
Ah Leo, machettecredi che siamo tornati in dittatura? Eddai 'spetta 'n attimo!
Leonardo La Torre è incazzato nero. Il motivo di tanto scazzo è il NO del senatore Antonio Fosson alla fiducia riguardo al disegno di legge sulle intercettazioni. “Quella votata al Senato è una legge che limita i poteri di indagine delle forze dell’ordine, complica il lavoro dei magistrati e restringe la libertà di stampa”. Queste le motivazioni del senatore alle quali aggiunge: ” Nel metodo voler imporre ancora una volta il voto di fiducia è stato un altro degli elementi che come gruppo delle Autonomie/Udc ci ha fatto propendere per il ‘’no’’. A colpi di ‘’fiducia’’ si espropria il Parlamento del diritto di discutere”. Secondo La Torre l’autonoma decisione di Fosson non va bene, la interpreta come un atto di sabotaggio quando, invece, è necessario un confronto continuo con le forze politiche che lo hanno portato in Parlamento. In buona sostanza, La Torre considera il senatore un soldato semplice al servizio dei colonnelli dei vari partiti che compongono la maggioranza. Nessuna libertà di giudizio, deve obbedire agli ordini e basta. La disobbedienza di Fosson merita un plauso.
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La Torre, ma chettecredi!
14 giugno 2010Ah Leo, machettecredi che siamo tornati in dittatura? Eddai 'spetta 'n attimo!
Leonardo La Torre è incazzato nero. Il motivo di tanto scazzo è il NO del senatore Antonio Fosson alla fiducia riguardo al disegno di legge sulle intercettazioni. “Quella votata al Senato è una legge che limita i poteri di indagine delle forze dell’ordine, complica il lavoro dei magistrati e restringe la libertà di stampa”. Queste le motivazioni del senatore alle quali aggiunge: ” Nel metodo voler imporre ancora una volta il voto di fiducia è stato un altro degli elementi che come gruppo delle Autonomie/Udc ci ha fatto propendere per il ‘’no’’. A colpi di ‘’fiducia’’ si espropria il Parlamento del diritto di discutere”. Secondo La Torre l’autonoma decisione di Fosson non va bene, la interpreta come un atto di sabotaggio quando, invece, è necessario un confronto continuo con le forze politiche che lo hanno portato in Parlamento. In buona sostanza, La Torre considera il senatore un soldato semplice al servizio dei colonnelli dei vari partiti che compongono la maggioranza. Nessuna libertà di giudizio, deve obbedire agli ordini e basta. La disobbedienza di Fosson merita un plauso.
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Categorie: Commenti vari, Degrado morale, Politica nazionale, Politica valdostana, Uomini politici
Tags: Antonio Fosson, Governo italiano, Intercettazioni, Leonardo La Torre, Parlamento
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