Rollandin scarica il PdL. Lo fa su twitter: semplice, veloce, sicuro e moderno. Anche il rugginoso leone si sta adeguando ai “nuovi” mezzi di comunicazione. Se Viérin sbarca su Facebook l’imperatore preferisce il più trendy twitter. Ma non basta vestirsi alla moda per essere nuovi.
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Modernità ah ah!
28 dicembre 2012Al passo con i tempi!
13 luglio 2012Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Ho letto con interesse (qui) la proposta di Alpe per una rete wireless regionale, non senza però qualche perplessità. Niente da dire sul limite dei 300Mb giornalieri che per un uso normale sono più che sufficienti per chiunque. Mi lascia dubbioso invece il limite di tempo delle due ore al cospetto di quanto si sta realizzando in altre regioni (qui). Forse poteva andare bene cinque anni fa, nell’era “pre-smartphone” ma ora, con dispositivi always-on che “vivono” grazie alla rete, un collegamento così limitato è praticamente inutile. Se l’accesso alla rete deve essere considerato un bene comune nonché un diritto di cittadinanza (tra l’altro da anni uno dei cavalli di battaglia di Grillo) allora deve essere un accesso al passo con i tempi e con le tecnologie che di questo accesso fanno e faranno uso. Non credo che rincorrere sia sempre una buona cosa. A volte si dovrebbe cercare di precorrere i tempi pur con tutti i limiti e i problemi che una diffusione “pubblica” della rete potrebbe comportare. Basti pensare alle resistenze che sicuramente verrebbero dai gestori che di questo mercato fanno una delle loro maggiori fonti di entrata. La proposta, seppur valida nei suoi intenti, pare strizzare l’occhiolino a un certo tipo di elettorato, giovane, scolarizzato, attento alle tecnologie senza tenere conto però che questo genere di target è avanti anni luce rispetto a qualunque tipo di soggetto politico e ai suoi tentativi di “ringiovanimento” dei propri programmi. Probabilmente una maggiore apertura e un maggiore coinvolgimento di chi di queste proposte dovrebbe fruire, porterebbe senz’altro a soluzioni più utili e funzionali.
Domandine semplici semplici
18 novembre 2011Diciassettemila euro per internet senza fili in piazza Chanoux. Questa è la cifra che ha versato il Comune di Aosta alla società Inva, la partecipata di cui detiene una quota di capitale. Secondo quanto riportato dalla Stampa, l’assessore Paron giustifica l’accesso non gratuito alla rete per non fare concorrenza ai privati. Che senso ha? E’ o non è un servizio pubblico? A Torino non si sono posti il problema, se mai lo fosse, e l’accesso è libero. E poi perché affidarsi all’Inva quando è accertato che le soluzioni che offre sono economicamente svantaggiose rispetto al mercato? Non è una contraddizione con quanto detto prima? E la Corte dei Conti che dice?
Guardarsi intorno
7 novembre 2011Dalle pagine di facebook Erika Guichardaz comunica la sua grande stima verso il segretario locale del PD, Raimondo Donzel. Sullo stesso social forum Alessandro Pascale si dice orgoglioso di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione. Entrambi credono nei rispettivi partiti, entrambi ne condividono l’organizzazione e la relativa gerarchia. Eppure il mondo occidentale sta andando culturalmente da un’altra parte: da una struttura verticale a una orizzontale. I segni ci sono e, come sempre agli esordi, spesso mal compresi dal vecchio ordine. Non ho nessuna ricetta in tasca e credo che i partiti debbano ancora svolgere un ruolo, ma è impensabile non tener conto della nuova rivoluzione culturale che i mezzi di comunicazione di massa stanno apportando sul piano della comunicazione e del comportamento sociale.
Botta…
20 giugno 2011Così scrissi un mese fa…
Egregio signor, Massimo Boccarella, presidente dell’Ordine dei Giornalisti in VdA,
dopo l’ennesima verifica di oggi, 9 maggio 2011 (situazione invariata al 176) ho potuto constatare ancora una volta l’oscuramento del mio blog, Patuasia, dagli uffici della Regione. La scelta potrebbe essere plausibile, se l’accesso fosse inibito all’intera navigazione non prettamente necessaria alle finalità lavorative degli impiegati, ma dalla mia ricerca risulta che altri blog e siti come quelli di Luciano Caveri, Alberto Zucchi, Eddy Ottoz, Gaetano Lo Presti, Legambiente, Beppe Grillo ecc…, che parimenti al mio potrebbero cagionare distrazione dai doveri lavorativi, sono invece accessibili al personale. Le motivazioni addotte dal Presidente della Giunta, Augusto Rollandin, che sostengono la tesi della produttività messa a rischio dalla rete, vengono così a cadere. Si tratta, secondo me, di un caso di discriminazione vera e propria nei confronti di un blog considerato “fastidioso”. Questa distinzione che probabilmente nasce da considerazioni altre, è da ritenersi un atto grave nei confronti della libertà di espressione e di informazione. Pur non essendo Patuasia una testata giornalistica, la sottoscritta è regolarmente iscritta all’albo nazionale dei giornalisti-pubblicisti, pertanto Le chiederei, in considerazione del ruolo che svolge, di prendere a cuore la vicenda in virtù di quel principio di libertà che connota la nostra società democratica. Principio che va difeso sempre e di cui la Sezione dei giornalisti valdostani si è sempre fatta garante.
