Posted tagged ‘Jean Barocco’
10 marzo 2014
Scandalo trasporti e voto di scambio 1993
Uno degli indagati dell’operazione“Lenzuolo” del 1999 è un anziano ebanista di Saint Vincent, Francesco Raso, che da tempo dimostra grande attenzione e passione per la politica, già nel 1978 siede nel comitato direttivo del Psi della VDA. Come precedentemente ricordato, è il pentito Salvatore Caruso, trasferitosi in Valle nel 1982, che nel novembre 1993 spiega alla Procura di Aosta come anche qui siano presenti ed operanti esponenti di ’ndrangheta. Caruso afferma che sin dal 1988 ha appreso dell’esistenza di una cosca in VDA ed indica quale capo-bastone Francesco Raso, sostenendo che questi è il successore di Santo Oliverio. È in seguito a questa deposizione che Raso verrà indagato nell’operazione “Lenzuolo” sopra descritta. Il Raso comunque, già nel 1993, sale agli onori della cronaca in occasione del cosiddetto scandalo dei trasporti, che coinvolge Augusto Rollandin e Ilario Lanivi, ex presidenti della giunta regionale. Si tratta di due distinte inchieste che hanno come unico punto in comune Augusto Rollandin, all’epoca capogruppo dell’Union in Consiglio regionale dopo aver dimissionato il 30 novembre 1992, perché inquisito per l’appalto del compattatore di Brissogne. Accusato di finanziamenti illeciti ad una società di trasporti che lo vedeva socio occulto, nel secondo filone di indagini Rollandin è accusato di voto di scambio nelle elezioni regionali del maggio 1993: avrebbe infatti pagato Domenico Cosentino con una somma di denaro contante consegnata da Rosina Rosset a Jean Barocco, suo ex segretario particolare.Quanto al Raso, egli avrebbe garantito un congruo pacchetto di voti ai candidati dell’Union in cambio di alcune assunzioni ad impieghi pubblici. (altro…)
Categorie: 'ndrangheta, Affari, Calabria, Corruzione, Degrado morale, Favori, Folclore valdostano, Indagine, Intercettazioni, Mala politica, Memoria storica, Uomini politici
Tags: Augusto Rollandin, Comune di Saint-Vincent, Francesco Raso, Jean Barocco, Rosina Rosset, Salvatore Caruso, Union Valdotaine, Valle d'Aosta, Voto di scambio
Comments: 4 commenti
16 gennaio 2012
Avete notato come il Comune di Quart si stia espandendo? Villette ovunque: ai bordi della Dora, sotto la ferrovia, fra una strada e l’altra, ogni spazio è occupato dal mattone, dal cemento e dall’asfalto. Con la licenza da parte della Giunta, su proposta dell’assessorato del Territorio e Ambiente, della variante del Piano regolatore, il Comune di Quart ha carta libera sull’ampliamento delle aree edificabili. Come si potrà conciliare questo bisogno con la valorizzazione delle risorse agricole che pure è prevista, neppure il sindaco, Jean Barocco, lo sa. Si sa invece che non è mai esistita una politica seria sul territorio. Si sa che anche in questo caso stiamo procedendo da primitivi. Svuotiamo il centro di abitazioni e ampliamo la periferia con tutti i problemi che ne conseguono: circolazione, parcheggi, inquinamento. Il centro storico è un ufficio regionale diffuso. Nessuna politica della casa che preveda l’utilizzo delle numerosissime case sfitte: nella brillante testa dei nostri politici troviamo solo incentivi per nuove costruzioni. L’economia della Valle si basa non sui servizi come si dovrebbe in una sociètà evoluta, ma sull’edilizia. Quindi “nuova espansione sulla collina del Villair di Quart come risposta alla prevista pressione abitativa”. Da noi non si sa, si prevede. La cosa certa è che si fanno felici gli impresari. Calabresi!
