E’ bello sapere che numerosi volontari lombardi, piemontesi e liguri arrivano qui in Valle d’Aosta per aiutarci a raggiungere le tremila firme. Questa se non è voglia di Europa che cos’è?
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Il ritorno del puffo!
16 Maggio 2013In un video su fb, Guido Grimod, ex sindaco di Aosta e ora, non pago dei suoi brillanti trascorsi politici, in corsa per una poltrona in Consiglio regionale, ci spiega il significato di PARTECIPAZIONE. Dice lui che “partecipazione vuol dire coinvolgere il popolo nelle varie scelte.” Elogia la legge sul referendum propositivo che “vuole incentivare la partecipazione nelle scelte da parte della popolazione”. Cita come esemplari i due referendum fatti, quello del 2007 sull’ospedale e quello del 2012 sul pirogassificatore, ma non dice che in entrambi i casi l’invito del suo partito era stato quello di boicottare le urne, di non andare a votare secondo il principio che non votare è un diritto! Parla come se l’Union si fosse comportata in modo contrario a come è stato. Davvero il Berlusconismo è arrivato ovunque anche in questa Valle e fra i nemici di Roma. Si parla a vanvera, si inventa. Si dice oggi quello che si negava ieri. L’importante è far passare un messaggio che in questo caso è la libertà di partecipazione, per ridare lustro all’immagine compromessa dalla fuoriuscita di una parte dell’Union proprio a causa di un dominio che pregiudica la partecipazione anche all’interno delle mura di casa. Il discorso di Grimod è una balla colossale! Non solo vuole rinverdire il partito con un’idea di democrazia che non esiste e che il controllo sul voto testimonia, ma addirittura vuole passare il messaggio che la vittoria referendaria è stata una vittoria loro! Che è giunta grazie a un referendum propositivo che loro stessi hanno voluto! Ma quel “non votare è un diritto” è stampato nella nostra memoria e sulla rete.
Nasce Laboratorio Civico VdA
7 febbraio 2013Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Migliaia di cittadine e cittadini valdostani hanno dimostrato di volersi occupare del loro futuro, hanno dimostrato che, se interpellati, sanno e vogliono partecipare alle grandi scelte. Laboratorio Civico vuole essere uno spazio aperto in cui discutere e confrontarsi per elaborare soluzioni condivise ai problemi della nostra regione. Partendo dai due temi che sono anche un metodo, la democrazia partecipata e la salvaguardia dei “beni comuni”, si può far emergere una politica sana che si occupi del nostro futuro e non solo del proprio? La Politica che rende possibile la convivenza in una comunità, che stabilisce le regole e prende le decisioni utili al progresso della comunità nel suo insieme e di ogni singola persona al suo interno, questo il terreno di confronto. Non siamo capitani coraggiosi, non siamo avanguardie con ambizioni pedagogiche, siamo cittadine e cittadini che vogliono incontrare altre persone della propria comunità per contribuire a determinare un futuro migliore.
Difendiamo il referendum!
19 gennaio 2013La decisione del Governo di impugnare la nuova legge sullo smaltimento dei rifiuti nata dalla volontà popolare è l’ennesima picconta allo strumento più democratico che abbiamo: il referendum propositivo. Questa arma pacifica ai politici, a questi politici, non piace. Dà fastidio. Cercano di ostacolarla con ogni mezzo: da una elevatissima soglia per il raggiungimento del quorum allo svilimento stesso dello strumento con campagne che invitano a disdegnare le urne. La democrazia diretta e quindi una democrazia più evoluta in quanto ricca di una maggiore partecipazione nelle scelte, a questo clan politico-mafioso non va giù. Risulta indigesta. Ostacola le decisioni di una ristretta casta di politici di professione. Lo abbiamo visto nell’ultimo referendum contro il pirogassificatore. L’impugnativa del Governo è dovuta anche e soprattutto alle picconate locali volute dagli ultimi due governi regionali, quello di Caveri e quello di Rollandin insieme ai loro alleati. Per la democrazia e contro le lobby dei politici, difendiamo con forza il nostro referendum propositivo!
