Posted tagged ‘Nicoletta Spelgatti’

Fronte del tordo!

29 aprile 2015

Tutti contro Roma! Tutti contro Renzi! Tutti contro il PD! E naturalmente i brillanti statisti della minoranza di sinistra seguono come capre, ancora una volta, il disegno dei Viérin: indebolire l’altra metà dell’Union. L’UVP organizza con il suo candidato sindaco, Etienne Andrione, un incontro sul tema dell’Autonomia, dopo varie “riflessioni” i candidati delle altre liste presenti firmano un documento in cui si riconferma il valore inalienabile dell’Autonomia valdostana e promettono fioretti sulla futura gestione virtuosa della medesima “arricchita dai contributi finora silenziati, negletti o soppressi (La Stampa.it). Contributi silenziati? Negletti? Soppressi? Più francese per tutti? I forse sindaci Etienne Andrione (Uvp) e Nicoletta Spelgatti (Lega) con la forse vicesindaco Giuliana Lamastra (Alpe) firmano. Carola Carpinello (l’Altra VdA), pur condividendo i contenuti, vuole discuterli con la sua lista. La lista dice no, mai con la Lega e i fascisti. (altro…)

Leghisti razzisti!

27 aprile 2015

La Lega nord dice che non è razzista. Chi afferma il contrario viene apostrofato di buonismo. Vediamo chi ha ragione.

La campagna elettorale della Lega che vede Nicoletta Spelgatti candidata sindaco, ha come frase di battaglia la seguente: “Prima gli aostani”. Prima di chi? Secondo i seguaci di Salvini i cittadini che hanno la residenza e pagano le tasse si dividono in una ulteriore graduatoria: chi è nato qui da generazioni e chi no. Primi e secondi. La differenza dunque si basa esclusivamente sulla base etnica e non è forse sulla presunta superiorità di una presunta razza che si fonda il razzismo? In questo caso i diritti basilari come la casa, non sono di tutti gli esseri umani che contribuiscono allo sviluppo di una comunità, ma appartengono in primis a chi detiene determinate caratteristiche. A chi c’era già da prima. La Valle d’Aosta è stata redarguita dall’Europa per non essere così accogliente come dice di essere, ma ai leghisti ancora non basta. Fanno finta di non sapere. Per avere un minimo di aiuto sociale, secondo loro, occorrerebbe essere residenti per otto anni (legge che era in vigore ed è stata cambiata proprio perché fuori dalle direttive europee), prima i doveri e poi i diritti. Per la Lega gli esseri umani, se non appartengono al territorio da generazioni, non hanno diritti, solo doveri e poi ancora se ne parla. Difficile non vedere l’impronta del razzismo in questa affermazione. Un razzismo ancora più bieco in quanto strumentale alla vittoria elettorale. Ancora più disgustoso in quanto dirotta la fragilità verso altra fragilità per favorire politici che fragili non sono. (altro…)

A cena con il nemico

3 gennaio 2014

Per il mio compleanno mi sono concessa una serata con persone insolite e, anche solo per questo, interessanti. Sono curiosa e se la politica ha finito con l’annoiarmi a morte le persone conservano ancora margini di curiosità. Piuttosto ridotti, ma ancora galleggiano sulla pozza di primordiale umanità. Ecco perché ho accettato con piacere l’invito a cena di Nicoletta Spelgatti. Il ristorante “La Gabella” di Laurent Viérin è stato la ciliegina sulla torta. Laurent si è comportato da inaspettato, perfetto padrone di casa. Ristoratore sorridente e cordiale quanto è politico scontroso e antipatico. Ma veniamo alla serata trascorsa con i nemici. Con i rozzi leghisti. Mi sono divertita un sacco a guerreggiare in uno scontro vivace e dilettevole dovuto al livello piuttosto elevato delle chiacchiere, al sense of humour, al clima rilassato e piacevole. Ma guarda, mi sono detta! Eppure non sono stata tenera con Sergio Ferrero e neppure con Nicoletta e meno che mai con la Lega in generale. Eppure le mie idee sono così diverse, eppure… eppure… . eppure mi sono trovata a mio agio. Accolta. Che vuol dire? Che la politica spesso crea barriere insormontabili che ci rendono incapaci di andare oltre alle etichette per trovare umanità anche nella diversità? Che siamo così insicuri di noi stessi e delle nostre idee tanto da temere contaminazioni? Che siamo così poco coraggiosi da cercare sempre e solo la conferma di ciò che pensiamo? Che siamo degli abitudinari del nostro pensiero standard? E’ comunque curioso che i nemici mi invitino a cena e gli amici neppure rispondono agli auguri.