Posted tagged ‘Maurizio Martin’

Domande fitte fitte

24 luglio 2014

E la segreteria della Stella alpina che dice? Si defila? Eppure Salzone è stato uomo di punta e quando ha commesso il reato era consigliere in Regione. Un reato che non è una sciocchezza! Intestare a se stesso i soldi pubblici! Tutti zitti? E gli altri che faranno? Che farà Marco Viérin? Martin dirà che il gruppo consigliare si muoveva autonomamente dal partito? E cosa vorrà dire? Che i consiglieri sono una casta a parte? Che potevano farsi i cazzi loro che nessuno controllava’? Beh, se lo dirà pure Martin farà una gran bella figura di emme insieme al resto della flora alpina.

A chi?

26 Maggio 2014

Che vuol dire Floris? Senza cantar vittoria (memore della recente figuraccia alla Gabella?) il presidente di Alpe esprime un giudizio positivo sul risultato conseguito dalla coalizione Alpe, UVP e Pd che ha ottenuto 17 mila preferenze per il candidato, Luca Barbieri. Aggiunge che con una maggiore concertazione fra le forze politiche e cioè con l’inclusione della maggioranza, la Valle d’Aosta avrebbe ottenuto un seggio nel Parlamento europeo. A onor del vero Alpe si era già espressa in tal senso da subito. Pure Rollandin al Congresso Union aveva preannunciato la necessità di un’ampia coalizione unica fra le forze politiche in accordo con i temi più importanti da proporre in Europa. Così come Maurizio Martin, segretario di Stella alpina. Anche Centoz sarebbe stato disposto ad allargare il fronte necessario per raggiungere l’obiettivo. Se non ricordo male, la maggioranza era disponibile ad accettare un candidato espresso dalla minoranza, candidato che, considerate le ripercussioni che il voto avrebbe avuto sul Governo nazionale di cui il PD esprime la figura del Presidente del Consiglio, non poteva che essere un candidato del medesimo partito. Si era vociferato di un’eventuale candidatura di Eveline Christillin, ma non se ne fece nulla e il tutto si ricompose faticosamente a liste nazionali già chiuse. Un candidato, Luca Barbieri, espressione della coalizione Alpe, PD e UVP, con nessuna chance di vincere. Insomma a qualcuno il progetto non andava a genio. A chi? All’UVP dei Viérin che inevitabilmente, dato il conflitto tribale in atto, non avrebbero potuto e voluto partecipare all’ampio progetto elettorale. Ai tre moschettieri del PD, in primis a Donzel, ancora livoroso nei confronti di Rollandin che non l’ha voluto in Giunta nella trascorsa legislatura. Ai due grillo-talpa che, a differenza di quanto dichiarato subito dopo le elezioni, non si sono limitati a votare questo o quell’atto politico-amministrativo a seconda del loro programma, ma hanno dato man forte all’avversario numero uno del pericolo numero uno. Morale nessun candidato valdostano in Europa e quindi nessun vincitore.

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Mariujana sì, no, so, ni…

15 gennaio 2014

Cosa ne pensano i politici valdostani sulla legalizzazione delle droghe leggere? Ecco i pareri letti su Gazzetta matin e commentati per un vostro giudizio. Maurizio Martin di Stella alpina, dice che il proibizionismo non ha prodotto dei buoni risultati, ma non si può liberalizzare tutto. Maccome, il vino non è liberalizzato? E i super alcolici? E il fumo? E il sesso? Non mi risulta che la soddisfazione di questi “vizietti” sia proibita. Eppure sappiamo tutti che l’alcol è più dannoso alla salute della cannabis, così come lo è il fumo allora com’è caro Martin? Sergio Ferrero, della Lega nord, è restio, nonostante si renda conto che una liberalizzazione ridurrebbe il narcotraffico. Più o meno la stessa posizione dell’altro Ferrero, Stefano del M5s. Per Raimondo Donzel non è questo il momento di affrontare questi problemi: ce ne sono di altri più importanti come il lavoro. Si esprime sullo stesso tono anche Alessia Favre dell’UVP, denunciando così una scarsa conoscenza del problema che non è di certo nato ieri. Andrea Paron di una generica destra valdostana, si dice contrario nel modo più assoluto. Secondo lui si legittimerebbe il mercato nero… e il narcotraffico non è forse legittimato di fatto con il proibizionismo? Domanda troppo difficile a cui non saprebbe dare risposta. Favorevole alla liberalizzazione è Francesco Lucat di Rifondazione comunista. L’unico che tira in ballo l’alcol e i suoi nefasti effetti e che mai è stato oggetto di una politica proibizionista. Anche Marco Belardi dell’Italia dei Valori è contro la legge Fini-Giovanardi e chiede che si depenalizzi il consumo della cannabis anche per svuotare le carceri. Piero Floris, di Alpe, dà il benvenuto a tutte le forme di liberalizzazione che possono contrastare le mafie. Insomma, quello che emerge dal nostro panorama politico è una scarsa chiarezza delle idee: troppi si-ma. Sarebbero necessarie prese di posizione più nette per affrontare la questione. Torino ha dato un bell’esempio di tempestività, noi?

