In questo stato di demenza politica, ormai cronica, l’unica cosa certa è che il PD ha già perso. Magari alle comunali porterà a casa un sindaco fantoccio, ma in Regione sospenderà due consiglieri (se Donzel e Fontana saranno condannati of course). A questi si aggiunge Guichardaz che ha già detto in modo inequivocabile che non obbedirà agli ordini di Centoz. Giustamente ricorda ciò che Donzel invece pare aver dimenticato e cioè che il gruppo Pd Sinistra Vda è nato da un diverso progetto politico. Un progetto che prenderà la sua forma, se Andrea Padovani entrerà in Consiglio. Al Pd resterà un solo consigliere. Mi sembra che come statisti questi qui siano ancora fermi alla scuola primaria, intenti a tracciare le aste. Potevano entrare in maggioranza in Regione e in Comune da un punto di forza e invece eccoli qui a sbranarsi a vicenda. Centoz, una delusione che di più non si può. Donzel, una caricatura che di più non si può. Fontana, non pervenuta. Le donzelle, inesistenti. I giovani piddini, quelli vicino a don Albino dove sono? Cosa dicono? Scrivono anche loro poesie? Aspettano il miracolo?
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Ne rimarrà uno solo!
19 marzo 2015Delirium tremens
19 marzo 2015Il delirio investe tutti, compresa la balena rossonera. La situazione in Regione è instabile e non potrà che peggiorare. Due dei tre consiglieri del PD sono in attesa di giudizio e, in caso di condanna, potrebbero essere sostituiti. Uno dei papabili è Andrea Padovani che certamente non darebbe ossigeno agli incatramati polmoni della maggioranza. Meno uno. Ne resterebbero due, ma Guichardaz, dopo la scelta del candidato vice-sindaco, Simone Bertucco, è così giustamente incazzato che potrebbe uscire dal gruppo Pd (non è neppure iscritto). Dei tre potrebbe rimanerne uno solo. Un alleato in più non è sufficiente per dare robustezza alla Giunta. In questo quadro chi ci gode è l’UVP, gli altri ci rimettono tutti. Mi chiedo, ma L’Union non aveva un candidato che potesse piacere, anche solo un pochino al PD, qualcuno non invischiato così spudoratamente in affari molto contestati proprio dal PD stesso? Perché indebolire l’alleato di cui ha fortemente bisogno sia qui sia a Roma? Forse per dimostrare che è l’Union che comanda? Come se non lo sapessimo.
Perché ieri no e oggi sì?
28 febbraio 2015Subito dopo il congresso dell’UVP, in aprile di un anno fa, il capogruppo del PD, Raimondo Donzel insieme a i consiglieri Carmela Fontana e Jean-Pierre Guichardaz, in contrasto con quanto detto dal segretario Fulvio Centoz così affermava: “constatato che l’intervento del segretario del Pd disattende completamente le indicazioni dell’Assemblea del partito e la posizione del Gruppo PD-Sinistra VdA sulla crisi politica in Consiglio regionale, si dissociano totalmente dalle dichiarazioni rese e si autosospendono dal Partito democratico della Valle d’Aosta in attesa di un chiarimento politico in Assemblea regionale». Le indicazioni date dall’Assemblea di allora erano in netto contrasto con la scelta di oggi e bocciarono qualsiasi apertura con il Governo Rollandin. I consiglieri su questo erano stati chiarissimi e i loro interventi in Giunta molto duri. E’ vero che la politica non è fatta di pietra e somiglia di più all’acqua che prende la forma del tipo di contenitore, ma questa nuova scelta che vedrà il PD in maggioranza in Regione insieme a Stella alpina e Union e nella stessa coalizione per il Comune, ancora nessuno l’ha motivata. E non sono le parole scariche di contenuti dell’accordo a spiegarci la ragione. Dunque, perché ieri no e oggi sì?
Figli di un dio minore
28 gennaio 2015Non c’è che dire, la minoranza si contraddistingue proprio in quanto tale, nei gesti, nei pensieri, nelle opere e omissioni… Prendiamo il partito barricadero: l’UVP non vuole entrare in maggioranza perché a stare con Rollandin tradirebbe la fiducia degli elettori, però farà parte della maggioranza in Comune e voterà per lo stesso sindaco e vice sindaco che piacerà anche al nemico numero uno. Secondo voi cosa ne possono trarre gli elettori, quelli onesti? I dirigenti si aggrappano ai niveaux différents, un passepartout che dovrebbe spiegare le ragioni finissime della scelta. Ragioni ovviamente nobili e prive di interessi personali. Capisco le reazioni stupefatte della maggioranza. Alpe, incapace di cogliere al volo l’unica occasione per diventare co-protagonista della politica e magari incassare qualche cosa di decente e tagliata fuori dai giochi, si trincera nella nobiltà e nella coerenza della sua linea. (Spero che sappia almeno approfittare dell’attuale incrinatura fra PD e UVP per riemergere con una certa incisività). E veniamo al PD. (altro…)
E stronzi!
