Posted tagged ‘Lingua francese’

Sotto il segno del Leone

5 Maggio 2015

Di Roberto Mancini.

Per anni mi sono arrovellato: perché la Sinistra non capiva che la difesa del francese era una sofisticata strategia politica? Un geniale strumento non per includere i cittadini, ma per escluderli?
Un marchio identitario, per creare divisione? Un muro di Carema, mascherato da “carrefour”?
Il recente libro dello storico Andrea Désandré. “Sotto il segno del Leone”, genesi dell’autonomia valdostana 1945-1949”, ricostruisce con minuzia le ragioni politiche, le tappe e gli strumenti della costruzione di un “movimento indigenista”, inteso a creare un “piccolo mondo antico basato sul culto degli antenati, l’incanto paesaggistico e la mistica agro-pastorale” (cit).

Pagine memorabili.

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Pays ignorant!

20 aprile 2015

Guardate cosa e come scrivono gli indipendentisti del Pays d’Aoste Souverain! Cinque errori gravi!  Souverains, mais ignorants! Sul loro sito altre numerose perle linguistiche. Indipendenti sì, ma dalla grammatica!

Tra parentesi la voce corretta.

Pays d’Aoste Souverain se réjouit de voir parmis (parmi) les candidats plusieurs noms de sympathisants et militants de la cause indépendantiste qui ce (se) sont approchés à notre mouvement. Ce sont des personnes venant de la société civile, de différentes tendences politiques qui se mettent à disposition de la communauté valdôtaine. Nous ne donnerons auqu’une (aucune) indication de vote pour souligner notre neutralité vis-à-vis au (des) partis politiques actuels mais nous nous permettons d’encourager la population à soutenir les candidats qui se déclareront publiquement indépendantistes pendant la campagne électorale. Nous invitons aussi nos militants de (à) stimuler le débat sur le sujet de l’indépendence administrative pendant la présentation des programmes électoraux.”

 

Minorati!

28 gennaio 2015
Siamo minoritari o minorati? La risposta l'avete qui.

Siamo minoritari o minorati? La risposta l’avete qui.

Se la francofonia la interpretiamo in questo modo dopo quasi settant’anni di Autonomia imbottita di soldi, beh… allora è il momento della riforma del Titolo V!

Furrrrbi!

23 gennaio 2015

Da Roberto Mancini.

Riassumo la pensata? Siccome in Vda si fa una miseria di inglese, che serve tanto, e troppo francese, che non serve una beata minkia (se non alla politica come testimonianza di “specificità” per mungere soldi a Roma…), si riequilibra il peso fra le due lingue? No, si aumenta il francese e si insegna più inglese, ma in francese. E l’italiano? Si riduce… Dei deficienti? No, dei fanatici integralisti identitari che, finalmente, vogliono imporre il francese come “lingua veicolare”. Naturalmente l’assessora aderisce: proviene dalla Fédération, dunque deve fare la super-unionista per dimostrare purezza ideologica. E i genitori? Permettono gli esperimenti ideologici sulla pelle dei loro figli, e loro zitti?

Risultato del progetto: Italiano 5 ore. Francese 13 ore. Inglese 12 ore. Dunque vorrei fosse chiaro il truschino: siccome i francomani integralisti hanno dovuto rinunciare alla “double filière”, perché vietata dallo Statuto e dal fatto che non c’erano i soldi per realizzarla, ora ripropongono il francese “langue véhiculaire” servendosi della scusa dell’inglese. Io non voglio complicati esperimenti pieni di supercazzole: voglio che la scuola (pubblica)!valdostana insegni più inglese. Punto. Insegnino più inglese senza rompere tanto i coglioni. Tolgano un po’ di ore al francese, che ne ha troppe, e un po’ all’ l’italiano che ne ha poche.

Miiinkiaaaa cheppalle… (Le palle sono di Roberto Mancini).

Cuccato!

13 gennaio 2014

Ci hanno sempre detto che i soldi lo Stato ce li deve per ragioni storiche e non sono quindi da considerare come un regalo, pertanto tutto ciò che abbiamo avuto finora non è stato un privilegio, come alcuni sostengono, ma un atto dovuto dagli altri italiani verso di noi minoranza linguistica da proteggere. Guido Grimod, in un rovente dibattito sul francese apparso su facebook, così risponde alle argomentazioni del giornalista Roberto Mancini e svela l’unica verità rimasta a galla: Guido GrimodSans le francais pas d’Autonomie et pas de privilèges mais = provincia italianissima ahi noi!!“. Dunque sostiene quella che è sempre stata la mia tesi: il francese solo e unicamente un escamotage per poter prelevare il liquido dal bancomat statale per salvaguardare i nostri PRIVILEGI. (Motivo per cui il francese in Valle è morto.) A proposito di francese il nostro ex sindaco in un commento successivo così scrive: … ton intollérence… ecco intolérance ha bisogno di una elle sola e non due e con la a non con la e come scrive il francesissimo e privigilegiatissimo Grimod.

