Due stili diversi, eppure dovremmo appartenere alla stessa cultura francofona. Invece, anche in questo caso, l’ispirazione originaria appartiene piuttosto all’omertà calabra che alla liberté francese. A Lavau, nella regione di Champagne è stata rinvenuta la tomba di un principe celtico. La notizia è divulgata sui media senza paura. Addirittura viene annunciata via Twitter dal primo ministro francese, Manuel Valls, che pubblicizza la straordinarietà dell’evento. Ad Aosta un’altra scoperta eccezionale subisce un opposto tipo di trattamento: i giornalisti non sono invitati alla visita dello scavo. Il Sovrintendente, Roberto Domaine, dice che gli scavi sono di compentenza della Coup srl, la partecipata voluta per seguire i lavori dell’ospedale nuovo (ma quale ampliamento!). Cos’è una partecipata se non un braccio (particolarmente agile) del corpaccione regionale che comprende più arti compresi quelli che riguardano i Beni culturali? Forse intendeva dire che la responsabilità della sicurezza è della società, fosse anche così che significa che i politici possono accedervi e i giornalisti no? Che dei primi non frega niente a nessuno? Vabbé pure i giornalisti non sono tanto amati. A parte le battutine, possibile che noi siamo capaci di complicare anche le cose più semplici? Possibile che il Presidente della Regione, Augusto Rollandin e l’Assessore all’Istruzione e Cultura Emily Rini “per permettere un’opportuna informazione e nell’ottica della massima trasparenza sugli scavi archeologici“, abbiano dovuto chiedere al geometra Paolo Giunti, amministratore della Società nominato dallo stesso Rollandin (ma che razza di giri si fanno questi qui!), la disponibilità per organizzare una visita apposita per i giornalisti? In che Paese siamo? Libia? Nord Corea? Cina?…Califfato?
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Chi ha ucciso Chi ha ucciso…?
12 ottobre 2013La serata sull’assassinio del TG3 è stata fiacca. Nel senso che nessuna novità è stata aggiunta sul colpevole. Chi sa è tornato a casa deluso e chi non sa da casa non è mai mosso. Perché non ha funzionato? Perché non si può organizzare un dibattito su un tema così delicato e importante se non si ha sufficiente materiale da offrire in pasto a un pubblico particolarmente ghiotto e numeroso. Perché non si invita il capo redattore della Stampa se a giudizio c’è quello della RAI. Infatti buona parte dei presenti ha dirottato le critiche sulla testata regionale del quotidiano trasformando il dibattito in: Chi ha ucciso la Stampa? La chicca della serata doveva essere una e-mail, inviata da sconosciuti, che avrebbe dovuto provare il sospetto rapporto clientelare fra la politica e la redazione RAI, ma le parole della stessa sono state cancellate per tutelare il M5s da eventuali querele: altro macroscopico errore. Non si può solleticare la curiosità dei presenti e lasciarli a bocca asciutta, questo genera non solo delusione, infastidisce a tal punto che si vorrebbe mandare a quel paese gli organizzatori. Maccome! Mi inviti con la promessa di un dibattito a fil di spada e poi l’unica vera attrazione me la tieni nascosta? Nessun dato fornito, a parte qualche spunto preso da quelli nazionali che però non rientravano nel tema specifico, un volantino e un filmato che in definitiva non provava molto. Apprezzo lo sforzo dei grillini di voler smuovere questa monolitica realtà, ma per attaccare un dinosauro come la RAI3 ci vuole ben altro. La fretta che intuisco, l’approssimazione nella presentazione dei fatti, l’entusiasmo facile per un probabile scoop che, forse, ci sarà in futuro non bastano. Il divieto a riprendere la serata per tutelare gli ospiti e gli organizzatori appartiene, poi, a una sindrome di accerchiamento che sicuramente ci sarà, ma che, in questo caso, è risultata eccessiva. Tanto da indurre il presidente della Commissione di Vigilanza RAI, Roberto Fico, a disdegnare l’invito per assenza di trasparenza. “Non posso immaginare che un incontro pubblico organizzato dallo stesso Movimento, come quello previsto oggi ad Aosta, voluto per parlare di libertà di informazione, sia fatto a porte chiuse, con l’assurdo divieto di ingresso per macchine fotografiche e telecamere, comprese quelle del servizio pubblico radiotelevisivo.“. (Stefano Ferrero ha interpretato in altro modo l’assenza del parlamentare, ma le parole di quest’ultimo sono inequivocabili). Avrebbero dovuto aspettare. Cosa? L’esito della Commissione di Vigilanza RAI riguardo ai documenti da loro inviati. E organizzare solo allora la conferenza, avendo cura di invitare il capo redattore del TG3 e di presentare una documentazione più ricca e accurata. E’ certo che lo faranno, ma la serata di ieri sera è stata per noi del tutto inutile.
Chi uccide il TG3?
