Date un’occhiata al manifesto del M5s e noterete il contrasto tra il motto “Uno vale Uno” e la composizione che presenta la squadra. Come nelle immagini antiche anche in questa degli anni duemila, la persona più importante viene rappresentata con proporzioni più grandi e poi via via in decrescendo a seconda dell’interesse del soggetto. Il sindaco svetta in primo piano, dietro, più discreta, la figura femminile della vice e poi, sul fondo, la truppa dei candidati. Un numero è la loro identità. Più che “Uno vale Uno” questa immagine ben rappresenta il concetto del “Io so io e voi non siete un cazzo”. Il più brutto manifesto di questa tornata elettorale.
Posted tagged ‘M5s Vda’
Sublime contraddizione!
2 Maggio 2015Cari politici… mi scappa da ridere!
19 aprile 2015Secondo alcuni la scelta di votaremé e invitare a farlo, porterebbe alla vittoria della coalizione rosso-rossonera, insomma sarei responsabile del futuro politico che mai cambia. E mi scappa da ridere. Cari politici, non date esempi di moralità, capacità, bellezza, organizzazione, sapienza, unità, sacrificio… e poi se ve la prenderete in quel posto la colpa sarebbe mia? Cioè di una voce libera e qualunque? Calma e sangue freddo. Non vedo nel recente passato comportamenti che mi abbiano fatto pensare che sì, effettivamente, c’è un partito nella attuale minoranza diverso (escludo il M5s che dopo la sbornia di Prosecco viaggia per conto suo e chi l’ha più visto). Diverso non solo nei programmi che si somigliano tutti, che nessuno sbandiera merda, ma nella forza al suo interno, nella sua leadership, nella strategia a lungo termine e anche nei gesti populistici. In questo senso solo l’UVP, seppur con confusione, cerca di darsi una identità precisa, anche se il suo disegno futuro si riduce al ritorno nella casa madre con un nuovo ducetto. Lo scandalo dei contributi ha riguardato tutti i partiti presenti in Consiglio comunale e regionale (escluso il M5s nuovo di zecca), ditemi se qualche segreteria o presidenza si è espressa in modo diverso al riguardo. Nessuna! (altro…)
Non se ne può più!
6 giugno 2014Un passo indietro. Un passo avanti. Rollandin darà soddisfazione a tutti rimanendo fermo. Intanto i Viérin scalpitano: le loro ambizioni rischiano di rimanere congelate. I grillo-talpa si sono smarcati e hanno ripreso la loro autonomia: la recente approvazione del M5s alla proroga delle graduatorie lo conferma. (Non ho capito il motivo dell’astensione da parte della minoranza, la proroga era necessaria. Ma evidentemente il “Bene della Valle d’Aosta” viene messo in secondo piano rispetto ai giochi politici. E questo sarebbe il nuovo modo di fare politica? Altro punto in meno all’opposizione e chapeau ai grillo-talpa che si sono smarcati dalla “questione politica” e hanno preferito gli interessi dei valdostani.). Alpe non ci sta a fare da gregario e così pure il PD di Centoz. La richiesta dell’UVP a una verifica tra alleati, sa di controllo sulla coalizione da parte di chi lo sta perdendo. Stare all’opposizione per chi ha costruito il consenso grazie ai soliti vecchi trucchetti significa perderlo, il clan dei Viérin lo sa benissimo. Attualmente i numeri sono 18 a 15 con i due pentastellati che voteranno di volta in volta. Le elezioni forse non si faranno (quanti sono che rimarrebbero a casa con il rischio di una possibile incandidabilità?) che la maggioranza allora esca dallo stallo e presenti la nuova squadra di governo. Uffa che barba!
Siamo tutti rollandiniani?
14 aprile 2014Signori chi non la pensa come Raimondo Donzel, Carmela Fontana e Jean-Pierre-Guichardaz è rollandiniano! Centoz è rollandiniano. Io sono rollandiniana, il resto del mondo che si dissocia dai tre moschettieri è rollandiniano. ‘azzo! ‘azzo! ‘azzo! Lo vogliono dimettere, invece gli fanno campagna elettorale. Doppia personalità? Stato confusionale? Senilità precoce? Non credo a quanto sta accadendo. Donzel e i suoi fidi stanno massacrando il PD per la gioia dei grilli che hanno sempre visto il PD come il nemico numero due. (Non credo, infatti, che se ci fosse stato il Congresso PD, Stefano Ferrero avrebbe esordito con un: qui siamo tra amici!). Per la gioia dell’UVP che vede il suo elettorato lievitare (i tre passeranno alla Gabella? A questo punto è una domanda che va posta). Per la gioia di Alpe che spera anch’essa in qualche briciola di elettore e naturalmente per la soddisfazione della maggioranza che vede sfaldarsi l’opposizione. Ma quale Renaissance, qui è la Restauration! Quella che a breve non vedrà più traccia di un qualsiasi partito nazionale in Consiglio! Ottimo risultato, grazie Donzel, sei stato grande. Non so, a volte penso che l’autosospensione sia tutto un pretesto per tenere sotto scacco il partito. Cosa ha detto di così grave Centoz?