Uno alla volta…

29 agosto 2013

Piano piano e con i mezzi della democrazia, dobbiamo farli fuori tutti! Sui contributi ai gruppi consigliari sentite cosa ha dichiarato Claudio Lavoyer ex politico di Fédération autonomiste riguardo alla mancata presentazione delle spese: “Abbiamo fatto tutto nel rispetto della legge” (Gazzetta matin). E Maurizio Martin di Stella alpina: “ Il nostro gruppo non ha provveduto a documentare alcune uscite (più di 32.000 euro), detto questo bisogna considerare che la legge del 2012 non prevedeva l’obbligo di conservare le note giustificative.” (Gazzetta matin). Da questo si presuppone che alcuni politici, se non obbligati, considerano l’uso dei soldi pubblici come un fare allegro e spensierato. Nessuna domanda. Nessun dubbio morale o prudenza politica. La legge è stata complice dello shopping, quindi nessun reato. E, se non si rischia nulla, allora vai con le spese! Dov’è il problema? Maurizio Martin, segretario di Stella alpina, rincara la dose del paradosso: ” Per le somme stanziate per la ristorazione e per il giornale, non posso rispondere in quanto soltanto i consiglieri sono a conoscenza di come sono stati utilizzati“. Possibile che un segretario di partito non sia informato sulle spese dei consiglieri? E, se così fosse, vuol dire che quei soldi sono stati impiegati anche per  uso personale! A mio parere ce n’è basta per chiedere le dimissioni sia del presidente di SA sia dei consiglieri stellafioriti presenti nella passata legislatura. A meno che non ridiano al Consiglio le cifre non chiarite insieme agli importi non idonei. Così per tutti gli altri gruppi. Ancora una volta Lavoyer, protetto da una legge non più in vigore, può starsene tranquillo. Ma va bene anche a noi che non ce l’abbiamo più tra le scatole.

Per non dimenticare

2 agosto 2013

Quando correva l’anno 1993…

Indagine della magistratura sulle tangenti connesse ai lavori per il raccordo per il Gran San Bernardo. Viene arrestato Luigi Marzi, segretario particolare di Gianni Bondaz quand’era presidente della Giunta regionale. È accusato di aver ricevuto da Giuliano Follioley un finanziamento illecito di 450 milioni da suddividere fra alcuni esponenti politici. Nel giro di alcune settimane l’indagine coinvolge alcuni dei maggiori esponenti della DC, PSI, PDS, ADP, PRI. Bruno Milanesio (PSI) dichiara di aver spartito 170 dei milioni dati dall’impresario edile con Alder Tonino (PDS), Maurizio Martin (ADP), Piercarlo Rusci (PRI).

Corre l’anno 2013…

Bruno Milanesio, amministratore unico dell’Università della Valle d’Aosta. Maurizio Martin presidente di Stella alpina e di Inva. Piercarlo Rusci possibile candidato alla presidenza dell’Inva per il triennio prossimo. Alder Tonino per fortuna sembra sparito. Carlo Marzi (figlio di Luigi), assessore comunale alle Finanze.

Domandine semplici semplici

17 giugno 2013

Maurizio Martin, presidente della Stella alpina dice che la notizia dell’avviso di garanzia a Rollandin giunge inaspettata e improvvisa. Possibile che un politico come lui non abbia mai nutrito dei dubbi o fattosi delle domande circa la faccenda che riguarda il parcheggio dell’ospedale? Se così fosse possibile che la Stella alpina affidi la presidenza a un politico così ingenuo e al di fuori di tutto? Già perché Patuasia qualcosa aveva subodorato da tempo. E il M5s aveva redatto un bel dossier già nel 2010 e l’Alpe aveva espresso forti dubbi e il Pd aveva intuito che qualcosa non era così trasparente. Possibile che solo la Stella alpina fosse all’oscuro di tutto e oggi dichiari la sua sorpresa quando tutti gli altri interpretano la cosa come un avviso annunciato? (E non sarà il solo.).