Posted tagged ‘Grandi Opere’
Progetto definitivo!
26 giugno 2012Incapaci!
6 marzo 2012Sul sito di Alpe c’è un articolo interessante che conferma ancora una volta come questa amministrazione regionale gestisce i soldi pubblici. Studio di fattibilità, realizzazione del burrificio regionale, acquisto dei macchinari, tutto in vacca (per restare in tema)! Il progetto sfuma e quello che è stato acquistato sarà venduto. E l’Università? Un progetto sostituisce l’altro. Si pensa alla struttura, ma non si sa bene che piani di studio portare avanti, quanti iscritti realisticamente ci saranno, i rapporti del campus con la città… . E l’ospedale? Un progetto sostituisce l’altro. Di volta in volta più costoso. Viale Ginevra chiuso al traffico, viale Ginevra aperto al traffico, parcheggio qui, parcheggio là. Questa, signori miei, è la capacità di costruire il futuro, l’ampia visione, la rivoluzione futurista (come la chiamava in campagna elettorale il sindaco, Bruno Giordano) dei nostri illuminati amministratori. Cosa devono ancora combinare perché la gente si accorga di essere in mano a degli incapaci, per usare un termine non querelabile?
Ahi, che botta!
20 febbraio 2012Non so voi, ma a me questi tecnici piacciono ogni giorno di più. Forse un giorno mi pentirò di questa dichiarazione, ma al momento non posso non notare che quello che i partiti non sono mai riusciti a fare in molti anni questi mettono a segno molte frecce nel giro di pochi mesi, per ultima l’ICI alla Chiesa. Anche ad Aostra il ministro tecnico Renato Balduzzi si è ampiamente differenziato rispetto alle rassicurazioni fatte dall’allora ministro Altero Matteoli. ” Qui come altrove è necessario porre una grande attenzione alla sostenibilità economica delle opere”, ha detto (aostasera.it). Tradotto: l’ospedale è un’opera faraonica e costosissima non sperate di spremere soldi dallo Stato! – Signori, non è più tempo di costruire cattedrali nel deserto – . Piccola soddisfazione la porteranno a casa i sostenitore dell’ospedale nuovo fuori Aosta, infatti il ministro ha notato l’anomalia di una struttura sanitaria così ingombrante nel centro città e i contingenti problemi di traffico. Come la mettiamo? Se si fosse presa in esame l’ipotesi dell’ospedale nuovo, probabilmente a quest’ora ci sarebbero già le fondamenta, ma evidentemente gli interessi girano in un’altra aerea. Duecento milioni di euro non sono uno scherzo, lo Stato forse potrebbe versarne quindici e gli altri? E poi c’è l’Università? Sembra proprio che le Grandi Opere, su cui si è concentrata l’ultima campagna elettorale e su cui poggia la sicurezza elettorale di un certo partito, stiano cadendo come macigni sulla testa di qualcuno.
NO!
15 febbraio 2012Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha detto no alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2013. Quel no ha un significato politico importante e più vasto. Significa allontanarsi dall’idea berlusconiana che solo le grandi opere possono portare sviluppo. Idea che in Valle è condivisa dal nostro Rollandin. Quante grandi opere in Italia sono state realizzate senza scopo non fosse quello di compiacere a questo o a quell’ impresario? Abbandonate, mai utilizzate, distrutte dall’incuria… e in Valle d’Aosta? Gli esempi non mancano, l’ultimo quella scelleratezza dell’aeroporto commerciale. Cambiare visuale, incominciare a investire altrove, sul territorio, sulla manutenzione dell’esistente, sui servizi diffusi, sulla maggiore attenzione alle risorse e sul contenimento massimo dello spreco, tutto questo sembra voler dire quel no. Rollandin non ama Monti, aveva molte più affinità con Berlusconi, continuerà a proseguire per la sua strada in opere inutili e dispendiose, speriamo che Roma lo fermi.
Mi scappa da ridere!
