E i grillo-talpa? Che è successo? Appena eletti Ferrero e Cognetta avevano dichiarato che a loro non importava chi fosse al governo, loro avrebbero votato di volta in volta le singole proposte-leggi-mozioni-documenti… e, se fossero state in linea con il loro programma, le avrebbero votate. Anche quelle presentate da Augusto Rollandin. Poi si sono lasciati sedurre dalla Gabella e hanno abbracciato l’avventura-renaissance rompendo la neutra solitudine che contraddistingue il M5s. L’obiettivo primario era la sconfitta del “mostro”. Il cambiamento. La rinascita sotto il segno dell’UVP. Sono stati immortalati, mentre parlano fitto fitto con Viérin, mentre brindano con il vino di Viérin… con l’orgoglio del vincitore hanno postato le foto su fb. L’ultima dichiarazione risale a pochi giorni fa ed è la ripetizione di quello affermato subito dopo la vittoria elettorale: non ci frega chi governa, noi voteremo quello che ci piace. Infatti hanno recentemente votato a favore della proroga fino alla fine del 2016 delle graduatorie dei concorsi pubblici. Due mesi fa non si sarebbero sganciati dal resto dell’opposizione. Che è successo nel frattempo? Rollandin non è più il pericolo numero uno? La base li ha messi in castigo? O è stato il vertice a farlo? Chi lo sa?
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Dopo la sbornia…
4 giugno 2014Rigore mancato
17 Maggio 2014
Con il papà, ha intortato i grillini, i piddini e gli alpisti, ma la torta non gli è riuscita lo stesso!
I miei “amici” non capiscono perché io me la prenda tanto con loro. Eppure l’ho spiegato, ma per amore verso la causa, mi ripeto con un esempio facile facile che così potranno comprendere. Con un parallelo che si usa frequentemente: politica e calcio. Se ai rigori di un campionato importante, la mia squadra sbaglia tiro e bica la porta con chi me la prendo? Con il portiere? Con la squadra avversaria? Con l’altrui allenatore? No! Bestemmio contro quel pirla che ha sbagliato il rigore. Contro la mia squadra incapace di giocare bene. Contro l’allenatore che ha istruito male i giocatori. O non è così? Aggiungo un’altra cosa, perché i grillo-talpa, invece di farsi trasportare dagli ardori gabelliani a sostegno di complotti carbonari color pastello, non hanno proseguito nella caccia agli atti politico-amministrativi per farne nuovi dossier da rendere pubblici? Questo era il loro compito e questo era quanto promesso all’elettorato. Troppa Gabella?
Domandina difficile assai!
6 Maggio 2014Cerco di capire come si muove il M5s valdostano. Subito dopo le elezioni Stefano Ferrero aveva dichiarato che lui non avrebbe guardato in faccia a nessuno (e l’ha ricordato recentemente, forse perché gli iscritti gli hanno tirato le orecchie?), ma che avrebbe valutato di volta in volta gli argomenti che, se confacenti ai principi del Movimento, sarebbero stati votati. Augusto Rollandin non sarebbe stato un impendimento per questa prassi che è quella nazionale. Oggi l’Union valdôtaine e la Stella alpina hanno sottoposto all’attenzione dell’opposizione una serie di dossier che necessitano di risposte urgenti. Come si comporteranno i grillo-talpa nostrani? Valuteranno i documenti, cercando di farli andare avanti magari contribuendo a una loro miglioria o manterranno la fedeltà alla Gabella?
Siamo tutti rollandiniani?
14 aprile 2014Signori chi non la pensa come Raimondo Donzel, Carmela Fontana e Jean-Pierre-Guichardaz è rollandiniano! Centoz è rollandiniano. Io sono rollandiniana, il resto del mondo che si dissocia dai tre moschettieri è rollandiniano. ‘azzo! ‘azzo! ‘azzo! Lo vogliono dimettere, invece gli fanno campagna elettorale. Doppia personalità? Stato confusionale? Senilità precoce? Non credo a quanto sta accadendo. Donzel e i suoi fidi stanno massacrando il PD per la gioia dei grilli che hanno sempre visto il PD come il nemico numero due. (Non credo, infatti, che se ci fosse stato il Congresso PD, Stefano Ferrero avrebbe esordito con un: qui siamo tra amici!). Per la gioia dell’UVP che vede il suo elettorato lievitare (i tre passeranno alla Gabella? A questo punto è una domanda che va posta). Per la gioia di Alpe che spera anch’essa in qualche briciola di elettore e naturalmente per la soddisfazione della maggioranza che vede sfaldarsi l’opposizione. Ma quale Renaissance, qui è la Restauration! Quella che a breve non vedrà più traccia di un qualsiasi partito nazionale in Consiglio! Ottimo risultato, grazie Donzel, sei stato grande. Non so, a volte penso che l’autosospensione sia tutto un pretesto per tenere sotto scacco il partito. Cosa ha detto di così grave Centoz?
Non basta!
31 marzo 2014Premetto, perché è necessario dal momento che sembra che non si possa affrontare la politica senza metterla nel personale (gran brutto vizio), che questo post e tutti gli altri che ho scritto e scriverò in futuro, non riguardano mai il privato di una persona, ma solo e unicamente il pubblico che spesso è politico. Le persone su questo spazio non mi interessano, mi incuriosisce ciò che pensano, ciò che scrivolo e ciò che fanno. Io cerco di capire e condivido con voi i miei ragionamenti. Nessuna pretesa di verità, ma semplice ricerca.
