Posted tagged ‘Mario Borghezio’

Europa delle Regioni? No, grazie!

12 dicembre 2013

Voglio credere  alle parole di Renzi. “Non è finita la Sinistra, sono finiti questi dirigenti”. Bene, dai nuovi mi aspetto una svolta culturale, sopratutto in Vda. Malgrado i conclamati (ma poi nemmeno tanto…) studi marxisti, finora la Sinistra valdostana è stata genuflessa e prona verso un grumo di pensiero centrale nell’elaborazione unionista, quello cosiddetto “volkish”
Si tratta di questo. Ciò che importa nell’azione politica è l’identità collettiva etnico-razziale, non quella personale ed individuale: i governanti  difendono gli interessi del territorio, non quelli dei singoli cittadini dentro il territorio. Importano i diritti collettivi di gruppo rispetto ai diritti universali dell’individuo. “L’etnos” la vince sul “demos,” se mai avessi studiato greco…
La Germania è “forte e rispettata nei suoi diritti”, tuonavano i nazi. Peccato che i diritti dei cittadini tedeschi dentro la Germania fossero meno tutelati… Sono le teorie “volkisch” di Hitler sull’identità collettiva etnico-razziale, riprese e modificate nel dopoguerra dal prof. Miglio, noto secessionista anti-italiano e padre della Lega. E dal prof. Guy Heraud, padre del “federalismo integrale” di Borghezio e docente del Centre d’études federalistes, disgraziatamente per lungo tempo presente ad Aosta con i suoi nefasti corsi. La novità ? Al termine “razza” e al “sangue e suolo” gli etnisti, cuginetti culturali dei nazi, hanno sostituito “etnia e lingua”.
Logico dunque che all’interno di questa concezione non ci sia spazio per il più elementare principo liberale di democrazia rappresentativa, ossia il gioco maggioranza/opposizione. I “volkish” sono consociativi per definizione. Così quando si vagheggia di una futura candidatura comune alle prossime europee, una marmellata consociativa che tenga buona l’opposizione, spero che dai seguaci della Leopolda si levi una omerica pernacchia. Una candidatura “volkish” ? No grazie! Gradirei che si eliminasse la confusione tra  patriottismo e nazionalismo. Il primo consente una visione critica e riformista dei difetti della propria gente, della propria patria, delle proprie istituzioni politiche, della propria storia. Collega la nazionalità, la cittadinanza e l’appartenenza ad uno Stato ai diritti civili e sociali dei cittadini, alle loro libertà democratiche. Le libertà dei cittadini dentro la Vda, rispetto al Potere valdostano. Io sono un patriota. La Sinistra è patriottica. Il secondo è un’esaltazione acritica della propria razza e della propria storia, lega la cittadinanza ai diritti di “sangue, suolo”, come volevano i fascisti ed nazisti. E di lingua, come vogliono gli etnisti.
Lo stato federale europeo, secondo Heraud, risulterebbe dall’unione delle regioni Normandia, Borgogna, Savoia, Val d’Aosta (nazione francese), Baviera, Assia, Bassa Sassonia, Tirolo (nazione tedesca), Lombardia, Toscana, Sicilia (nazione italiana).
Renziani, non portateci in quest’ Europa. Portateci in Italia… (roberto mancini)

Progressista chi?

9 gennaio 2013

Leggo sul sito provvisorio della neonata UVP lo statuto provvisorio, in cui si menzionano due oscuri concetti con cui Union, Borghezio e i leghisti ci frantumano gli zebedei da 40 anni:”federalismo globale” ed “Europa dei popoli”. In realtà hanno copiato male. Federalismo “integrale” è la creatura del fascistoide prof Guy Héraud, padre della nuova Destra regionalista europea, “Europa der regionen”. Quella che ha partorito Borghezio, Heider, i fiamminghi  della NVA e Guido Grimod. Il suo pensiero? L’etnia è definita in base alla lingua, dunque “occorre sostituire gli stati nazionali, etnicamente pluralisti, e quindi ingiusti, con un insieme di unità etnicamente omogenee, in maniera tale che non esistano più contrasti etnici”.
“Merde a l’Italie” insomma, come sognano i padanki (padanki=padani della minkia). L’on Caveri, deputato al parlamento italiano, il 19 dicembre 1993, così tradusse il pensiero di kamaraden Héraud al congresso dell’Union: “L’Europa dei popoli deve prendere in considerazione i valdostani, vogliamo un parlamentare europeo eletto in un collegio uninominale per la Vda… il pays d’Aoste, oggi regione autonoma, è un popolo senza Stato, sopratutto se l’Italia non sceglierà il federalismo. Parlare di Nazione valdostana (maiuscolo nel testo, ndr) non deve spaventare nessuno. Oggi una repubblica della VDA ha un senso se è inserita in un Italia federale, in un Europa federale. E’ chiaro che se l’Italia e l’Eu non seguiranno il cammino federale, ci saranno dei problemi. La Vda è viva e bisogna gridare forte che c’è una questione valdostana. Come nel 1945.”. Una repubblica. Un popolo senza stato. Sopratutto un seggio. di diritto, a Bruxelles. Progressisti questi?

Popoli liberi da chi?

