Posted tagged ‘Montagna’

Buon Compleanno Reinhold!

17 settembre 2014
Immagine tratta da internet.

Immagine tratta da internet.

Condivido pienamente ciò che dice Messner riguardo alla montagna.

Io dico che esiste l’alpinismo delle cifre e quello delle piste, cronometro e vie tracciate. È un modo di affrontare la montagna da sport misurabile, da città insomma. Si va soltanto per trovare la propria misura, mentre la montagna è bellezza, lentezza e silenzio… L’alpinismo di oggi è uno sport, bellissimo, ma uno sport. È diviso tra l’arrampicata indoor e le vie preparate, tempestate di chiodi dove non c’è il rischio di cadere, dove il concetto alpinistico dell’esposizione non esiste più. Poi c’è il turismo d’alta quota, quello da centomila dollari per arrivare in vetta all’Everest. Non critico, non giudico, non c’è giusto o sbagliato, dico soltanto che tutto ciò è altro dall’alpinismo» (Tratto da La Stampa)

Siamo tutti Stefano Unterthiner!

26 agosto 2014

La Regione Valle d’Aosta, nelle parole dell’assessore Aurelio Marguerettaz, si sente offesa e risponde al noto fotografo, Stefano Unterthine, dandogli dell’ingrato. “Le sue parole sono lesive dell’immagine di una realtà che da sempre ha investito affinché la salvaguardia del proprio territorio e lo sviluppo dell’attività turistica, così come la sua antropizzazione, potessero coesistere… Parole che sono ancor più gravi perché arrivano da chi è stato incaricato dall’Amministrazione regionale come testimonial della campagna pubblicitaria del progetto VIVA – Valle d’Aosta Unica per Natura.”. Insomma chi riceve incarichi pubblici non può avere idee proprie, ma deve piegarsi a novanta. La provocazione (se Stefano non avesse usato parole pesanti chi lo avrebbe ascoltato?) non va presa  come dovrebbe e cioè come una critica che un rappresentante dei cittadini ha il dovere di ascoltare, ma come alto tradimento. E questo non è un modo di ragionare mafioso? Sì lo è! (altro…)

Genti di muntagni!

14 ottobre 2013

Aosta è gemellata con: San Giorgio Morgeto, Melito Porto Salvo e Corleone: genti di muntagni! Chi capisce capisce!

La Torta des Géants!

4 Maggio 2013

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Gentile Redazione, una piccola riflessione sul sistema valdostano – dove nulla accade per caso;  e dove – anche in tempi di gente che si suicida o compie atti di follia perché ha paura del futuro e della miseria – mari di soldi pubblici vengono mossi senza alcun controllo reale dal cittadino, imbottito di chiacchere e sonnifero demagogico. In questi anni il Presidente Guste ha regalato ai cittadini della regione l’evento che li galvanizza tutti, e li fa sentire partecipi di una grande kermesse sportiva: sì signore e signori, ecco a voi il “Tor des Géants”. Una bella invenzione, non c’è che dire che si basa sul lavoro di 1500 volontari, ognuno contento e convinto di stare lavorando per un evento di tutti. Ma è così? Perché volontari a parte, si muove anche un finanziamento da trecentomila euro (v. varie delibere regionali). Il che, per una regione come la nostra – e per periodi di gente allo stremo come oggi – non sono pochi. Chi incassa e gestisce materialmente questi soldi? Una società intestata a due soci  i VDA Trailers (diversi dai Courmayeur Trailer, società sportiva con centinaia di soci – che in quanto tale non può incassare). Ai circa trecentomila si sommano i soldi degli sponsor, i soldi provenienti dalle iscrizioni e il costo dei servizi comunque forniti a titolo non oneroso dalla Regione (elicottero, guide alpine, guardie forestali, utilizzo di locali dei comuni etc..). Chi verifica il bilancio della società Vda Trailers?

