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Il Virtual Museum Vallée su fb!

1 dicembre 2014
Una delle tante foto del VMV ora anche su FB!

Una delle tante foto del VMV ora anche su FB!

Per voi sto mettendo su fb le immagini del Virtual Museum Vallée, quelle che riguardano la città di Aosta. Il MAO è l’unico museo del Comune, ma nessun assessore si è mai interessato per farlo crescere. La cultura non frega alla politica così come l’identità. Nato grazie all’Europa nel lontano 2005, ora giace immobile, vive ancora grazie ai suoi genitori che lo accudiscono con amore e senza risorse. Ho creato una pagina apposita chiamata appunto Virtual Museum Vallée, dove potete trovare tracce del nostro comune passato. La pagina sarà arricchita progressivamente (lavoro volontario) e spero che anche voi possiate dare una mano inviandomi le vostre foto di famiglia, per creare insieme un grande album di memoria collettiva. Rendiamoci autonomi e indipendenti dalla stupidità dei politici!

Ma Pippo Paron non lo sa!

7 luglio 2014
immagine tratta dalla sezione: Archivio Comune di Aosta del MAO-Museo Aosta

Immagine tratta dalla sezione: Archivio Comune di Aosta del MAO-Museo Aosta

Ho scritto che della città di Aosta ai nostri amministratori poco importa. Ne sono convinta. Da non molto è stato creato su fb un gruppo di successo: Sei di aosta se… che apre le porte della memoria collettiva sul nostro condiviso vissuto. Una forma intelligente e interattiva di restauro di un’identità che va perdendosi. Se da un lato i politici fanno di tutto per uccidere la memoria ecco che i cittadini cercano nuovi mezzi per salvaguardarla. Vuol dire che una storia comune c’è. Una storia che ci lega e ci rende una comunità. Una storia da difendere. Da poco, sempre su fb, vengono pubblicate fotografie storiche tratte e dal mio libro: “Aosta, la città che sale” e dal museo da me ideato e creato insieme alla società Netbe: “MAO- Museo Aosta” rintracciabile all’indirizzo http://www.vmv.it. (Uno dei rari progetti del Fondo europeo ancora attivo e inserito nell’elenco delle Buone Pratiche del Ministero del Lavoro). Un patrimonio di immagini che ci appartiene e che mai il Comune ha pensato di utilizzare. Grazie a un progetto europeo Aosta si è dotata del suo unico museo, ma gli assessori alla cultura che si sono succeduti non lo sapevano e tuttora non lo sanno. I sindaci neppure. Allora, quasi dieci anni fa, il museo era fra i primi realizzati in Italia e la ricerca di fotografie tratte dagli album di famiglia una procedura ancora inconsueta. Obiettivo del MAO era quello di invitare gli aostani a creare insieme un grande museo della memoria cittadina attraverso le fotografie di famiglia e le collezioni di cartoline. Oggi persistono due piccole sezioni insieme ad archivi privati e pubblici, che avrebbero dovuto, secondo gli intenti, diventare le parti più consistenti del museo virtuale. Il dominio continua a resistere grazie alla volontà e alla generosità dei suoi creatori, il Comune se ne è invece sempre disinteressato. Molte sono le immagini tratte dal suo archivio fotografico e che in questi giorni scorrono su fb (carino sarebbe citare la fonte) e molte altre potrebbero essere immesse nella sezione apposita, ma il Comune non sa, non vuole sapere, non interessa, non porta voti… la memoria? Roba da campagna elettorale, fa fine e soprattutto non impegna.