Il tema è ancora la festa alla Gabella, perché il mio disgusto è stato condiviso da molti e criticato da molti altri. Mi interessa qui analizzare il testo del consigliere grillino, Roberto Cognetta, che su fb giustifica con un lungo post la sua bevuta. Il linguaggio usa una figura retorica che si chiama anafora e consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio di una frase per dare più risalto al concetto da esprimere. Le parole usate dal consigliere sono: non basta. Riporto alcune frasi fra le molte: “Non basta aver difeso e coltivato nel meetup… non basta essere stato deriso e umiliato… non basta aver raccolto firme per le politiche e poi per le regionali… non basta non aver chiesto il voto di preferenza… non basta essere entrato sapendo di rinunciare al mio lavoro quasi a tempo indeterminato… non basta essere entrato in Consiglio e cercare di capire entro due giorni… non basta combattere contro gli uffici, le regole assurde, i giornalisti faziosi e prezzolati, lo sputtanamento, la calunnia, le querele… non basta limitarmi lo stipendio… non basta sentirmi dare del coglione per questo… non basta essermi sentito solo… non basta aver rifiutato proposte economiche per me e per i miei figli… non basta essermi battuto contro il mostro… NO! A quanto pare non basta perché sono andato a bere alla Gabella.” Il discorso verte tutto su di sé, sulle proprie buone intenzioni, i sacrifici, la solitudine, la rettitudine…, il significato del post non è profondo, anzi, è piuttosto semplice e infantile: io sono buono e gli altri no, perché mi hanno criticato.
Tutti insieme appassionatamente?
30 marzo 2014Cosa scrive Cognetta sul suo profilo fb: “Dopo il consiglio di ieri sera ci siamo concessi un pò di svago. Per il lavoro svolto. la condivisione dell’obiettivo, la costanza e l’efficacia nel perseguirlo ringrazio tutti i colleghi di opposizione, qualcuno della maggioranza, ma più di tutti i cittadini che ci hanno seguito, appoggiato, rischiato e vinto. Ecco loro sopratutto hanno vinto, hanno vinto i valdostani che ne hanno basta. Noi per voi lotteremo sempre perché da oggi comincia il lavoro più difficile. Il sistema da smantellare è enorme e ovviamente non lascerà le armi tanto facilmente ma ricordate che: “loro non molleranno mai, NOI NEPPURE!”
Quindi larghe intese?
Disgusto
28 marzo 2014E alla fine sopraggiunse il disgusto. Quando? Quando comparvero le foto su fb. Tutta la minoranza alla Gabella dei Viérin, e per qualcuna del Pd già diventata mitica. I politici bevono (vino offerto dal padrone di casa), festeggiano una vittoria ottenuta con un mezzo tanto vecchio quanto odioso e tanto criticato: l’acquisto di un traditore. In politica si fa così! Allora, come la mettiamo con i buoni sentimenti? Con la tanto abusata parola cambiamento, se poi la procedura è alla fine sempre la stessa? In politica si fa così! Va bene, ho capito, ma forse per decenza sarebbe stato meglio non festeggiare così apertamente. Quelle immagini che ritraggono indagati per peculato e finanziamento illecito ai partiti e che esprimono la soddisfazione di chi ha vinto una battaglia contro la cattiva gestione della politica, non risultano essere paradossali? Una maggiore discrezione forse sarebbe stata d’obbligo per chi si dice migliore e diverso o no?
A cena con il nemico
3 gennaio 2014Per il mio compleanno mi sono concessa una serata con persone insolite e, anche solo per questo, interessanti. Sono curiosa e se la politica ha finito con l’annoiarmi a morte le persone conservano ancora margini di curiosità. Piuttosto ridotti, ma ancora galleggiano sulla pozza di primordiale umanità. Ecco perché ho accettato con piacere l’invito a cena di Nicoletta Spelgatti. Il ristorante “La Gabella” di Laurent Viérin è stato la ciliegina sulla torta. Laurent si è comportato da inaspettato, perfetto padrone di casa. Ristoratore sorridente e cordiale quanto è politico scontroso e antipatico. Ma veniamo alla serata trascorsa con i nemici. Con i rozzi leghisti. Mi sono divertita un sacco a guerreggiare in uno scontro vivace e dilettevole dovuto al livello piuttosto elevato delle chiacchiere, al sense of humour, al clima rilassato e piacevole. Ma guarda, mi sono detta! Eppure non sono stata tenera con Sergio Ferrero e neppure con Nicoletta e meno che mai con la Lega in generale. Eppure le mie idee sono così diverse, eppure… eppure… . eppure mi sono trovata a mio agio. Accolta. Che vuol dire? Che la politica spesso crea barriere insormontabili che ci rendono incapaci di andare oltre alle etichette per trovare umanità anche nella diversità? Che siamo così insicuri di noi stessi e delle nostre idee tanto da temere contaminazioni? Che siamo così poco coraggiosi da cercare sempre e solo la conferma di ciò che pensiamo? Che siamo degli abitudinari del nostro pensiero standard? E’ comunque curioso che i nemici mi invitino a cena e gli amici neppure rispondono agli auguri.
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