Ha vinto anche la rete!
15 giugno 2011Lasciatemi aggiungere una cosa alla lunga e interessante discussione che si è sviluppata sul post precedende “Vola Italia Vola!” e cioè che a vincere e senza ombra di dubbio è stata anche la rete. Nonostante la televisione e la radio abbiano nicchiato sull’argomento e, in alcuni casi, persino dato informazioni sbagliate, la comunicazione è arrivata dal web. Il tam tam, nato spontaneo, si è via via esteso e ha raggiunto l’obiettivo. Si tratta di una comunicazione non diretta dall’alto, non mediata dagli addetti ai lavori, ma libera, diretta, coinvolgente, partecipata. Per questo i regimi, ma anche le democrazie, temono questo strumento e vogliono, nel primo caso, imbavagliarlo e, nel secondo, controllarlo. Difendere la rete, pur con i suoi difetti, è difendere la libertà, teniamolo sempre in mente.
Nuovo record: 2634 visite!
23 aprile 2011Vogliono oscurare il blog, ma non ce la faranno! La primavera sta arrivando anche in Valle d’Aosta e i primi fiori già stanno sbocciando. La libertà è un diritto radicato nel fondo di ognuno di noi, un diritto conquistato con il sangue dei nostri padri. Linfa dolorosa che ha reso fertile il terreno. Non si può tornare indietro! Il web è figlio di questa libertà, lo difenderemo! Ieri le visite hanno registrato un nuovo importante record: 2634 accessi (anche se Caveri sa fare di meglio)! Il nostro prefetto vuole contenere l’esuberanza critica dei patuasiani? Ebbene non ce la farà! Potrà oscurare tutta l’informazione, ma il bisogno di libertà non potrà contenerlo. La Storia lo insegna. Che si chiamino Silvio Berlusconi o Augusto Rollandin, non potranno arginare la pioggia!
O scarrafone!
15 novembre 2010Bruno Giordano difende la sua creatura: o scarrafone del sito del Comune di Aosta. Sostiene il Giordano, che le notizie ormai trascorse che compaiono sul portale, non sono un refuso, ma una libera scelta. Una sorta di pubblicità per le intense attività programmate dal Comune. Ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma scarrafone rimane. Con le sue dichiarazioni, il Primo Cittadino si conferma Ultimo nella comprensione del linguaggio informatico che necessita di una comunicazione, svelta, aggiornata, pulita. Facile e leggera. Tutti aggettivi che non si possono usare per descrivere l’attuale “perla comunale”, data come urgente necessità in campagna elettorale.
Cosa costano alle amministrazioni comunale e regionale le licenze di software? Perché non vengono usati gli open source? Sarebbe un bel risparmio, soprattutto in tempi di crisi e di tagli no? Leggete qui: http://www.corriere.it/economia/10_novembre_11/savelli-open-source_b96dbac0-edac-11df-bb83-00144f02aabc.shtml
L’erba del vicino è più verde!
20 giugno 2010Volpe Giordano ci ha comunicato che il Comune avrà presto un nuovo sito: echissenefrega! A noi piace guardare l’erba del vicino che, non si capisce perché, è veramente sempre più verde. Nel Comune di Trieste, ad esempio, è stato avviato il progetto “TriesteFreeSpoTs” per offrire ai turisti e ai cittadini un servizio internet gratuito per due ore al giorno. L’iniziativa si estenderà a breve anche nelle biblioteche. Questo sì che ci frega! In molte regioni italiane la presenza sul territorio di hot spot gratuiti e di internet senza fili è una realtà consolidata, perché la cosa non viene presa in considerazione anche da noi? Così, seduti comodi in un bar della piazza, potremo connetterci e magnificare il nuovo fantastico sito del Comune.
Esempio di civiltà
14 gennaio 2011Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Prove di civiltà digitale… Altrove…
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=13898
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Categorie: Commenti vari, Lettera
Tags: Connettività Wi-Fi, Internet, Pordenone
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