14 ottobre 2011Rollandin ci rassicura dalle pagine del Peuple dicendoci che la “nostra” economia è solida. Dalle pagine della Stampa, invece, afferma ai sindaci valdostani che il tempo delle battute è finito e che non ci sarà più molto da ridere. (Noi abbiamo smesso di farlo già tempo fa). Il Presidente, nonostante le vacche magre, non ha rinunciato alle Grandi Opere: la nostra economia è solida! Ma ora smette di ridere: quella dello Stato italiano, da cui dipendiamo, no! Dunque? L’aerostazione va avanti, catafalco ingombrante che non servirà a nessuno (spreco enorme in tempi di crisi!). Il people mover? Il teleriscaldamento? Il nuovo palazzo regionale? Il campus universitario? Tutta la campagna elettorale del sindaco Giordano si era improntata sulla rivoluzione delle Grandi Opere…, vuoi vedere che qualche risata a noi ci scappa ancora?
Il signor Sifàsifà!
11 luglio 2011Non è nato in città, il signor Sifàsifà, ma in un piccolo paese senza gloria né pretese. Ricco di sola boria, parte presto per acciuffar la Storia. E qui comincia la sventura, di ignara gente pronta alla frittura. Si fa notte nella valle, non per tutti, non per le stalle. Non di certo per gli imprenditori a cui Sifàsifà concede i suoi favori. La pancia si fa sempre più rotonda, felice ingrassa in quella baraonda. Finisce un giorno il suo disegno, con una carta che non è un assegno. Sifàsifà si trova in gattabuia, nell’aria aleggia un alleluia! Ma nel paese dei balocchi, la giustizia spesso chiude gli occhi. Così Sifàsifà torna a giocare, con gli amici in coda da ricollocare. Lavora duro e con trasporto, prende in mano l’aeroporto. Accantona ogni rancore si interstardisce sul pirogassificatore. L’affare è per lui un bisogno vitale, l’ospedale fra tutti è quello più speciale. Dà ordini, zittisce e nessun osa fiatare: la Valle è un posto da vomitare. Infine qualcuno alza la testa, firma, si indigna contro tali gesta. Il signor Sifàsifà dei cittadini se ne frega, eppur sono loro che gli han dato la cadrega. Sicurezza e tracotanza non fan bene alla sua panza, vuoi veder che l’aria infetta mostrerà alfin l’anima sua abietta?
Decrescita felice
30 Maggio 2011Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Il Coordinamento Ultimo respiro (composto dal Comitato Rifiuti Zero VdA, Legambiente, Amici del Viale della Pace, Comitato Aeroporto sostenibile e Associazione Diritto al futuro) in collaborazione con Ipsia/Acli VdA e con il Movimento per la Decrescita Felice, organizzerà una conferenza pubblica lunedì 30 Maggio alle ore 21.00 presso il Teatro Aurora (Parrocchia dell’Immacolata, via Lexert, 14; Aosta).
Interverrà Maurizio Pallante, noto saggista e presidente del Movimento per la Decrescita felice.
Pallante illustrerà il pensiero della decrescita con un taglio pratico e concreto, delineando che cosa già oggi si potrebbe fare, sia come cittadini che come amministratori locali, per rilanciare la Valle d’Aosta verso un futuro longevo e luminoso.
Pirogassificatore, nuovo aeroporto, teleriscaldamento, metropolitana. Opere immense, dannose, costosissime ed inutili (o con alternative più virtuose e molto meno costose) che contribuiranno tutte insieme ad aumentare esponenzialmente l´inquinamento nella “plaine” aostana con le inevitabili ricadute non solo sull´ambiente, ma anche sulla nostra salute e sul nostro portafoglio.
Potrebbero sembrare opere a sé stanti, ma sono tutte unite da un unico “illogico fil rouge”: la crescita del PIL. La soluzione allora potrebbe essere proprio la DECRESCITA! La vera utopia è infatti pensare di poter crescere all’infinito in un pianeta finito.
Cogliendo l’occasione si parlerà anche di energia, sia da un punto di vista locale che nazionale, in vista dei vicini referendum.
Orgogliosi di che?
