Posted tagged ‘Incendio doloso’

Auto da fé

3 dicembre 2011

Per una volta avanza l’ipotesi del dolo per l’incendio che ha distrutto un fienile in una frazione di Roisan. Lo sospetta il proprietario che soli quaranticinque giorni addietro aveva subito un altro danno dello stesso tipo ed entità. L’autocombustione notturna, il fenomeno che ha reso famosa nel mondo la nostra piccola regione, questa volta non c’entra: nessun cavo elettrico è stato trovato nello stabile e le temperature della stagione escludono che sia stato il sole. Le personalità competenti e istituzionali ci hanno sempre rassicurati che la ‘ndrangheta da noi non c’è e io credo che abbiano ragione: la mentalità criminale è così diffusa che è impensabile ricondurla a un’unica organizzazione. E’ la Valle d’Aosta che è intimamente e profondamente mafiosa! Questa è senza dubbio la vera e unica eccellenza in cui noi primeggiamo. Ognuno collabora a suo modo, chi con azioni legalmente illecite (un ossimoro che alimenta la nostra specificità più del francese): l’autonomia legifera per cui costruire su una zona protetta diventa, se necessario, la norma; chi chiudendo gli occhi: sono tutti amici e le loro mogli frequentano lo stesso parrucchiere; chi, e sono i più, per timore di perdere le briciole che alimentano la loro piccola vita. Sono le promesse e tutto quell’insieme di favori che illudono di poter partecipare al banchetto anche solo in termini di sussistenza. Sentirsi amico di un potente mette al riparo dalla paura. Facilita, perché è sufficiente l’ubbidienza, virtù che non richiede un elevato quoziente intellettivo. Qui tutti temono di perdere qualcosa, perché quel qualcosa non è stato conquistato con il merito, ma dato in prestito in cambio di altro. E non è detto che sia sempre il voto, spesso è sufficiente l’omertà. Il farsi-gli-affari-propri è infatti ben tollerato. Magari ci scappa una mostra, un concerto, un piccolo incarico, una collaborazione con un giornale… o semplicemente  lasciano vivere la piccola vita. Briciole appunto. Una collettività educata da un eccesso di benessere a cui non è seguita una crescita culturale ed etica, non può che avere questa classe dirigente che bene la rappresenta. (In fatto di corruzione l’Italia segue il Ruanda, la specificità valdostana dove la mettiamo?)

La scoperta del fuoco

12 settembre 2011

Sui numerosissimi incendi che illuminano la nostra cara Valle, noi poveri e considerati stupidi mortali non sappiamo niente. Giusto giusto due righe sui giornali che ci informano dell’accaduto e poi tutto torna nelle tenebre. Le luci si spengono. La verità sta altrove e chi la conosce tace. Si tratta di ‘ndrangheta? Si tratta di un piromane? Si tratta di un gruppo di balordi? Si tratta di autocombustione? Avremo mai una risposta da parte della nostra Procura? Ci piacerebbe giusto giusto per capire dove abitiamo e con chi abitiamo. Un altro escavatore è stato danneggiato dalle fiamme poco dopo la mezzanotte. Non è il primo e non sarà ultimo. Sembra si tratti di un incendio doloso: ma vah?

Al fuoco!

6 agosto 2010

Un’altra auto che brucia. A Pont-Saint-Martin. Guarda caso di un impresario edile.

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Odore di bruciato

20 giugno 2010

Era ora! Da tempo andavo chiedendomi del perché dei tanti incendi a carattere doloso che disseminano da qualche lustro la Valle d’Aosta. Avevo anche fatto un paio di telefonate senza arrivare da nessuna parte: più per pigrizia e mancanza di esperienza da parte mia che per omertà altrui. Ora, i giornalisti Roberto Mancini e Marco Nebiolo, hanno pubblicato sul numero Narcomafie di aprile (in uscita da noi la prossima settimana presso le librerie Filotea e Minerva), un interessante reportage dal titolo: “Odore di bruciato nella Valle dei falò”. Il presidente della Giunta, Augusto Rollandin, ci aveva rassicurati sull’assenza in Valle della malavita legata ai clan, i numerosi incendi, al contrario, aprono scenari inquetanti che questa rassicurazione mettono all’angolo.
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