Categorie: Affari, Cultura morta, Degrado ambientale, Degrado morale, Degrado urbano, Mala politica, Natura Morta, Uomini politici
Tags: Comune di Quart, Jean Barocco, Piano regolatore di Quart, Valle d'Aosta
Comments: 8 commenti
13 gennaio 2012
Come il vino novello anche il novello Peuple est arrivé. Perron dice di averci lavorato depuis longtemps. “Un projet qui à demandé beaucoup de travail et d’efforts!” Per uno come lui che non è abituato a lavorare anche riorganizzare qualche paginetta deve essere uno sforzo considerevole! Del giornaletto parlano illustri papaveri del partito: Jean Barocco” Un journal de toutes les familles, point de repère dans la défense de l’identité de la Vallée d’Aoste.”; Guido Grimod: ” Répondre d’une façon plus efficace et plus moderne à ses nombreux et dévoués lecteurs.“; Joseph Rivolin: “ Un instrument de communication entre les Unionistes (maiuscolo!) et leurs élus.”. In altre parole un giornaletto di pura propaganda vecchio stile. Era brutto ed è rimasto brutto. Unica nota di cambiamento la testata in minuscolo e il colore che non fa che peggiorare le già brutte facce dei politici. Gli occhi sbarrati di Ego Perron poi, rischiano di turbare i sonni dei più piccoli, altro che giornale per famiglie! Nei primi numeri, quando il partito sembrava essere normale, la testata aveva la prima lettera in maiuscolo seguita dalle altre in minuscolo. Durante la direzione del leghista des-nos-atre, Bruno Salvadori, il cammino verso l’autodeterminazione scelse il tutto maiuscolo. Con lo strapotere politico tale scelta fu conservata, oggi sono preferiti i caratteri minuscoli: rivoluzione grafica o lapsus?
Categorie: Cultura morta, Degrado morale, Folclore valdostano, Giornalismo, Uomini politici
Tags: Ego Perron, Guido Grimod, Jean Barocco, Joseph Rivolin, Le Peuple valdotain, Union Valdotaine
Comments: 18 commenti
1 luglio 2009

Papà quello che resta della combustione del CdR-Q dove lo metteranno? Nei nostri polmoni credo!
Dopo aver difeso l’inceneritore, la Giunta regionale ora lo considera una “soluzione impraticabile”. Il Comitato Rifiuti Zero, applaude e si dice soddisfatto. Legambiente si associa al compiacimento anche se pone la domanda che dovrebbero porsi tutti: “il CdR-Q (combustibile di qualità che viene prodotto dalla separazione della parte umida dei rifiuti da quella secca) che fine farà?”. Già, perché della sua “utilizzazione finale” nessuno ne parla, tanto meno il Presidente Augusto Rollandin e l’assessore all’Ambiente Manuela Zublena. Sembra che tutto finisca lì! Nell’articolo sull’ultimo numero del Peuple viene riportata la dichiarazione del Sindaco di Quart, espressa nella conferenza organizzata in loco sull’argomento: che dice Barocco? Oltre a ringraziare la Giunta regionale per la disponibilità al dialogo (che dovrebbero fare gli amministratori eletti in qualità di rappresentanti dei cittadini?), si è detto contento per la “chiarezza” fatta sul problema. CHIAREZZA? C’è qualcuno dei comuni mortali che ha capito come stanno realmente le cose? Perché non si dice, con effettiva trasparenza, dove verranno bruciati i rifiuti, seppur di qualità? Forse in una bella centrale a due passi dalla città? Legambiente propone saggiamente di smaltire il CdR-Q in qualche inceneritore già in uso in Piemonte e puntare sulla raccolta differenziata, tanto più che di energia ne produciamo in abbondanza. Riuscirà il businnes (vedi alla voce teleriscaldamento), a mettersi d’accordo con il buon senso che invoca la salute come bene primario?
Categorie: Folclore valdostano, Natura Morta, Politica valdostana, Requiem, Uomini politici
Tags: Augusto Rollandin, CdR-Q, Comitato Rifiuti Zero, inceneritore, Jean Barocco, Le Peuple valdotain, Legambiente, Manuela Zublena
Comments: Be the first to comment
Commenti recenti