Unionisti maoisti

14 novembre 2013

Unionisti e maoisti. Eggià è la seconda volta (potrebbe essere di più) che nella rubrica “Liberté d’expression”, sul Peuple, viene riesumato il pensiero di Mao: “Il faut avoir confiance dans le peuple, il faut avoir confiance dans le parti, ce sont là deux principes fondamentaux.”. Un pensiero che avrebbe potuto essere espresso anche da Stalin o da Hitler o da Mussolini o da Castro. Un pensiero nazionalsocialista. Alla base il popolo e al vertice il Partito, possibilmente unico. L’Union valdotaine è senza vergogna un partito nazionalsocialista e ha creato una società a sua misura. Strettamente sotto sorveglianza. A differenza degli altri nazionalismi qui, in Valle, all’ideologia si è sostituito il denaro. Una mutazione inevitabile dovuta all’influenza liberale. L’ideologia è semplice folclore. Scenografia per gli sciocchi e i nostalgici del bel tempo che fu. La lingua di Molière fa parte di questa pagliacciata. (Anche al Congresso nazionale unionista tra le poltone della sala si parlava italiano e patois, ma sul palco era d’obbligo il francese. E i grillini ci sono cascati come pere.). Rivolin, lo storico del Mouvement, è preoccupato. Riconosce che solo pochi usano quotidianamente il francese, critica gli altri partiti che per scopi elettorali non lo usano e quindi contribuiscono al suo impoverimento. (Anche il suo giornale ha scritto e scrive in italiano negli appuntamenti importanti, chissà come mai?). Invita le forze politiche a farlo proprio per difendere l’autonomia che ha bisogno di questa caricatura per continuare a essere e cioè per mantenere i suoi sempre più anoressici privilegi. Il nostro storico, non se ne accorge, ma sta facendo più o meno quello che il fascismo fece con l’imposizione della lingua italiana. Obbliga una lingua che nessuno usa. Eppure, dato che è uno storico, dovrebbe sapere che la storia più che a un masso somiglia a un fiume. Scorre. Trasforma. Crea. Distrugge. E ricrea. Impossibile fermarla. La sua battaglia ideologica, quella del suo partito, in difesa di una diversità che non c’è è già persa. Meglio sarebbe insegnare il francese per il suo utilizzo nel mondo che per difendere un’identità fasulla. Magari sarebbe sensato limitarne l’insegnamento per irrobustire quello dell’inglese, lingua assai più necessaria ai valdostani. Dopotutto in Cina, il paese del popolo sovrano e del partito unico, questo lo hanno capito da un pezzo.

Indennità di bilinguismo!

5 febbraio 2013
Immagine inviata da cittadino-cane https://twitter.com/cittadino_cane

Immagine inviata da cittadino-cane
https://twitter.com/cittadino_cane

Su 268 voti voti espressi per il sondaggio sul’indennità di bilinguismo, 165 pari al 61,57% sono andati in favore della sua rimozione. 103 voti pari al 38,43% sono invece andati per il suo mantenimento. Questa immagine che è il logo della RAVDA riguardo alle elezioni politiche 2013, ci dimostra in modo inequivoco come la lingua francese sia parlata e conosciuta in Valle. Errore corretto, per carità, ma che non avrebbe dovuto esserci, soprattutto in Regione!

Francese a tutti i costi!

26 gennaio 2013

Iris Morandi, consigliera Alpe nel Comune di Aosta è donna intelligente. Per anni presidente del Comité des traditions valdotaines sa coniugare l’amore verso le tradizioni con il buon senso. La nuova denominazione in francese dei quartieri Cogne e Dora la lascia di sasso: “… se l’idea di fondo del riordino dei toponimi è culturale, Quartier-de-la-Doire non è mai esistito e mi sembra bizzarro che si francesizzi un toponimo nato italiano. È una forzatura non necessaria” (La Stampa). Già una forzatura ridicola che ricorda le altrettante forzature ridicole del fascismo. Mi stupisce che il PD abbia votato a favore della francesizzazione dei due quartieri operai storici dove hanno vissuto centinaia di veneti, toscani, piemontesi e calabresi: il francese che ci azzecca?

Indennità di bilinguismo, no grazie!

21 gennaio 2013

Riceviamo dal signor Davide Mancini e volentieri pubblichiamo.

Se si vuole veramente parlare di innovazione e di riformismo bisogna incominciare a smetterla con questa patetica pantomima del francese, lingua che non parla nessuno e che lascia indifferenti tutti quanti. Io personalmente amo la lingua di Voltaire, ma cominciamo a dire che non vogliamo i soldi del bilinguismo, che ci tolgano questo patetico obolo che dovrebbe giustificare un’identità che, se mai è esistita, ora non c’è più. Le appartenenze linguistiche acquistate con il denaro hanno vita breve. Poichè tutti i partiti si dichiarano autonomisti, lancio un sereno dibattito sul tema: ma questa tanto decantata autonomia che ha portato fiumi di denaro e non di valori e di comportamenti virtuosi non è forse la responsabile di questa situazione così drammatica?

Parlon nu fransés?

18 dicembre 2012
Al via la campagna pubblicitaria per la diffusione del francese in Valle d'Aosta.

Al via la campagna pubblicitaria per la diffusione del francese in Valle d’Aosta.