17 gennaio 2015Per il PD di Donzel, Guichardaz e Fontana, trovare il dialogo con Rollandin era blasfemia pura (Centoz lo aveva preso in considerazione), con il clan dei Viérin no. Perché? Perché in realtà chi detta ancora l’agenda del PD non è uno del PD, ma l’eterno Dino! L’unionista di sinistra. Come se esistesse un’Union solo rossa! E un’Union solo nera! La locazione politica della Balena è sempre stata chiara: ni droite ni gauche. Il GPS del partito rossonero ha da sempre indicato un’unica via: quella dei soldi. Cioè quella del Governo romano in carica da cui l’Autonomia dipende. Adesso è la volta di Renzi. Fulvio Centoz a cui non frega nulla della dignità e di una visione politica più a vasto raggio altrimenti agirebbe diversamente, può dunque contare sul ruolo di sindaco di Aosta, ma si contenterebbe pure di quello di vice-sindaco. Sbattuto fuori di casa verrebbe quello attuale: Bruno Giordano. Montone sacrificale per il bene della Vallée. (Ma siamo certi che non rimarrà a bocca asciutta!). (altro…)
Coglioni!
16 gennaio 2015La Costituente valdostana non era una prova per la maggioranza, così aveva dichiarato Laurent Viérin a cui nessuno ha creduto. Oggi ecco il primo atto del nuovo corso: dialogo a quattro! Union valdotaine, UVP, Stella alpina e Pd. Ma dove è andata a finire la verve polemica nei confronti di Rollandin dei consiglieri piddini? Maccome, pochi mesi fa era l’orco mangia tutto e oggi Donzel, Guichardaz e Fontana”prendono atto della necessità di valutare un percorso di confronto“? INCAPACI! Quando Rollandin, messo in crisi dalla minoranza, aveva aperto al dialogo quello era il momento per il “nuovo corso”! Centoz, se non sbaglio, ci aveva provato, ma fu messo all’angolo dall’integralismo idiota dei consiglieri piddini che, guarda caso, oggi si sono resi più morbidi. Forse perché c’è l’UVP di mezzo? L’amico Laurent? Il renziano? (Ma Donzel è civatiano!). Il dialogo allora si sarebbe potuto fare, sempre in quattro, ma con partner diversi: Union, Stella alpina, Alpe e Pd. Rapporti di forza più equilibrati che avrebbero permesso qualche cosa di commestibile. Perché non basta “trovare soluzioni per ridare un governo stabile alla Valle d’Aosta” se la stabilità è monocolore! E oggi la bilancia pesa sul fronte unionista. Gli equilibri sono i due clan rossoneri a giocarseli. Pd alla finestra come al solito.
Esprit-libre
10 giugno 2014In questo lustro ho ricevuto di tutto. Possiedo una vera collezione fra epiteti, ingiurie, volgarità e stravaganze di ogni genere, un vero e proprio stupidario di cui sono in un certo qual modo, orgogliosa. Dopotutto sono riuscita nell’intento, almeno in piccola parte, di titillare la catatonica attenzione dei miei concittadini. Ultima delle assurdità in arrivo è quel “povera innamorata non ricambiata…” scritto su fb dalla signora Erika Guichardaz. A prima vista sembra una sciocchezza e, in quanto tale, da trascurare, ma non è così. Prova un comportamento comune e dondiviso che secondo me è utile analizzare. (Simona Campo, si tratta di una riflessione non di un pippone.). A seguito di un mio post, dove prendevo in esame una frase dell’ex segretario del PD e attuale consigliere regionale, Raimondo Donzel, e dove traevo le logiche conseguenze, ecco che la nostra Erika scivola sulla buccia del personale. Entra in un ambito che definirei surreale e che non ha nulla a che fare con la questione da me sollevata. In psicoanalisi si chiama proiezione ed è quel meccanismo che trasferisce su altri un contenuto soggettivo dal quale ci si difende. In politica si chiama fango. La donzella prende anche in prestito il mio trascorso di insegnante, lasciando sottointendere che io sia stata pessima. Lo fa con una tecnica assodata quanto infantile: quella di santificare altri. Un montaggio parallelo che ha l’unico scopo di ferire la sottoscritta. (altro…)
Abbiamo vinto! Uhaa uhaaa auhaaaa!
