Posted tagged ‘Mariastella Gelmini’

Accattoni

16 dicembre 2013

Le Europee di maggio 2014? Per vincere i boeri come Salvini, che contro l’Europa punteranno tutto esaltando il tribalismo zotico delle “piccole patrie”, abbiamo bisogno di maggiore integrazione politica. Ossia in primis di una banca centrale europea che possa battere moneta, come la Federal Reserve. Poi di due ministri europei: uno degli Esteri e uno del Tesoro (o economia). Poi di un unico esercito europeo. Insomma bisogna mandare a Strasburgo riformatori, non accattoni abili a dirottare fondi. Dunque pure in Valle voglio votare chi cerchi di edificare l’Eu, non chi cerca di andare a Bruxelles perché lì distribuiscono la grana. E’ la differenza tra il voto localista e il voto maturo.
Ne parla bene questo raccontino, che mi piace pensare ispirato ai Mastri Comacini (alla faccia della Gelmini, laureata in Calabria…):  “Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
– Spacco pietre – rispose il primo.
– Mi guadagno da vivere – rispose il secondo.
– Partecipo alla costruzione di una cattedrale – disse il terzo”.
Ecco, i partiti localisti in Valle (Balena Rossonera, Stelutis alpinis e frattaglie dei “puttanieri per la libertà”, al massimo arrivano al secondo livello. Federalisti? No, accattoni. (roberto mancini)

La piazza di Patuasia

29 novembre 2010

Più soldi alla scuola e alla ricerca!

Questa mattina in piazza Chanoux, una manifestazione non autorizzata di studenti si è sciolta come neve al sole. Pur comprendendo le ragioni della subitanea evaporazione, non ce la sentiamo di abbandonare quel centinaio di giovani che volevano protestare contro la riforma Gelmini. Giovani arrabbiati, ma ragionevoli, infatti non si è rilevato nessun incidente quando un esponente della Digos ha invitato gli studenti a sciogliere il corteo. Oggi, domani e dopodomani pubblicheremo alcune fotografie della loro protesta. Che il freddo patito non sia stato invano.

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Giovani così giovani!

17 novembre 2009

Prendiamoci il futuro!

Al grido di noi-siamo-i-giovani-più-giovani-dei-giovani, un centinaio di studenti ha sfilato oggi per le vie del centro storico. Pochi striscioni, pochi slogans, ma soprattutto pochi giovani! Saranno tutti a casa con l’influenza? Uno direbbe: pochi, ma coraggiosi. Un po’ di animo, in effetti, lo hanno avuto questi ragazzi, che hanno sfilato per le indifferenti strade di una città sempre più apatica e omertosa. “Ridateci il futuro!” avevano scritto. Che possiamo risponder loro? Che il futuro uno se lo prende a morsi! Per le nuove generazioni così è sempre stato. Quindi sostituire il verbo ridare in prendere è, dai “matusa”, più che mai consigliato!

Nell’album di Patuasia un ampio servizio fotografico!

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Brava Soile!

4 novembre 2009

Preferisco stare in chiesa, in classe c'è troppo casino!

La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha sentenziato che “la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni”, oltre a essere una violazione alla “libertà di religione degli alunni”. Così, la cittadina italiana Soile Lautsi Albertin si prende una bella rivincita sul bacchettone istituto statale, Vittorino da Feltre di Abano Terme che aveva negato di togliere, dalla classe frequentata dai suoi due figli, il “simbolo della storia e della cultura italiana“. I giudici di Strasburgo hanno finalmente preso le parti di chi professa un’altra religione o non la professa affatto. Hanno ribadito il concetto del pluralismo educativo, in quanto ingrediente essenziale per la conservazione di una società democratica. Pluralismo riconosciuto anche dalla Corte costituzione italiana! Eppure, un cosa tanto ovvia ha creato perplessità anche in quei partiti che dovrebbero difendere la laicità dello Stato, primo fra tutti il PD. Bersani, come la Gelmini, considera il crocifisso un oggetto tradizionale (come una gondola?) che, come un qualsiasi souvenir italiano, non può offendere nessuno (lo spieghi agli atei e ai musulmani). Non c’è che dire, proprio una bella gara di presunzione bipartisan! E poi, com’ è possibile anche solo immaginare che un segno che ricorda una morte straziante sotto gli occhi di una madre possa, anche solo vagamente, essere assunto come valore educativo? Educare a cosa? All’amore attraverso la tortura e la sofferenza? Ma questo è sadismo! Che ci fa un uomo morto, inchiodato su una croce (seppur piccolo-seppur di plastica-seppur di serie) sopra una lavagna dove scrivono i bambini? E’ con questa immagine violenta, raccapricciante che si esprime l’identità spirituale del popolo italiano? Beh, se i frutti di codesto simbolismo sono i comportamenti “privati” dei nostri politici, possiamo dire che l’oggetto tradizionale ha fatto clamorosamente flop!

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