Partecipazione?
20 dicembre 2012Una delle parole più abusate nel mondo della politica oggi è partecipazione. Tutti i partiti chiedono più partecipazione, qualcuno la sperimenta con successo entro i propri confini. Qualcun altro vorrebbe copiare, ma non ci riesce. Ma nessuno la vive con coerenza fuori dal proprio orticello. Tutti in difesa dell’attuale monopolio. Eppure la parola stessa è di per sé un invito all’apertura verso l’alterità. In questi giorni gli iscritti e i simpatizzanti del Movimento 5 stelle stanno raccogliendo le firme per poter formare una lista per le elezioni politiche, chiedono quindi di partecipare alla gara elettorale; mi sarebbe piaciuto e sarebbe stato un segno di grande apertura mentale nonché di reale cambiamento culturale, che qualche consigliere regionale e comunale si fosse messo a disposizione per notificare le firme e così rendere più agevole la raccolta. Ma così non è. La partecipazione va bene solo se serve ai propri tornaconto. La raccolta delle firme, pertanto, non risulta essere agevole per niente. Nel Comune di Aosta chiedono due documenti, uno da esibire all’entrata e l’altro nell’ufficio che si trova al primo piano in fondo al corridoio: nessuna indicazione. A Verrés un’impiegata non ha voluto accettare una patente e gli esempi potrebbero continuare. Nei fatti partecipare non è impresa facile e neppure condivisa e questo non depone certo a favore di una democrazia evoluta quale vorrebbe essere la nostra.
Noi invece votiamo sì!
10 ottobre 2012Interessante!
19 aprile 2011Riceviamo dal Movimento civico e volentieri pubblichiamo.
Incontro nazionale dei movimenti civici ed ecologisti a Bologna: un
nuovo progetto politico per l’Italia
Nella giornata di domenica 15 maggio dalle 9,30 alle 17, presso
Spazio Verde – Parco della Montagnola, si terrà un incontro nazionale tra diverse reti regionali, associazioni e comitati di orientamento civico e ed ecologista, per dare alla luce un nuovo progetto politico per l’Italia. L’incontro nazionale di Bologna vede l’adesione di cittadini che non si sentono rappresentati dai soggetti politici ora in campo ed intendono
impegnarsi per un cambiamento.
Alla base delle motivazioni che hanno spinto il Comitato Promotore all’
organizzazione dell’incontro, la convinzione che In Italia urgono nuovi
programmi per la riconversione ecologica dell’economia, il risanamento
morale del Paese, la partecipazione diretta delle persone alle attività
politiche e sociali, e l’effettiva promozione di una cultura dei
diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita
civile. Questo rinnovamento non può più essere affidato al sistema
partitico, ormai in profonda crisi e gestito da una “casta” troppo
distante dall’elettorato, bensì deve essere opera di un nuovo soggetto
composto da una rete di movimenti che già a livello locale -come
dimostra il fatto che oltre l’80% dei sindaci italiani è eletto in una
lista civica- sono riconosciuti dai cittadini come unica forma di
partecipazione diretta alla politica. I movimenti civici hanno in
comune chiari principi fondanti: la centralità della Persona, la
difesa e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente, la legalità,
il metodo della democrazia diretta. Particolarmente innovativo quest’
ultimo punto, che si oppone al metodo della democrazia
“rappresentativa” come stratagemma che consente ai partiti di tenere
fuori i cittadini dalle decisioni sul bene comune e garantire a se
stessi ogni sorta di privilegi.
Il nuovo soggetto politico, che sarà rappresentativo della volontà
popolare e conterrà al suo interno le molteplici realtà locali che
lavoreranno in rete senza perdere la propria identità individuale, non
prevede l’istituzione di un leader ma portavoce turnativi eletti di
volte in volta direttamente dalle assemblee.
