Posted tagged ‘Il Sole 24 Ore’

Chi tace acconsente!

11 febbraio 2012

Una signora, ma più presumibilmente un signore, scrive alla Stampa di “mandanti” dell’articolo-fazioso pubblicato sul Sole 24 Ore. Secondo quel signore, dunque, l’illustre quotidiano sarebbe stato strumentalizzato ai fini di una operazione politica di denigrazione dell’avversario. Aggiunge che il giornale della Confindustra avrebbe peccato di ingenuità, cadendo nel losco tranello ordito dalla minoranza consiliare. “Il Sole 24 Ore ci è cascato alla grande!“. Domandina facile facile: come si può essere così stupidi? Come si può anche solo lontanamente supporre che l’organo ufficiale di Confindustria diventi lo strumento elettorale di una minoranza di una minima regione e per giunta di centrosinistra? Di tutta questa faccenda l’unico a non rilasciare delle dichiarazioni è colui che è stato direttamente tirato in mezzo: il presidente della Regione, Augusto Rollandin. E, come dice un saggio proverbio popolare, chi tace acconsente.

NB: (Quel signore di Cogne che è libero di pensare e ragionare con la propria testa, non ha dato il suo nominativo ai lettori).

Clientelismo al 100%

10 febbraio 2012

Riceviamo dal signor Martino Martini la lettera che ha inviato al giornalista Giuseppe Oddo e volentieri pubblichiamo. La lettera, essendo molto lunga è stata tagliata, ma l’intervento non ha compromesso il senso generale del contenuto.

Buongiorno, sono un giovane valdostano “esiliato” da questa splendida regione, per via della propria idea politica: e cioè la non condivisione del regime dittatoriale che purtroppo sta facendo incancrenire queste splendide montagne. Sono a complimentarmi con Lei per come ha esposto la situazione reale della nostra Valle con l’articolo “Monopoli e clienti dell’imperatore”, mi rincresce doverLe dire che ha ragione, doverLe dire che siamo a livelli penosi sia di umanità, sia di decenza. In Valle d’Aosta non esiste più il libero pensiero, chi si permette di avanzare una benché minima obiezione viene tagliato fuori da ogni possibilità lavorativa pubblica e non; se il dissidente ha figli prossimi all’età lavorativa, viene invitato a riflettere molto bene sulla eventuale possibilità di “sistemare” la propria prole che può avvenire solo nel caso in cui abbia deciso a stare dalla parte “giusta”. Siamo arrivati al punto che molti dei nostri agricoltori sono convinti che i contributi al settore giungono solo grazie all’imperatore ed ai sui collaboratori, guai al mondo non condividere le idee di queste persone, si rischia di non poter andare avanti con la propria attività agricola. Guai agli imprenditori, guai ai ristoratori, guai a tutti i liberi professionisti che non sono d’accordo con la casta, rischiano di non essere mai considerati per gli eventuali appalti, buffet, consulenze. Vorrei inoltre aggiungere, Sig. Oddo, che il giorno dopo il suo articolo sul Sole24Ore vi è stata una risposta del presidente del movimento dell’Union V. Ego Perron il quale dice che tutta la comunità valdostana è indignata per quanto è stato scritto, bene io vorrei dire al Sig. Perron che lui non è nessuno per potersi indignare a nome di tutti i valdostani e che quanto scritto in quell’articolo purtroppo non corrisponde a falsità. Pertanto io e molti altri valligiani, non ci sentiamo per nulla indignati per quanto è stato riportato sul suo giornale, ma piuttosto la nostra indignazione sta nell’essere amministrati da questi personaggi. E’ questa la vera vergogna! Non avrei mai  pensato di parlare della mia Valle in questo modo, una regione che oggi è divenuta schiava del puro clientelismo, che peccato!

L’Union non è la Valle d’Aosta!

