Posted tagged ‘Governo italiano’

I valdostani hanno già deciso!

19 gennaio 2013

Riceviamo dall’associazione Valle Virtuosa e volentieri pubblichiamo.

Il 18 novembre scorso c’è stato un responso elettorale chiaro: i valdostani hanno deciso che la gestione dei propri rifiuti deve avvenire senza inceneritori. La decisione del Governo nazionale di impugnare la legge regionale relativa alle “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti” è un atto tecnico che non può cancellare la volontà dei valdostani. Siamo comunque abituati a percorrere una strada disseminata di ostacoli, che, però, ogni volta sono svaniti. Sulla costituzionalità della legge si sono dapprima pronunciati i giuristi componenti della Commissione per i procedimenti referendari, affermando che “la ratio principale della legge in questione è la tutela della salute”. Il principio è stato ribadito anche dal giudice del Tribunale di Aosta Paolo De Paola, che ha respinto il ricorso promosso da Anida, Noy Ambiente e Rea Dalmine: “La finalità di tutela della salute umana (oltre che dell’ambiente), che connota la normativa comunitaria in materia di rifiuti recepita nel nostro ordinamento è stata chiaramente espressa dalla Corte di Cassazione […]”. Non abbiamo dunque ragioni per essere preoccupati poiché, comunque vada, la strada che la Valle d’Aosta dovrà percorrere è già tracciata dalla volontà popolare e siamo sicuri che gli amministratori che usciranno dalle prossime elezioni la faranno propria.

Realaffarik!

3 febbraio 2011

Ma come si fa a dire cose di questo tipo e dalla bocca del massimo rappresentante istituzionale della nostra Regione? Si fa, se alla politica si è sostituito il meretricio. Gongolare perché il Governo, il nostro Governo, è debole non è realpolitik, ma realaffarik! Colmo del paradosso, Rollandin mette in sala ad Arvier, nel primo incontro con le sezioni del suo partito per convincere gli iscritti a condividere l’entrata in giunta del PdL, l’onestà: «Diciamolo con onestà – ha spiegato il presidente Rollandin -, a noi va bene avere un governo debole: finché ha queste difficoltà abbiamo una chance di essere ascoltati. Quand’era forte non ci consideravano. Dalla possibilità di lavorare con un governo debole abbiamo solo da guadagnarci …» (La Stampa). Ma cosa vuole dire Governo debole? Vuol dire economia a pezzi, debito pazzesco, lavoratori licenziati, giovani disoccupati, futuro allo sbando! Ma di tutto questo il nostro Guste Mica Qualunque se ne frega. Per far finta di essere buono e solidale, sgancia qualche miseria ai terremotati, partecipa a qualche conferenza e poi tifa per un Governo alle “prese con scandali sessuali e fiducie risicate”, perché così, magari, riesce a portare a casa qualche milione per finanziare i grandi progetti e mettere a tacere le richieste degli impresari locali. Lo hanno applaudito. E io, noi arrossiamo di vergogna.

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Grandi opere aumentano!

14 luglio 2010

Riceviamo dal signor Elio Riccarand, in qualità di Presidente di Pro Mont-Blanc e volentieri pubblichiamo.

La più importante montagna d’Europa, il Monte Bianco, il massiccio che è stato la culla dell’alpinismo e che contiene i più importanti ghiacciai delle Alpi è ancora privo di un riconoscimento internazionale del suo valore ambientale e di una adeguata tutela.

Una situazione tanto più negativa se si considerano le minacce che incombono su tale territorio. Il Presidente della Regione Valle d’Aosta ha recentemente firmato una Intesa con il Governo italiano per realizzare due “grandi opere” di notevole impatto proprio sul Monte Bianco: la mega-Funivia Entrèves-Punta Helbronner e una nuova galleria parallela al Tunnel stradale del Monte Bianco. Tali “grandi opere” rappresentano il tentativo di riproporre il solito modello di sviluppo basato sulla quantità, su alti livelli di traffico, sulle elevate portate a scapito della cura della qualità, di un turismo più dolce e di un modello più durevole.

Il tentativo è quello di riproporre vecchie impostazioni, ignorando le linee indicate dalla Convenzione per la protezione delle Alpi ed i principi dei suoi Protocolli. E’ un ritorno al passato proprio nel momento in cui in tutte le Alpi sono sempre più evidenti i limiti, gli errori ed i danni del modello di sfruttamento della montagna che si era imposto nella seconda metà del Novecento.

Seppure lentamente, negli ultimi anni era cresciuta, anche in Valle d’Aosta, la consapevolezza dell’eccezionalità del territorio del Monte Bianco e si erano individuati nuovi obiettivi e nuove strategie diverse dalla solita infrastrutturazione massiccia della montagna.