Ma insomma: il Tor viene spacciato per “la gara dei valdostani”. Ma siamo sicuri che sia davvero così? Non è che serve alla fine a far guadagnare sempre i soliti, mentre gli altri lavorano in modo volontario. E’ possibile che nel resto della penisola le altre gare siano da sempre tutte organizzate con un bilancio di 5-6 mila euro? Il Tor è più complesso senza dubbio di qualsiasi altra, ma sono giustificabili bilanci cento volte superiori? Una bella riflessione e qualche verifica al bilancio non guasterebbe, specialmente in tempi di elezioni.

Luciano e l’UE 2

6 novembre 2012

Prosecuzione della lettera del signor Devis Venturini al consigliere regionale, Luciano Caveri.

Inoltre, Signor Caveri, nella Direttiva n°2008/98/Ce  – Punto 29:

gli Stati membri dovrebbero sostenere l’uso di materiali riciclati in linea con la gerarchia dei rifiuti e con l’obbligo di realizzare una società di riciclaggio e non dovrebbero promuovere, la dove possibile, lo smaltimento in discarica o l’incenerimento di detti materiali riciclati;

 – Articolo 13): Protezione della salute umana e dell’ambiente – gli stati membri prendono le misure necessarie per garantire che la gestione dei rifiuti sia effettuata senza danneggiare la salute umana, senza recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare: A): senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la flora e la fauna; B): senza causare inconvenienti da rumori e odori; C): senza danneggiare il paesaggio o i siti di particolare interesse.

La informo anche, se non lo sa, che la Commissione Europea, tramite la Direzione generale Ambiente, ha stilato una Guida per la gestione dei rifiuti in aree di montagna; sarebbe stato utile, prima di approvare la costruzione del pirogassificatore,  leggerla tutta, dove in modo netto e chiaro si sconsiglia, in aree di montagna, l’uso di trattamenti a caldo per lo smaltimento dei rifiuti, ed in particolare delle seguenti pagine:

-Pagina 48): Incenerimento: – nelle aree di montagna l’incenerimento è sconsigliato in ragione degli impatti ambientali che esso determina.

-Pagina 50): L’incenerimento presenta numerosi inconvenienti, soprattutto ambientali, in quanto genera importanti impatti negativi sull’aria e sull’acqua ma anche sul piano paesaggistico, tali impatti sono aggravati, nelle aree di montagna, dalle condizioni naturali (rilievo ed inversione termica) e sono maggiormente subiti a causa della fragilità del territorio. L’incenerimento non esclude la necessità di uno stoccaggio definitivo, in questo caso di rifiuti pericolosi, più oneroso e con vincoli più restrittivi.

– Pagina 51): Sul piano economico, gli investimenti relativi alla costruzione e al funzionamento di un inceneritore non si giustificano a fronte dei benefici derivanti dal recupero di energia che restano marginali… Infine, l’incenerimento annulla gli sforzi per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti da raccogliere e per promuovere lo sviluppo di sistemi di raccolta differenziata che, alimentando le filiere di riciclaggio, permettono di ridurre il consumo di risorse naturali.

-Pagina 52): Nelle aree di montagna, alcuni di questi effetti negativi possono essere aggravati dalle condizioni naturali: A) – il rilievo e la configurazione delle valli possono impedire la diluzione degli inquinanti immessi nell’area e provocare la concentrazione degli inquinanti stessi. B) – L’inversione termica fa risalire gli inquinanti, il biogas e gli odori generati a valle verso le zone situate più in alto e a questo si aggiunge il rischio di concentrazione precedentemente descritto. C) – La pioggia, più abbondante in montagna, aumenta la produzione di percolato e accresce il rischio di inquinamento delle acque.

La Valle d’Aosta ha bisogno di essere difesa e tutelata non solo dal Governo centrale, da Bruxelles, e dalla Convenzione delle Alpi, ma anche dai politici locali che talvolta fanno incomprensibili scelte!

Luciano e l’UE

5 novembre 2012

Riceviamo dal signor Devis Venturini e volentieri pubblichiamo.