6 febbraio 2012

Gli brucia! Santo cielo se gli brucia! Quell’articolo sul Sole 24 Ore ha messo il dito nella piaga rossonera e fa male! Nell’ultimo numero del Peuple è pubblicata la lettera che il presidente, Ego Perron, ha scritto al direttore del quotidiano incriminato (ne ho inviata una in risposta alla Stampa). Esprime la sua indignazione a nome dei valdostani: ma come si permette! Come se non bastasse, un certo Stefano Aggravi denuncia la nuova inquisizione giornalistica! Interessante la sua “analisi”: secondo Aggravi l’assaut journalistique non è stato diretto a Rollandin, bensì all’intera comunità valdostana. Un “popolo” che viene definito come  principalmente costituito da impiegati e che consacra il suo tempo alle visite a Palazzo. Questo dirottamento dalle responsabilità politiche unioniste verso tutti noi è scientemente voluto e cerca di coinvolgerci emotivamente. Vogliono presentarci l’ennesimo attacco all’autonomia, quando, invece, l’articolo era una precisa e documentata critica contro una politica sprecona e clientelare. Se non ci sono state querele è perché quanto è stato scritto corrisponde al vero. Aggravi continua domandandosi com’è stato possibile che il giornalista, Giuseppe Oddo, ridicolizzasse il progetto pirogassificatore, considerandolo faraonico. Come ha potuto scrivere che l’ampiamento dell’ospedale sia voluto per facilitare alcuni impresari. Come è stato capace di criticare la volontà di un popolo minoritario di realizzare una università per la creazione di una classe dirigente veramente valdostana. Nella sua incredulità include tutti quanti noi. Tutti insieme appassionatamente a difendere il sacro suolo! L’autonomia minacciata! Quelli dell’Union sono rimasti indietro, molto indietro. Non si sono ancora resi conto che la demagogia sulla Petite Patrie ha fatto il suo tempo. Che la gente è più informata di una volta, che Internet ha cambiato il modo di comunicare e arriva ovunque. Caro Aggravi, non è Giuseppe Oddo a trovare inutile la spesa del pirogassificatore, ma una buona fetta della società valdostana! Non è Giuseppe Oddo che sostiene che l’ospedale è considerato un affare e non un servizio, ma una parte consistente dei valdostani! Non è Giuseppe Oddo che riscontra la ridicolaggine di una università per i valdostani, impedendo a questi di respirare un po’ di mondo, ma siamo noi! Cittadini, valdostani che non ne possono più di un’amministrazione incapace, ladrona e mafiosa! E’ bene che gli unionisti se ne rendano conto: l’Union non è la Valle d’Aosta!

Patatrac!

25 gennaio 2012

“Ci manca solo la mafia e il patatrac è al completo”. Così termina l’articolo il giornalista del Sole 24 Ore, Giuseppe Oddo. Allora siamo in pieno patatrac, perché la mafia in Valle d’Aosta c’è eccome. Non è quella della lupara, è quella delle istituzioni. I comportamenti mafiosi sono ormai introiettati in vasti ambiti della nostra società in generale e della nostra Regione in particolare. Come definire le assunzioni senza concorso? I fitti intrecci di interesse fra imprenditori e politici? Il controllo esercitato sull’elettorato? I ricatti? La mancanza di un reale sviluppo economico a fronte di cospicue entrate? Non è solo mafioso quel deliquente che chiede una parte del bottino è mafioso chi quel bottino gestisce e distribuisce secondo i propri interessi. La mafia è un cancro che sta corrodendo la nostra “felice isola”. Non aspettatevi incaprettamenti od omicidi spettacolari, anche se non sono da escludere, aspettatevi esattamente ciò che c’è!

Non ce lo possiamo permettere!

25 gennaio 2012

Il post che ho scritto ieri trova autorevole conferma sul Sole24 Ore di oggi. Il “dispensatore di favori”, Augusto Rollandin, ne esce con le ossa rotte. La pessima figuraccia del politico si estende in tutta la Regione che ormai è vista dagli altri italiani come un pozzo senza fondo. In tempi di crisi in cui tutti, più o meno, sono chiamati a compiere dei sacrifici, il nostro imperatore aumenta, a sorpresa, la cifra di 60 milioni di euro per l’ampliamento dell’ospedale. Insiste sul pirogassificatore che ci verrebbe a costare 225 milioni di euro, quando una buona politica del porta a porta risolverebbe a costi molto inferiori il problema dei rifiuti (siamo un quartiere di Torino!). Se ne frega del treno usato da moltissimi pendolari valdostani, ma spende e spande in funivie (si dice che ci sia in agenda un nuovo studio di fattibilità per una funivia che colleghi Pila a Cogne). Butta via altri milioni di euro per un aeroporto che commerciale non lo sarà mai! Di fronte agli italiani come possiamo giustificare tanto spreco? Di fronte alla crisi economica, ai tagli imposti dallo Stato per porvi rimedio, possiamo permetterci uno come Rollandin? Ripeto il mio concetto: il vero nemico dell’autonomia è lui, il suo partito e i pallidi alleati. Se il Governo centrale metterà mano sulla nostra specificità potremmo solo ringraziare l’Union e la sua politica scellerata.