10 ottobre 2013Riceviamo dal Movimento 5 stelle e volentieri pubblichiamo.
Cittadini attivi
28 febbraio 2011Ai partiti di opposizione sono arrivate due proposte concrete da parte di alcuni cittadini attivi (evviva la partecipazione!). La prima, Patrizia Nuvolari, chiede dal blog Patuasia e dalle pagine del giornale Alpe che i consiglieri regionali del partito omonimo riducano il loro stipendio del 50% per finanziare il partito in campagne di informazione sui gravi problemi che gravano sulla Valle d’Aosta: inceneritore, ospedale, metrò, aeroporto, ferrovia, campus universitario, funivie, centraline. Alpe si lamenta che i media non la considerano? L’informazione poi non brilla in qualità? Dunque che sia il partito di opposizione a farsene carico, visto che i mezzi economici nelle sue casse non mancano. Cosa si potrebbe fare con 15.000 euro al mese! I secondi cittadini sono quelli del Movimento cinque stelle che hanno invitato i partiti: PD, PdL e Alpe a sottoscrivere l’esposto ”VUOTO NORMATIVO – Hanno creato le condizioni non approvando una legge a tutela dei corsi d’acqua -” . “NUMERI SOSPETTI – In questi anni in Valle sono state presentate 50 domande di concessione -“. La politica ci chiede partecipazione, invita alla cittadinanza attiva, bene eccoci qui! Noi siamo cittadini volonterosi, partecipiamo con intelligenza, entusiasmo e con i nostri poveri mezzi alla vita pubblica, vedremo, se questa volta i partiti ci daranno ascolto.
Al servizio di…
2 ottobre 2010Leggo sul sito del Pd che il partito ha presentato un’interrogazione sul caso del futuro editoriale delle reti E21, Rete Saint-Vincent, Studio Nord e Aujourd’hui Vallée. Interrogazione che è stata rimandata al mittente per un vizio di forma. Donzel, il segretario, si dice preoccupato per le sorti dell’editore Pagliero che pare deciso ad abbandonare la Regione dopo l’ennesimo furto alle apparecchiature.(Capiamo la situazione dell’editore e ce ne rammarichiamo, ma non riusciamo a spiegarci come mai non si sia assicurato!). L’angustia del Pd nasce dalla consapevolezza che l’eventuale abbandono delle diverse reti possa compromettere il pluralismo editoriale in Valle, per questo il partito chiederà alla Regione di farsi carico della necessità di salvaguardare questa pluralità, necessaria per un’informazione più libera. Adesso io vi domando: come potrà essere libero l’editore, se dipenderà economicamente dalla Regione che, sappiamo tutti, non tollera alcun contradditorio? Non sarà più probabile che il regime aumenti le sue aree di controllo sull’informazione? La richiesta del PD risulta essere quindi strumentale alla ricerca di consenso e una voglia matta di mostrarsi al servizio di…
Isabella Isabellon!
3 luglio 2010Giuseppe Isabellon, l’assessore regionale all’Agricoltura, non ammette critiche. Si offende. Fa il muso. Pesta i piedi. Legambiente ha osato dire qualcosa in merito alle aree protette, rilevandone la scarsa informazione rivolta ai cittadini. Così, Isabella Vanacore Falco direttore del Museo regionale di Scienze naturali di Saint-Pierre, ha ritirato la sua partecipazione, in veste di guida naturalistica, alle escursioni organizzate dall’Associazione. Così impara a fare arrabbiare Giuseppe!
Nuti alla meta!
23 gennaio 2009
Nuti alla meta!
Il Signor Gianni Nuti non poteva sperare di meglio! La signora politicamente supercorretta, Dina Squarzino, gli ha fornito l’alibi per poter rendere note, non tanto le ragioni del suo attuale incarico nell’assessorato regionale alla Sanità, piuttosto lo straripante amore per se stesso che non riesce a contenere nella lettera pubblicata sul numero uno di Informazione. L’amico-sincero dell’assessore ci sviolina così il suo curriculum smisurato, non pago aggiunge che di notte scrive pure dei romanzi (scopare mai?). Gianni è uno che impara in fretta, è sensibile ai bisogni della comunità, “si adatta e fornisce risposte complesse e modulari a esigenze sociali in continua evoluzione”, non ha bisogno di consulenti, necessita di encomio. Ma chi è in realtà costui? Cita il confronto umile, ma non riesce a reprimere l’incontenibile bisogno di autoaffermazione: dopo soli tre mesi di insediamento è perfettamente capace di fare tutto e di più. In grado di intrattenere a lungo santa Dina sulle politiche sociali in Valle, “in perfetta armonia con il Presidente che ha avuto l’ardire di nominarlo per il bene dei valdostani (sic!)”. Ma chi cavolo è costui? Chi è questo alacre lavoratore che ci vuole così tanto bene? Da come scrive si direbbe un vecchio sborone.
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