7 settembre 2012

Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, organizza la festa dei Popoli che si sentono padroni in casa propria e la sinistra+sinistra locale si scatena su FB (PD fa finta di niente), creando gruppi e invitando al boicottaggio. Ma tace sul festival dei Popoli minoritari detti anche senza Stato. Tace sull’università d’été, alpista-indipendentista dei Popoli liberi (da chi? da che cosa?), a cui parteciperà, oltre al Partito sardo d’Azione, anche la Liga Repubblica Veneta (Repubblica Veneta!) perché questo silenzio? Certo, ci sono delle differenze formali fra le diverse offerte, ma il succo dei Popopopopopo è lo stesso, tanto che l’Alpe, che non si presenterà da Borghezio (non fa fine), augura agli organizzatori un buon lavoro. Mi sembra che le reazioni rosse inseguano più che una riflessione, un semplice automatismo. Perché, se ci fosse un ragionamento un po’ più complesso la stessa indignazione sarebbe rivolta non solo contro l’uomo nero, ma anche verso gli “amici di casa” che, come i leghisti, sanno “inventare entità nazionali di comodo”, come quella valdostana, considerata una minoranza senza Stato.

Popopopopopo…

5 settembre 2012

I Popoli che si definiscono senza Stato, stanno in piedi grazie a uno Stato che li mantiene vedi alla voce Valle d’Aosta e pure Catalogna. Che tale sostentamento sia per noi un diritto è una quisquilia teorica che si fonda su un frammento di Storia ormai così trascorsa da non lasciar intravvedere nel presente nessuna traccia. Non si rischia l’annessione alla Francia e non si parla più il francese, ma il calabrese. Ciononostante in questo finir d’estate la ricerca compulsiva di una identità è il motivetto di fondo che unisce festival di popoli minoritari unionisti e altre amenità alpiste. Nel delirio locale si aggiunge Borghezio “il nostro parlamentare” a detta di Alberto Cerise, ex presidente del Consiglio regionale, che annuncia a Cogne “un grande raduno dei Popoli che si sentono padroni a casa loro”.  Popoli senza Stato, Popoli padroni a casa loro, Popoli minoritari…, urge al più presto una convention sui Popoli senza cervello!

1 + 1 = 2

27 luglio 2011

La Chiesa cattolica tramite il cardinale, Tarcisio Bertone, insignisce di un’onorificenza dello Stato Vaticano: la placca dell’Ordine di san Silvestro, il Presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise, per il suo buon comportamento di cristiano. Lo stesso Cerise che definì, poco tempo fa, l’ospite gradito, Mario Borghezio, come “uno dei nostri parlamentari”. Lo stesso Borghezio che ha dichiarato che “alcune idee espresse da Breivik sono in qualche caso ottime”. Lo stesso Breivik, cristiano, che ha ucciso quasi cento ragazzi perché di idee troppo liberali.

Cazzate!

27 giugno 2011

Persino uno come Mario Borghezio ha detto che realizzare un centro benessere nell’area megalitica di St. Martin de Corléans è una cretinata alla moda che nulla ha da spartire con il valore storico-antropologico del sito. Certo che la proposta alternativa di Sergio Ferrero, segretario della Lega Nord VdA, di ospitare la biblioteca federalista da intitolare a Bruno Salvadori non fa che aggiungere una cazzata alla cazzata! Nel prossimo consiglio comunale che si terrà nei pomeriggi di martedì 28 e mercoledì 29 giugno, il gruppo Alpe chiederà alla maggioranza, se il Comune è stato interpellato su questa variazione di programma, anche se la “politica del fare” di cui si vanta il Sindaco, sembra sempre stabilita altrove.

Dicono…

31 Maggio 2011

- Borghezio dice che Mladic è un patriota! - - Cerise dice che Borghezio è il nostro europarlamentare! -

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Voi ci capite qualcosa?

24 Maggio 2010

Un marocchino sta sul palco insieme a Borghezio che i marocchini odia. Chanoux che si rivolta nella tomba. La gente che si lamenta del traffico, degli  infortuni che subisce a causa dei buchi nelle strade e sui marciapiedi. Dei tumori che aumentano per via dell’inquinamento. I commercianti che sono stufi dei lavori che non finiscono mai e che mettono a rischio la loro attività. Giordano e Follien che in televisione fanno una figura di merda, eppure voluti lo stesso dalla maggioranza dei cittadini. Voi ci capite ancora qualcosa di questa strana democrazia?

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Borghezio è loro!

21 Maggio 2010

Borghezio, il loro parlamentare! (Immagine tratta da Internet)

E’ la pancia di Emilio Chanoux l’obiettivo della mano con le cinque dita che sono le cinque liste, quando si chiude a pugno. Considerare Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, come uno dei “nostri parlamentari”, come lo ha definito Alberto Cerise, Presidente del Consiglio, suona come una bestemmia! Incitare alla violenza fisica da parte del Prefetto, Augusto Rollandin, va oltre il diritto di critica e non ha nulla del diritto di satira. Ma tutto ciò è coerente. Chiaro come il sole. Il partito dell’amore verso la destra, si è tolto l’ultimo velo di ipocrisa: oggi sappiamo con chiarezza con chi abbiamo a che fare. Lo sapevamo anche ieri, ora però è dichiarato! Borghezio è quello del “che puzza di merda” quando saluta un nero; quello delle 750.000 lire di multa per aver picchiato un bambino marocchino, quello della cartolina indirizzata all’onorevole Violante con su scritto viva Hitler, quello dell’incendio scoppiato su alcuni pagliericci di immigrati, quello del « Bisogna rientrare nelle amministrazioni dei piccoli comuni. Dovete insistere molto sull’aspetto regionalista del movimento. Ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico, eccetera, ma sotto sotto rimanere gli stessi. » Questo “signore” è considerato oggi dall’Union, partito che si dice nato dalla Resistenza, uno dei nostri parlamentari! Hanno ragione, il suo pensiero politico si adatta molto bene all’odierna politica di chez-nous!
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Partiti – Parenti

28 marzo 2009