Posted tagged ‘Green Economy’
Verde fa fine e moderno
6 novembre 2012Domandina facile facile
31 ottobre 2012Non cresce un filo d’erba!
27 settembre 2010«Il rispetto per l’ambiente, la tutela delle risorse naturali e il risparmio energetico sono nel Dna della Valle d’Aosta, terra da sempre votata al confronto con il territorio e dalla forte tradizione agricola». Così si esprime dalle pagine della Stampa il nostro Presidente, Augusto Rollandin, già premio Attila per la sua sensibilità verso l’ambiente. La Green Economy è il nuovo businnes, perché noi non crediamo in una conversione al paesaggio di chi il paesaggio ha, in passato, massacrato (torrenti cementificati, tralicci dappertutto e in contesti paesaggistici di estrema bellezza, strade, seconde case… ), siamo più propensi a credere in nuove aree di sfruttamento (anche la camorra si occupa di rifiuti e la mafia di parchi eolici). Con la scusa dell’energia pulita, cofinanziata dall’Europa, ecco moltiplicarsi a vista d’occhio le centrali idroelettriche. Un bel giro d’affari del quale non si capisce il ritorno che avrebbe sul territorio. A parte i 9/10 delle tasse, cosa ci portano direttamente questi investimenti? Il danno ambientale è così sostenibile? Se così fosse perché la raccolta di firme da parte di alcuni sindaci e cittadini che chiede di smetterla con lo sfruttamento delle acque? E perché il vicino Piemonte si comporta esattamente all’incontrario, elargendo contributi ai Comuni virtuosi che lasciano scorrere i loro ruscelli?
Che pelo ha la biondina?
16 giugno 2010E’ abitudine dei nostri amministratori organizzare e partecipare a convegni sulle buone maniere. L’importante è appunto partecipare, poi stilare un bel comunicatino stampa, leggerlo compiaciuti e sentirsi a posto con la coscienza, nel caso ne avessero una. Nella realtà dei fatti i nostri si comportano in tutt’altra maniera. Dopo aver proposto “Disposizioni urgenti in materia di ampliamento di esercizi di ristorazione e di strutture alberghiere e di realizzazione di centri benessere in alcune tipologie di strutture ricettive”, cioè dopo aver dato la stura all’aumento volumetrico fino al 45% di alberghi, ristoranti e case private prime e seconde, la nostra Zublena (dell’imperator-Augusto-dolce-falena), aprendo i lavori del convegno internazionale su “Esperienze di confronto di turismo alpino. Innovazione e buone pratiche. Cultura alpina a confronto”, ha presentato come esempio di eccellenza il progetto di Saint-Marcel, cioè: “un turismo dolce, sostenibile, che nasce in modo semplice dalla popolazione, non calato dall’alto, capace di esprimere il paese nelle sue diverse componenti“. (ANSA). Non paga dell’ipocrisia rovesciata sul pubblico a palate, ha aggiunto: “La Valle d’Aosta non è stata esente in passato da una certa deriva nella tutela del paesaggio, in particolare nell’edificazione. Il turismo di quegli anni ha stravolto il tessuto sociale. Questo nuovo progetto va in senso inverso: respinge le velleità di speculazione edilizia, non incentiva grandi strutture, promuove la valorizzazione di ciò che c’é, favorisce la riscoperta del territorio e il recupero del patrimonio”. (ANSA). Che razza di pelo ha sullo stomaco la biondina? A pochi mesi dall’approvazione della “Legge casa” sono circa 250 le richieste di ampliamento in Valle: è questa la Green Economy? La sostenibilità ambientale? La difesa del territorio? E le decisioni prese non sono sempre calate dall’alto?
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