Leggendo la notizia dell’ANSA Valle d’Aosta del 17 ottobre 2012 delle ore 13:49, mi sono chiesto se il nostro ex Presidente Regionale, ex Deputato della Repubblica, ex Europarlamentare ed attuale Consigliere regionale, Luciano Caveri, abita ancora in Valle d’Aosta o sulle nuvole. Da Strasburgo lancia un grido d’allarme di quanto di negativo sta avvenendo verso i poteri locali e regionali nella legislazione assai centralistica del Governo Monti. Afferma: “Una politica di attacco verso la democrazia locale che preoccupa!”. Forse allude al parere che un funzionario del Ministero dell’Ambiente ha inviato dopo una ridicola lettera da parte dell’Assessore  Zublena e del Presidente Rollandin al Ministro Clini per aiutarli a fermare l’iniziativa referendaria sulla costruzione del pirogassificatore? O forse ritiene legittimo chiedere al  Governo centrale pareri su materie di esclusivo interesse regionale? O forse ritiene che l’autonomia funzioni solo quando fa comodo?

Sulla Vallée Notizie di Sabato 8 settembre a pagina 9, il Signor Caveri critica l’Unione Europea per il suo disinteresse verso la Convenzione delle Alpi. Non capisco come può prendersela solo con l’UE e non anche con i propri compagni di partito e di Governo regionale che non hanno tenuto conto della Convenzione stessa quando hanno scelto di costruire il pirogassificatore. Convenzione dell’Articolo 2, (Obblighi generali,) al punto 2, paragrafo :

C): Salvaguardia della qualità dell’aria – al fine di ridurre drasticamente le immissioni inquinanti e i loro effetti negativi nella regione alpina ad un livello che non sia nocivo per l’uomo, la fauna e la flora.

F): Protezione della natura e tutela del paesaggio – al fine di proteggere, di tutelare e, se necessario, di ripristinare l’ambiente naturale e il paesaggio, in modo da garantire stabilmente l’efficienza degli ecosistemi, la conservazione della flora e dei loro habitat, la capacità rigenerativa e la continuità produttiva delle risorse naturali, nonché la diversità, l’unicità e la bellezza della natura e del paesaggio nel loro insieme.

K): Energia – al fine di ottenere forme di produzione, distribuzione e utilizzazione dell’energia che rispettino la natura e il paesaggio, e di promuovere misure di risparmio energetico.

L): Economia dei rifiuti – al fine di assicurare la raccolta, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti in maniera adeguata alle specifiche esigenze topografiche, geologiche e climatiche dell’area alpina, tenuto conto in particolare della prevenzione della produzione dei rifiuti.

Signor Caveri, quelle poche norme e direttive Europee che ci sono bisogna leggerle e tenerne conto, mi pare grave che Lei come ex Europarlamentare non lo dica ai suoi colleghi in Giunta Regionale. Signor Caveri, se si ritiene coerente con quello che ha dichiarato, ci faccia capire qual’ è la sua posizione sulla costruzione del pirogassificatore, se sta con l’UE e la Convenzione delle Alpi, o con l’Assessore Zublena. Stare sempre con due piedi in una scarpa sola non è serio!

Un DNA di alta quota!

