesse modalità; c’è un problema in più però, la forza di Perrin; allora il cuculo ritira le uova dal suo nido di Renouveau, ma fa comunque lo sgambetto a Guste votando Nicco contro Ego Perron. Tra Perrin e Fosson sceglie quest’ultimo, altrimenti salta l’alleanza con Rollandin per le imminenti regionali. Risultati: Viérin appoggia Nicco contro Perron = vittoria. Viérin appoggia Fosson contro Perrin = vittoria. Regionali 2008 il cuculo ha due uova in Giunta: Le Dauphin e il fido Pastoret. Abbandona Lucien che era servito solo per scalzare Perrin dalla presidenza, ma che con Guste aveva pattuito di espellere dalla giunta nella successiva legislatura. Le Dauphin inizia la campagna elettorale per il 2013, userà la Vallée di papà e i milioni di euro apparentemente profusi per la cultura. In realtà sono soldi impiegati solo a vantaggio della sua immagine e dei suoi clientes fissi, che foraggerà con i nostri soldi. Dicembre 2012 si alza il sipario, le manovre si fanno meno occulte ma il cuculo continua ad operare. Politiche 2013 nell’alleanza di Centro-sinistra deposita un uovo (Morelli) al Senato: non ci riesce alla Camera, Guichardaz è un sindacalista vero, va contrastato, quindi Le Dauphin gli corre contro. Se ci fossero state le primarie della coalizione di Centro sinistra? Le Dauphin avrebbe fatto il Renzi de nos atre, con il sostegno di Fiou e Ferraris (il nuovo che avanza). Risultato: sconfitta di misura, quindi vittoria mooolto beneaugurante per le prossime regionali. Il cuculo ha ora un suo nido nell’UVP? Gli basta? Nemmeno per sogno: il fido Vallet cova altre sue uova in Alpe che infatti è a forte rischio implosione.
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27 febbraio 2013
Se l’UVP come da accordi con Alpe, avesse votato Morelli questa avrebbe probabilmente vinto (UVP primo partito), com’è allora che ha perso? Vuoi che UVP abbia fatto il doppio gioco?
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23 febbraio 2013
Siamo prossimi alle elezioni. Propongo una riflessione sui cinque candidati che si contenderanno le poltrone a Roma. Si sono spese tante parole, la prima su tutte l’ autonomia. Alla retorica io preferisco guardare ai fatti dunque: cosa hanno fatto i nostri politici per salvaguardarla? Partiamo da quelli del Leone. Albèrt Lanièce si è prodigato per andare contro una legge nata dal nostro Statuto speciale, invitando apertamente i valdostani a non andare a votare per il referendum, dicendo che il non voto era un diritto. Nessuna parola spesa per difendere il risultato referendario che è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri: Roma è nemica solo quando taglia i contributi, ma non quando interviene sulle nostre leggi non gradite dai potenti locali. Una contraddizione che non offre nessuna garanzia, semmai il contrario. Inoltre il nostro attuale assessore tecnico, oltre a disertare il voto, ha invitato i colleghi medici a sottoscrivere una lettera pro-pirogassificatore e, considerato che è un funzionario pubblico, non avrebbe potuto farlo. Cosa curiosa sul sito della Regione è l’unico assessore in cui non compare il curriculum, alla faccia della trasparenza! C’è da fidarsi di uno così? La concorrente Patrizia Morelli, candidata al Senato per l’Alleanza autonomista progressista, ha al contrario lavorato apertamente per il referendum e contro il pirogassificatore; ha sottoscritto un patto con Bersani che avrà il valore che avrà, ma intanto uno sforzo concreto l’ha fatto per salvaguardare la nostra specificità. Ha sottoscritto un patto con Libera contro le mafie e contro la corruzione e ha pubblicato il suo reddito e patrimonio. Rudi Marguerettaz di Stella alpina, candidato alla Camera, ha fatto esattamente tutto quello che ha fatto il suo alleato di partito: voleva il pirogassificatore e invitava all’astensione. Zitto zitto anche lui sull’impugnazione del referendum. C’è da fidarsi di uno così? Laurent Viérin, candidato alla Camera per l’UVP, invece ha scoperto la sua vocazione dopo la vittoria referendaria. Prima se ne è stato buono in attesa del responso popolare, se fosse stato negativo sarebbe ancora lì a fare l’assessore. Infatti non risulta che né lui né il collega Caveri abbiano mai detto qualcosa in pubblico circa la loro contrarietà alla scelta del trattamento a caldo (nel suo blog Caveri dice di aver aderito serenamente alle scelte della maggioranza). Hanno manovrato nell’ombra e hanno aspettato l’esito. Con la vittoria eccolo pavoneggiarsi di un risultato che ritiene anche suo. C’è da fidarsi di uno così? E veniamo all’ultimo: Jean-Pierre Guichardaz, candidato alla Camera per l’Alleanza autonomista e Progressista, è un uomo della società civile, mai seduto su una poltrona, ha lavorato molto nel Comitato per l’Ospedale nuovo e poi in Valle virtuosa, è quello che la gente chiede: giovane, capace, onesto e nuovo. Insieme alla Morelli ha sottoscritto il patto con Bersani in difesa dell’autonomia e con Libera contro le mafie. Gli altri invece parlano e parlano e si capisce che sono politici di lungo corso. Allora di chi è più facile fidarsi? Buon voto!