Che ha fatto di bene?

19 gennaio 2011

Fico!

Qualcuno di voi ci sa dire cosa ha fatto il sindaco di Aosta, Bruno Giordano, per meritarsi il 18° posto della classifica nazionale stilata dal Sole 24Ore riguardo all’indice di gradimento degli amministratori? Cosa ha fatto per risultare addirittura migliore di quel mediocre suo predecessore, Guido Grimod? Il tanto pubblicizzato sito comunale è pietoso nella forma, nei contenuti e nella navigazione; l’organizzazione dello sgombero neve è risultata quantomeno problematica e ha sollevato molte polemiche; non si sono intraviste le promesse rivoluzioni a parte la cancellazione dell’albero di Natale in piazza… allora in cosa consiste il merito? Ci siamo persuasi che il buon risultato sia frutto della selezione degli intervistati, probabilmente sempre gli stessi.

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Di bocca buona!

7 dicembre 2010

Com'è bella Aosta!

La percezione è una cosa, la realtà un’altra. Secondo il Sole 24 Ore, Aosta ottiene il sesto posto fra le province italiane dove si vive meglio, ma al secondo posto secondo la percezione dei residenti. Abbiamo strade rattoppate, ma gli aostani non le vedono. Scuole senza palestre, ma gli aostani, pur lamentandosi, non ne tengono conto. Abbiamo un verde malato, ma agli aostani la cosa interessa poco. Abbiamo una città che è un continuo cantiere, ma per gli aostani è un’abitudine rassicurante. Abbiamo una ferrovia che fa bestemmiare, ma i pendolari aostani sanno pazientare. Abbiamo il caro vita più alto d’Italia, ma gli aostani si sentono ricchi. Abbiamo un’aria malata, ma gli aostani neppure se ne accorgono. Abbiamo un ospedale tacconato, ma agli aostani sembra un’eccellenza. Abbiamo una città brutta, ma gli aostani la vedono come fosse una cartolina. Eppure quando li senti parlare si lamentano tutti. Tutti registrano i difetti qui elencati, allora come mai l’opinione sulla qualità della vita vissuta è così alta? Si tratta di un eccesso di ottimismo? Davanti alle domande ci si vergogna? Oppure, più semplicemente, il concetto medio di qualità è così basso che quel poco che abbiamo sembra una meraviglia?

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Ricchi e ignoranti!

14 Maggio 2009
Arrivata ultima!

Arrivata ultima!

Sempre secondo il prestigioso quotidiano Il Sole 24 Ore, nella classifica sull’efficienza dei servizi, la Valle d’Aosta si piazza al decimo posto su venti. La misurazione delle performance della Pubblica Amministrazione su dieci settori strategici: ambiente, giustizia, istruzione, sanità, lavoro, mobilità, sicurezza, welfare, competitività, qualità della vita, ci boccia là dove ci crediamo più sicuri e cioé nell’istruzione! Il ritardo, l’abbandono scolastico, la scarsa alfabetizzazione informatica, sono le principali voci che fanno crollare il mito, evidentemente, fasullo, di una scuola di eccellenza. Quella calabrese è migliore della nostra! E noi abbiamo i libri gratis e un reddito di molto superiore. Un reddito che avrebbe dovuto posizionarci, su tutti i settori, entro i primi tre posti, cosa che si è verificata solo per la salute, il welfare e la sicurezza, per il resto dobbiamo solo vergognarci! Cosa dice Laurent Viérin? Basterà lo studio del patois per dare qualità alla nostra scuola? E cosa dice Manuela Zublena dell’ottavo posto dato all’ambiente? L’inceneritore ci aiuterà a risalire la china dell’impietosa statistica? Domande che un giornale come La Stampa avrebbe dovuto porre, data l’importanza dell’argomento, ma il quotidiano ha preferito far finta di nulla. Qualcuno sa dirci il perché?