La differenza
1 aprile 2014Certo che c’è un bella differenza di cifre tra il candidato Manuel Voulaz che parteciperà, grazie a 33 preferenze, alle elezioni europee con il simbolo del M5s e Andrea Padovani di Rifondazione Comunista che, per esserci, ne ha dovute cercare 3.000!
Dio mio che papocchio!
1 aprile 2014Troppi errori sta commettendo la minoranza. Una parte della minoranza, perché l’UVP viaggia spedito verso il suo traguardo politico: la riunificazione dell’Union valdotaine sotto l’egida dei Viérin. Mi chiedo se il PD e i grillini si siano accorti di come tutta questa polverosa operazione nei fatti favorisca uno solo, Laurent Viérin. Non pare. L’UVP spinge sull’acceleratore, sopporta bene l’idea di un governo provvisorio, ma vuole andare al più presto a elezioni anticipate. Perché? Perché Laurent Viérin vuole essere legittimato dal voto popolare. Non sarà il Presidente della transizione e forse neppure assessore, è troppo scaltro. Questa confusione e tale rimarrà ancora per qualche mese, gli fa gioco. Lui si presenterà come il salvatore della Petite Patrie, il nuovo leader, colui che saprà riunificare le anime disperse dell’Union. Con lui finirà la diaspora e si aprirà una nuova era. Rossonera. Per evitare uno scenario di questo tipo, che concederà poco spazio all’opposizione con tutti che vorranno salire sul carro del vincitore ed eroe, credo sia meglio lasciar cuocere Rollandin nel brodo rovente della crisi, lasciare a lui il compito doloroso di districare i nodi, perché doloroso sarà. Aspettare il momento giusto che non è certo questo (rinvii a giudizio dietro l’angolo). Lasciare che la guerra fra i due clan si consumi fra loro e stanchi definitivamente la popolazione valdostana. Perché l’alternativa vera passa proprio da qui: dal superamento definitivo della tribalità localista per raggiungere, con qualche secolo di ritardo, la modernità. Ma ormai credo che sia troppo tardi. I Viérin hanno creato una breccia che, grazie alla collaborazione degli alleati, si sta allargando sempre più ed è difficile da contenere. Larghissime intese, dunque. E i due grillini daranno il sostegno esterno a quello che a livello nazionale considerano come una mostruosità? Soli all’opposizione? Insieme a Rollandin? Uhaaa uhaaaa uhaaaa!
Saper fare politica
8 gennaio 2014Una cosa è ormai certa: i grillini valdostani sono un’altra cosa rispetto a quelli nazionali. Se quelli spesso si presentano con slogans privi di una concreta strategia politica, i “nostri” dimostrano di saper far politica nell’accezione migliore del termine. Al “tutti a casa” che non significa di fatto un bel niente, ecco i distinguo di Stefano Ferrero, consigliere regionale del M5s, che vede nel confronto e nel dialogo con le forze di minoranza, la possibilità di raggiungere un importante obiettivo: eliminare l’attuale classe politica di governo. Al “sono tutti uguali” contrappone una lettura più obiettiva e razionale dei diversi livelli di colpa dei suoi colleghi politici. Pur mantenendo fede ai principi condivisibili del M5s, in primis la legalità, i due grillini operano con buon senso e capacità politica, virtù rese ancora più rilevanti dal fatto che questa è la loro prima stagione sui banchi del Consiglio regionale. La politica ha sostituito la guerra, le tattiche e le strategie non si creano più con le armi, ma con i compromessi (che non sono inciuci!) e gli obiettivi, in democrazia, non potranno mai essere puri per il semplice fatto che saranno sempre la somma di visioni diverse. A meno che non subentri una dittatura. Grillo da loro avrebbe da imparare.
Commenti recenti