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20 febbraio 2013
Riceviamo dal signor Gianpaolo Fedi e volentieri pubblichiamo.
Mi è arrivato oggi nella buca delle lettere l’invito a votare Marguerettaz – Lanièce “In difesa dell’autonomia” dicono… Ma in realtà sono quelli scelti da Rollandin, lo stesso che pochi mesi fa scriveva a Roma per supplicare l’intervento del Governo per bloccare il referendum. Sono aperti al dialogo ma in realtà Lanièce è quello che, in merito al documento sottoposto a tutti i candidati da Valle Virtuosa sulle politiche relative ai rifiuti e alle energie, rispondeva (intervista a 12vda.it) “non ho proprio avuto il tempo di leggerlo“. Sono rispettosi della democrazia, ma in realtà Lanièce è quello che si è fatto eleggere in Regione senza essere eleggibile (estromesso dopo essere stato votato è stato reincaricato da Rollandin come assessore tecnico) e che dall’alto della sua carica ha scritto ai medici perchè firmassero una lettera proinceneritore. Un medico che sostiene la necessità di costruire una nuova sorgente emissiva inquinante è una garanzia non solo per i suoi pazienti ma anche per Roma! Marguerettaz è un “moderato”, ma in realtà è quello che diceva che non andare a votare è un diritto: accontentiamolo! Tre mesi fa dicevo a tutti: “Non votare chi ti invita a non andare a votare“. Ora è arrivato il tempo. Personalmente voterò Guichardaz-Morelli, non è detto che io condivida tutti i loro pensieri, ma sono convinto che a Roma porteranno aria nuova e pulita. Un’idea di democrazia diversa e più partecipativa.
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11 febbraio 2013
Ne sento di tutti i colori e, per carità, ogni colore ha il diritto di essere stemperato sulla tela, certo che un po” di bravura nella stesura darebbe risultati migliori. Mi spiego. Gli elettori del centrosinistra hanno una maledetta sensibilità verso i “propri ideali”, sono così narcisi da non sporcarsi mai con la realtà che, in quanto tale, è molto più complessa. Dunque, ne sento diversi che sono critici nei confronti di Patrizia Morelli colpevole di aver parlato in francese durante la cerimonia del 150° dell’Unità d’Italia. Colpevole quindi di nutrire sentimenti anti italiani. Siamo una regione bilingue, pertanto uno dovrebbe sentirsi libero di usare la lingua che preferisce, certo la Morelli ha peccato di carenza di tatto e io l’ho prontamente fatto notare su questo blog, ma da questo peccatuccio a non volerla votare considerandola un nemico ce ne passa. Io preferisco valutare le persone su cose meno astratte e più concrete e ho visto la candidata al Senato per l’alleanza lavorare bene per vincere il referendum. Il suo avversario Lanièce l’ho visto trafficare per raggiungere il risultato opposto. Dunque sono proprio tutti uguali? Io sono convinta che la mia omonima sia all’altezza del compito che spero possa esplicare in Parlamento. Invito quindi gli elettori del centrosinistra di valutare con raziocinio la situazione politica attuale e di fare quadrato (cominciamo a essere solidali fra noi?) intorno ai nostri due candidati.
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