Per info:
http://www.movimentocivico.it
Cosa voglio fare 4
16 Maggio 2010Abbiamo una Cittadella dei Giovani, ma non abbiamo un Ostello per la Gioventù! Io penso che sia necessario, anche perché a molti dei nostri ragazzi farebbe un sacco bene il confronto con i giovani di altri Stati. La subcultura di chez-nous, quella della chiusura verso l’esterno che-tanto-bastiamo-noi è una subcultura autolesionista (come tutte le subculture). Nessuno basta a se stesso: il dialogo è necessario per affrontare con saggezza gli inevitabili cambiamenti del tessuto sociale! Inoltre doterei la città di uno spazio espositivo degno, aperto alla creatività cittadina, che non significa (come si fa ora) dare spazio a tutte le schifezze possibili. Questo falso concetto di partecipazione ha di fatto ucciso quello sano di meritocrazia. Poter acquistare merito aiuta tutta la collettività a crescere, il resto è clientelismo che genera comportamenti mafiosi e stronca ogni libera espressione.
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Ma quale sonno!
16 Maggio 2010Dicono che Aosta dorma, può darsi, ma da un altro punto di vista , quello più fastidioso ai potenti, è più sveglia che mai. Infatti in questi ultimi anni è tutto un fiorire di comitati di quartiere, raccolta firme, incontri pubblici…, ci viene quasi di sperare che gli aostani siano finalmente stanchi di decisioni calate dall’alto e che vogliano partecipare attivamente alla vita della loro città. In questa ottica vogliamo segnalare la nascita di aostamaltratta@gmail.com. Ecco come descrive la singolare iniziativa il suo promotore Stefano Vecchi.
“Io e sicuramente ANCHE VOI che leggete, siamo stufi di lamentarci senza costrutto e vogliamo invece che i problemi della nostra città vengano NOTATI, PRESI IN CONSIDERAZIONE e RISOLTI. Per esempio: I marciapiedi di tutta Aosta fanno SCHIFO? E’ IMPOSSIBILE circolare in bicicletta? I motorini con le marmitte taroccate ci SPAPPOLANO i timpani? Nel sottopassaggio ferroviario si NUOTA e si SCIVOLA anziché poter camminare? BENE allora scriviamo quattro righe, firmiamole con i nostri nomi e cognomi e inviamole agli organi competenti, alle autorità e naturalmente ai mass media. La lettera deve essere chiara, non offensiva ma decisa, precisa, magari ironica e anche dura se necessario con foto, disegni e collegamenti a pagine web. Una lettera basta? Per mia esperienza, no. Se non otterremo una risposta soddisfacente entro un ragionevole lasso di tempo (15gg), il destinatario avrà un SOLLECITO giornaliero per via elettronica da aostamaltratta@gmail.com, che ci rappresenta come gruppo. IN PRATICA CHIUNQUE voglia segnalare problemi o disservizi può scrivere una lettera e mandarla a aostamaltrattata@gmail.com, che provvederà a inoltrarla a tutti voi in Ccn in modo che ognuno possa rispondere con le correzioni, precisazioni e aggiunte del caso così che la lettera sia condivisa da tutti. E naturalmente con l’adesione. Aostamaltrattata quindi spedirà la lettera, corredata da tutte le firme, ai destinatari del caso. Partecipando a questa azione civica di solidarietà contribuiremo a FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI DI CITTADINI e a vivere la città in modo più sereno. FACENDO GRUPPO forse riusciremo a far sì che le nostre proposte e segnalazioni vengano prese in considerazione e i nostri problemi risolti. Il GRUPPO non esiste se NON CI SEI ANCHE TU!”.
Perché…?
28 Maggio 2010Perché le energie sono diventate rinnovabili e i politici ancora no?
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Categorie: Commenti vari, Degrado morale, Domande, Elezioni, Partecipazione
Tags: partecipazione, Politici, Rinnovamento
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