Posted tagged ‘Paolo Maccari’

Meravigliosa avventura

30 luglio 2014

Cento anni fa nasceva Marcel Bich, l’inventore dell’usa e getta. Ideai una mostra su di lui in occasione dell’apertura del castello di Ussel che titolava: La meravigliosa avventura del barone Bich. Meravigliosa avventura fu anche la mia, anche se corredata da numerosi fastidi legati a personaggi meno inventivi. Vi racconto per il piacere vostro e mio di ricordare una parte della mia passata carriera di curatrice.

Quando presentai il progetto all’allora presidente della Giunta, Dino Viérin, lo trovò interessante, ma soprattutto con la mia proposta, vide l’opportunità di ricucire i pessimi rapporti che la Regione aveva con la famiglia Bich. Pessimi a causa del castello regalato molti anni addietro e ancora privo di utilizzo. Il presidente smisi di vederlo da subito, i rapporti che tenni con l’amministrazione furono mediati dall’adorabile personcina di Paolo Maccari, allora capo dell’Ufficio stampa della Giunta. Contattai per l’allestimento un architetto e designer di Milano, piuttosto conosciuto: Ugo La Pietra. Il castello era completamente vuoto e privo di corrente elettrica, si trattava quindi di progettare un involucro capace di ospitare le opere e dotato di illuminazione. La Pietra fece un ottimo lavoro. I disegni preparatori li feci di volta in volta esaminare dall’allora Soprintendente Renato Perinetti che diede l’ok. (altro…)

Il regista!

4 aprile 2014

Il regista!

Il regista occulto di questo film “La petite Patrie” (ce ne è uno vero in uscita dal titolo medesimo, ma in italiano: “Piccola Patria”, di Alessandro Rossetto che vale la pena di vedere, se mai arriverà qui), sappiamo tutti essere Dino Viérin. Un politico e un uomo che mai ha dato l’addio alla politica, nonostante abbia governato per lunghi anni. Dietro le quinte ha continuato con ostinazione a volersi riprendere quel ruolo che la magistratura interruppe nel dicembre del 2002, pochi mesi prima della fine del suo secondo mandato. (In seguito fu assolto dall’accusa di favoreggiamento nei confronti di Paolo Maccari, suo capo ufficio stampa che aveva patteggiato quattordici mesi per corruzione, truffa aggravata e tentata concussione). L’isolamento gli pesa. Lo fa soffrire. Probabilmente è di indole vendicativa, non molla l’osso. Vedere in lui, nelle sembianze del figlio, il nuovo leader è da ingenui o da complici. Nessuna novità si prospetta per la Valle d’Aosta, ma un copione già visto e già subito. Dino non parla in pubblico, non fa dichiarazioni, non scrive, non lancia appelli, questo lo fa il figlio. Lui preferisce lavorare nell’ombra. Organizzare incontri privati. Stilare nuove parentele. Nuovi accordi e tattiche per l’unica strategia che gli sta a cuore: riconquistare il palazzo. Se per la salute nostra Rollandin è cicuta, Viérin è varechina.

 

L’erede

11 ottobre 2013

Viérin scrive sul sito del partito che quella dell’Union è una politica verticistica destinata a finire. Una politica che i progressisti non condividono: al vertice solitario preferiscono la triade. Vi ricordate la gestione del Dino padre con ai lati lo Spirito santo della di lui segretaria omonima e il figlio adottivo tal Maccari? Cristo! Avete presente in quella certa gestione con quale gentilezza e spirito di servizio avevano i due? Lei era stata battezzata “la zarina”, giusto per sottolinearne il caratterino; lui metteva il becco dappertutto nonostante dovesse solo occuparsi dell’Ufficio stampa. Un gentiluomo che aveva patteggiato un anno e due mesi per corruzione, truffa aggravata e tentata concussione. Sai che cambiamento potrà mai offrire l’erede Laurent! Due zarine al posto di una?

 

La versione di B

3 ottobre 2010

Discussione in casa La Vallée Notizie!

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Automne théatral

30 settembre 2010

La scenetta si apre su un ufficio di periferia. L’arredo è di quelli standard a buon mercato. Il signor B sta lì insieme al signor M. Ma il signor M. dirà in seguito che lui non c’era, stava da un’altra parte. I due discutono su un documento da firmare: si tratta del contributo regionale per l’editoria. Il signor B vuole parlare al suo legale, perché sente odor di bruciato. Il signor M si arrabbia. I due discutono ad alta voce. I dipendenti, spiano dal buco della serratura. Il signor M sta da un’altra parte. il signor B cade. Ha un malore. Viene strattonato e spinto dal signor M. Cade e batte la testa. Gli fa male la schiena. Il signor M conferma la sua fiducia al direttore e gli fa gli auguri di pronta guarigione. Il signor B lo denuncia. Il signor M sta da un’altra parte e non capisce. Il signor M è buono come il pane e aspetta che il suo dipendente riprenda al più presto le sue funzioni. I giornalisti accorrono in soccorso del malcapitato signor B. Arrivano i carabinieri. Il signor B racconta palle. Il signor M racconta palle. La verità sta nelle mani dei giornalisti spioni. Ma parleranno?

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