16 Maggio 2014Guichardaz se la prende con la maggioranza – avevano promesso che sarebbero venuti con noi e poi invece sono rimasti a casa! – Se la prende anche con Rollandin “che non si rassegna a prendere atto che è un ingombro, un peso, una zeppa” (lastampa.it). Fa anche una specie di autocritica che autocritica non è. Tra i numerosi forse sul cosa-avrebbero-dovuto-fare traspare con evidenza la cultura del boy-scout: loro, i buoni, hanno creduto nei galantuomini e galandonne che così non si sono dimostrati. Non sa il buon Jean-Pierre che in politica la bontà non c’entra, che il Palazzo non è una succursale della Parrocchia! C’entra la capacità di comprendere le occasioni e i tempi opportuni per portare a casa un buon profitto per il proprio partito e quindi per gli obiettivi per i quali uno è stato eletto. Ma per quale motivo Rollandin che ha portato a casa 10.000 preferenze dovrebbe sentirsi un ingombro, un peso, una zeppa? Perché lo dice l’opposizione? Perché i franchi tiratori poco gentiluomini, lo hanno messo in minoranza un paio di volte? Non basta! E si è visto. Quasi due mesi di crisi per cosa? Per nulla. Per il tutto come prima. Che altro aggiungere? Ingenuità? Infantilismo? Pochezza? Incapacità? Irresponsabilità? Tutte queste cose insieme visto che la Renaissance ha creduto nel senso dell’onore di uno come La Torre! Comportamenti che oggi ridicolizzano quella che ieri era una opposizione.
Siamo tutti rollandiniani?
14 aprile 2014Signori chi non la pensa come Raimondo Donzel, Carmela Fontana e Jean-Pierre-Guichardaz è rollandiniano! Centoz è rollandiniano. Io sono rollandiniana, il resto del mondo che si dissocia dai tre moschettieri è rollandiniano. ‘azzo! ‘azzo! ‘azzo! Lo vogliono dimettere, invece gli fanno campagna elettorale. Doppia personalità? Stato confusionale? Senilità precoce? Non credo a quanto sta accadendo. Donzel e i suoi fidi stanno massacrando il PD per la gioia dei grilli che hanno sempre visto il PD come il nemico numero due. (Non credo, infatti, che se ci fosse stato il Congresso PD, Stefano Ferrero avrebbe esordito con un: qui siamo tra amici!). Per la gioia dell’UVP che vede il suo elettorato lievitare (i tre passeranno alla Gabella? A questo punto è una domanda che va posta). Per la gioia di Alpe che spera anch’essa in qualche briciola di elettore e naturalmente per la soddisfazione della maggioranza che vede sfaldarsi l’opposizione. Ma quale Renaissance, qui è la Restauration! Quella che a breve non vedrà più traccia di un qualsiasi partito nazionale in Consiglio! Ottimo risultato, grazie Donzel, sei stato grande. Non so, a volte penso che l’autosospensione sia tutto un pretesto per tenere sotto scacco il partito. Cosa ha detto di così grave Centoz?
Il dovere della proposta
13 aprile 2014Voglio analizzare con voi il documento che Fulvio Centoz, segretario del Pd, ha letto durante il primo Congresso dell’UVP e che ha scatenato le ira dei tre consiglieri del partito con tanto di loro autosospensione. A parte il doveroso pistolotto iniziale in francese che si può riassumere nella frase: sans reves pas de changement possible, e l’inevitabile riferimento a Chanoux, il nostro comincia a insinuare la necessità di affiancare al sogno la realtà. Volgere lo sguardo al cielo è indispensabile, ma per chi fa politica (e non solo) tenere i piedi ben ancorati a terra è più mai necessario. – “Sogno e realtà, ideali e pragmatismo, lotta e dialogo. La sfida di oggi è per me più che mai questa.” – In sala i primi colpi di tosse. Veri borbottii di insofferenza quando Centoz è entrato nel merito della questione: “Da un lato, il dibattito è comprensibilmente focalizzato solamente sul Consiglio Regionale, PERO’, già oggi occorre prevedere che rientri nell’alveo della discussione interna ed esterna alle nostre diverse formazioni politiche.”. Insomma Centoz ha voluto ribadire la centralità del ruolo del partito nel dibattito politico. Ha forse torto? E apre, citando Napolitano, a quelle che vengono chiamate con negatività le larghe intese (ma cosa c’è di più maturo e di civile di una larga intesa? Meglio il conflitto perenne? La lotta dura e pura? Per conquistare cosa, il sole dell’avvenire?). ” Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società”. Qualcuno osa dire che queste sono parole insensate?
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