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Partecipate!

4 aprile 2013

Ho letto l’intervento del consigliere regionale ALPE, Albert Chatrian, e mi è piaciuto, pertanto ne faccio un estratto che riguarda soprattutto il tema delle partecipate e lo pubblico per vostra conoscenza.

Malgrado un uso spregiudicato e centralizzato di tutti gli strumenti possibili del potere e dei rapporti di vicinanza con i poteri forti nazionali che il Pdl rappresenta, i risultati acquisiti sono molto al disotto delle aspettative, e in più il disfacimento della maggioranza è sotto gli occhi di tutti. Eppure ALPE non si è stancata di sottolineare le storture di questo sistema regionecentrico (o sarebbe meglio dire Augustocentrico), chiedendo un cambio di registro… per portare un po’ di trasparenza che non è solo valore etico, ma vero e proprio ossigeno per evitare l’asfissia del sistema amministrativo ed economico. Mi rivolgo a Lei, Presidente, perché è sua principale responsabilità avere gestito in questi anni in modo discrezionale, esercitando senza confronto e con opacità le sue funzioni di Presidente del Governo, le società partecipate, privando il Consiglio regionale delle informazioni necessarie a giudicare il Suo operato e quello dei vertici delle Società stesse… Se si esclude CVA, che produce utili, gli altri bilanci parlano da soli e già si stanno veicolando le scarse risorse a disposizione per riparare alcune presunte locomotive diventate vagoni senza forza propulsiva economica propria: la vicenda del sostegno al piano di rilancio del Casinò con denaro di CVA è esemplare… Sappiamo che tutte le altre partecipate hanno bilanci di segno negativo, ma non siamo in grado di approfondire nulla, in questa sede, sui risultati delle linee di sviluppo, delle strategie, della gestione… mi rammarico davvero che in questa legislatura non si sia fatto nessuno sforzo per rendere più trasparenti i conti della nebulosa composta da società controllate, agenzie regionali, società di scopo, società In House, fondazioni, ecc. e per riunirli in una sorta di bilancio consolidato regionale. Le partecipate dovranno essere messe in condizione, a partire dalla scelta di dirigenti capaci e autonomi, di produrre valore e ricchezza, non di assorbire solo risorse pubbliche. Dovremo tornare a separare il ruolo politico da quello amministrativo, un obiettivo che la Giunta uscente ha volutamente ignorato per continuare a gestire l’interesse di pochi piuttosto che il bene comune generale… L’uomo solo al comando non è coerente con la nostra storia di popolo democratico, si è dimostrato inefficace e dunque deve scomparire dalla scena politica nella prossima legislatura, per il bene dell’istituzione, della democrazia e della buona politica!

L’ira di dio!

9 luglio 2012

Rollandin si preoccupa oggi di ciò che ha fatto ieri e la colpa la scarica sul Governo Monti che non è in linea con le sue attese. La politica valdostana si è sempre basata sulle attese, quelle dei contributi che non sono mai stati usati per creare vera economia e vero sviluppo, ma un benessere più o meno diffuso e dipendente da Roma. E’ inevitabile che il parassita incontri dei problemi quando il suo ospite si trova in difficoltà e la “leale collaborazione” che è servita a entrambi, non può che venire meno. La responsabilità dei futuri posti a rischio è dunque in questa mancata autonomia; nella certezza arrogante di un “diritto” considerato divino e quindi intoccabile, certezza che ha permesso una politica di spreco delle risorse a vantaggio di un sistema  blindato e finalizzato unicamente a mantenere il consenso. La responsabiltà è delle diverse amministrazioni unioniste che hanno usato le partecipate come serbatoi di voti in cambio di assunzioni, è di chi si è fatto assumere senza concorso grazie non alle sue competenze professionali, ma alle sue amicizie e alla sua fedeltà. Oggi che le numerosissime partecipate regionali sono messe in difficoltà dai nuovi provvedimenti governativi, quei posti rischiano inevitabilmente di saltare. Il giochetto mafioso o leale collaborazione, pare non funzionare più.