9 febbraio 2011Sono rimasto colpito dal contenuto di questo articolo http://www.repubblica.it/ambiente/2011/02/07/news/casa_futuro_germania-12069072/. Non tanto per le tecnologie in esso descritte che, in un modo o nell’altro, sono da tempo ampiamente pubblicizzate e conosciute tra coloro che dedicano un minimo di attenzione alle energie alternative e alla possibilità di ridurre la nostra “impronta” sull’ambiente che ci circonda. Quanto piuttosto per “l’ingente” investimento (2,5-3 milioni di euro) che il governo federale tedesco intende stanziare per il progetto di questa casa del futuro. Avete capito bene. 2,5-3 milioni di euro. Non ditemi che il vostro pensiero non è andato immediatamente agli oculati e lungimiranti investimenti di casa nostra (aeroporto, inceneritore, people mover ecc.ecc.). Un altro aspetto che ha richiamato la mia attenzione è stato il “governo federale”. In quanto regione autonoma abbiamo diversi punti in comune con tale realtà e l’enorme disponibilità finanziaria di cui disponiamo (dispongono) da decenni ci avrebbe potuto rendere (tra le altre cose) regione locomotiva di un’innovazione e di una ricerca in ambiti che ci avrebbero resi orgogliosi di appartenere alla tanto decantata “Petite Patrie”… E invece…
La grande abbuffata
30 gennaio 2011Anticipando forse l’aggravamento della crisi che colpisce il mondo occidentale, i nostri amministratori hanno deciso di accelerare i tempi dell’abbuffata, allargando a dismisura la greppia. Nuova funivia del Monte-Bianco: 100 milioni di euro; nuova università: 100 milioni; teleriscaldamento: 60 milioni; ampliamento del Parini: 150 milioni; people mover: 80-100 milioni; pirogassifigatore: 225 milioni; parcheggio ospedale: 40 milioni; acquisto quote Deval: 40 milioni. Sono solo alcuni dei progetti faraonici già approvati dall’Amministrazione, i cui costi cresceranno geometricamente durante la realizzazione. Se a questi “investimenti” aggiungiamo il rifacimento di molti impianti idroelettrici ex-ENEL – gran parte della manutenzione straordinaria dovrà essere realizzata in questo decennio, con costi impressionanti e conseguente crollo della redditività di CVA – possiamo avere una vista d’insieme e intuire il piano. “Abbiamo esagerato, qui crollerà tutto”, sembrano aver capito. “Mangiamo allora a quattro palmenti finché è tempo e lasciamo ai fessi che ci hanno votato il conto, sotto forma di un debito mostruoso”. Se pensiamo infatti che potremo ripagarlo, con gli interessi, vendendo statuine di legno o bottiglie di vino, ci sbagliamo di grosso. O se crediamo alla fola dell’investimento produttivo, ricordiamoci del trenino per Cogne, dello Splendor, dell’aeroporto, del Billia, ecc. Fino a oggi, l’eccesso di risorse del trasferimento sostitutivo ci ha in realtà permesso di vivere in un mondo surreale, dove tutto era possibile, “gli anni Rollandin”. Non sarà così a lungo e non lo sarà soprattutto nella seconda metà del decennio, in cui il peso del debito si farà sentire con tutta la sua gravità. La Valle d’Aosta rischia ormai il fallimento finanziario, conseguenza di quelli politico e morale. La prima iniziativa da prendere è rendere pubblico il bilancio di Finaosta, in tutti i suoi dettagli: sono soldi (e debiti) nostri. Da lì potremo partire per, forse, provare a fare qualcosa. In fretta, però: siamo già in ritardo e i forchettoni stanno apparecchiando tavola…
Tale e quale
8 novembre 2010Leggo sul Venerdì di Repubblica: ” Lunga scia di auto incendiate. Giro di usura e di estorsione, ma la vittima non dice nulla. Iniziò tutto con il soggiorno obbligato inflitto ai boss per sradicarli dalle terre d’origine. Il mattone cresce più della popolazione. Negli anni la lobby calabrese è cresciuta grazie anche a una serie di relazioni ufficiali. Il gemellaggio con centri della Calabria. La gente comincia a sospettare di tutte queste rotatorie. Prima fluidificavano il traffico, ora servono a far lavorare le aziende che le realizzano. I cantieri dell’alta velocità sono stati il volano dell’infiltrazione.” Queste frasi sono state estrapolate dall’articolo “Transumanze mafiose” a firma di Paolo Casicci e riguardano l’infiltrazione mafiosa a Reggio Emilia. Gli elementi sono molto simili a quelli che possiamo riscontrare da noi. Anzi la somiglianza dei fatti (sostituiamo l’alta velocità con le grandi opere) è così palese che un groppo in gola è inevitabile.
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