13 giugno 2012

Scrive Carlo Perrin sul bollettino dell’Alpe: “La cultura alpina può essere un modello e naturalmente offre un sistema collaudato di cui si sente l’esigenza basti pensare a teorie quali la decrescita felice…”. Perché mai la cultura alpina dovrebbe essere un modello? A chi? E qual’è il sistema collaudato? E poi si sente l’esigenza di cosa? Pongo queste domande a un politico che si dice allergico alla demagogia e al populismo, perché se l’affermazione non è demagogica e populista è senz’altro facile retorica. Infatti non si capisce il motivo per il quale noi dovremmo fornire il buon esempio, perché abitiamo in montagna? Siamo un popolo moralmente superiore per questo? No, e la realtà lo dimostra: noi siamo un pessimo esempio! (Ma quale decrescita felice!). Il modello collaudato è che abbiamo vissuto grazie allo Stato e non abbiamo saputo sfruttare quelli che si considerano dei diritti, ma che hanno più il sapore dei privilegi, per creare un vero sviluppo legato al concetto di autonomia. I nostri politici non “sono caduti nella trappola delle lusinghe”, come scrive Perrin, ma hanno scientemente programmato un benessere clientelare di tipo mafioso per conservare il potere. E l’assuefazione alla sudditanza non è affatto “inconsueta per una popolazione di montagna”, ma l’effetto naturale di una politica di facili contributi. Non esiste un DNA di alta quota, perché altrimenti ne esisterebbe uno di pianura e uno di mare, esiste l’essere umano che si lascia forgiare dalla storia e la storia degli ultimi trent’anni in Valle d’Aosta è una gran brutta storia.

Natura intatta!

13 dicembre 2011

La natura intatta si trova in Valle d'Aosta!

“Sbarrati, canalizzati, rettificati o prosciugati: i fiumi e i torrenti alpini non se la passano bene. Lo studio italiano, condotto da Legambiente, Pro Natura e dalla CIPRA, insieme ad altre associazioni ambientaliste, mette in evidenza che nella Regione Piemonte spesso non vengono rispettate le norme relative al rilascio del deflusso minimo vitale. Soprattutto d’estate, molti corsi d’acqua vengono prosciugati e finiscono in asciutta.” (Legambiente). In Valle d’Aosta che succede ai nostri torrenti intubati per la costruzione di continui impianti idroelettrici? La fauna ittica che fine fa? E l’assessorato all’Ambiente che fa?

Imbecillità in vetta!

22 agosto 2011

Che un pianista di Gallarate pianga di felicità e commozione non gliene frega un tubo a nessuno! Che per provare i nobili sentimenti il musicista debba farsi trasportare dall’elicottero e con lui il pianoforte e far calare entrambi sul ghiacciaio del Rollin è una “cagata pazzesca”! Evidentemente il bisogno di adrenalina prevale sul buon senso (e sulla musica). Quella voglia matta di far parlare di sé non per l’interpretazione eseguita, ma per l’insolita impresa, la dice lunga sul suo essere musicista. Neppure i ghiacciai ci riparano dalla costante e invasiva colonna sonora. Niente riesce a trattenere il narcisismo imperante  che fa dire al compositore: “Ero sopra al mondo, sopra tutto!”. Il progetto è una vera e propria cretinata che “si propone di portare la musica dove non è mai stata” ( http://multimedia.lastampa.it/multimedia/cultura-e-arte/lstp/73919/). PERCHE’? Per sfidare la natura. ANCORA? Inserirsi in essa. CON L’ELICOTTERO? Immergersi nell’ambiente circostante ed esaltarlo. IL GHIACCIAIO HA BISOGNO DEL SIGNOR BINAGHI PER AVERE UN SENSO? Per la prossima volta Patuasia consiglia al musicista di portarsi il pianoforte sulle spalle, così le lacrime all’arrivo avranno un vero e più profondo significato.

Ferraglia

22 luglio 2011

A San Francesco questa ferraglia non sarebbe piaciuta.

Ecco, questo traliccio puntuto a forma di Croce occupa quasi l’intero spazio di questa cima (Resegone), non è un’invadenza fuori misura? Come segno lasciato dall’umanità non è un bruttissimo segno? E poi ancora, è necessaria una installazione simile per sentirsi vicino a Dio? Non aiutano di più le nuvole, i colori del cielo, l’aria? A san Francesco, il santo più minimale che ci sia, sarebbe piaciuta questa croce? Sono certa che no. Per il ricordo da portare a casa non è meglio una fotografia che ha come sfondo lo spazio libero del cielo e non una rete di ferraglia arrugginita? Tanto varrebbe andare da un robivecchi. Le montagne lasciamole alle rocce.