In particolare, Pro Mont-Blanc il Comitato internazionale che raggruppa varie associazione alpinistiche e di tutela ambientale di Italia, Francia e Svizzera ha definito due obiettivi ambiziosi:

1) fare del territorio del Monte Bianco un esempio di sviluppo sostenibile per tutto l’arco alpino. A tal fine è stato elaborato il “Termometro del Monte Bianco”, uno strumento per misurare, tramite un sistema di indicatori, il livello di sostenibilità delle varie politiche ed individuarne i punti critici.

2) ottenere l’inserimento del massiccio del Monte Bianco nell’elenco Unesco dei beni naturali che sono Patrimonio dell’Umanità ed in quanto tali da tutelare adeguatamente.

Nel 2010 il “Termometro del Monte Bianco” è stato recepito all’interno del Progetto “Osservatorio del Monte Bianco” del “Piano Integrato Europeo” (PIT) di cui sta partendo la realizzazione. Parallelamente il PIT ha previsto la messa a punto di un “Piano di gestione” transfrontaliero del massiccio del Monte Bianco al fine di utilizzarlo per la candidatura Unesco.

Il 9 maggio 2010 tutte le principali associazioni alpinistiche ed ambientaliste di Italia, Francia e Svizzera, riunite a Chamonix, hanno sottoscritto e lanciato l’ “Appello per il Monte Bianco” per dare pieno sostegno ai due obiettivi centrali indicati da Pro Mont-Blanc.

Le “grandi opere” che ora la Giunta regionale della Valle d’Aosta afferma di voler realizzare, rilanciando persino il progetto di una nuova galleria parallela al Tunnel stradale esistente, sono espressione di una strategia opposta a quella delineata da Pro Mont-Blanc e che pure ha ottenuto in questi anni anche il sostegno dei cinque Comuni del versante valdostano del Monte Bianco, così come di alcuni Comuni del versante francese e della Région Rhône-Alpes.

E’ necessario che un movimento forte, di carattere locale ed internazionale, si opponga alla riproposizione di un modello di sviluppo sbagliato e dannoso e che si proceda invece concretamente perseguendo obiettivi coerenti con i principi indicati dalla Convenzione Alpina e contenuti nello Schema di sviluppo sostenibile approvato dall’Espace Mont-Blanc.

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Berlusconi docet

18 giugno 2010

 Augusto Rollandin afferma che “all’oggi nessuno può immaginare quali saranno le conseguenze della manovra varata con decreto da Governo ed è quindi fuori luogo parlare di sottovalutazione da parte della Giunta o dire che siamo stati colti di sorpresa”. (ANSA). Possibile che il nostro sia così sprovveduto? Quando è andato a Roma che ci è andato a fare? Due chiacchiere fra amici al bar? O sapeva bene che i tempi non erano necessariamente en rose , ma che, prima delle elezioni, era meglio manifestare entusiastico ottimismo, da scuola berlusconiana?

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La Torre, ma chettecredi!

14 giugno 2010
 

Ah Leo, machettecredi che siamo tornati in dittatura? Eddai 'spetta 'n attimo!

Leonardo La Torre è incazzato nero. Il motivo di tanto scazzo è il NO del senatore Antonio Fosson alla fiducia riguardo al disegno di legge sulle intercettazioni. “Quella votata al Senato è una legge che limita i poteri di indagine delle forze dell’ordine, complica il lavoro dei magistrati e restringe la libertà di stampa”. Queste le motivazioni del senatore alle quali aggiunge: ” Nel metodo voler imporre ancora una volta il voto di fiducia è stato un altro degli elementi che come gruppo delle Autonomie/Udc ci ha fatto propendere per il ‘’no’’. A colpi di ‘’fiducia’’ si espropria il Parlamento del diritto di discutere”. Secondo La Torre l’autonoma decisione di Fosson non va bene, la interpreta come un atto di sabotaggio quando, invece, è necessario un confronto continuo con le forze politiche che lo hanno portato in Parlamento. In buona sostanza, La Torre considera il senatore un soldato semplice al servizio dei colonnelli dei vari partiti che compongono la maggioranza. Nessuna libertà di giudizio, deve obbedire agli ordini e basta. La disobbedienza di Fosson merita un plauso.

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Domandine facili facili 5

3 giugno 2010

L’Italia ha finalmente capito che c’è la crisi! La Valle d’Aosta ha finalmente capito che senza i soldi dello Stato non va da nessuna parte. Rollandin tuona contro la Manovra! Maccome, non aveva intessuto una brillante relazione con i big di Stato? Riportato solide rassicurazioni?

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Marianna è laica, Concetta no!

10 novembre 2009

Marianna è laica, Concetta no!

L’ennesima prova che la Valle d’Aosta non è un Paese di cultura francofona è la decisione espressa dall’assessore all’Istruzione e Cultura, Laurent Viérin, in merito alla sentenza della Corte di Strasburgo.
Il nostro attento difensore del francese, in questo caso, non ricorda il Paese-madre della lingua da lui tanto amata che è anche patria di una rivoluzione che ha scisso, in modo inequivocabile e da un po’, il potere temporale da quello religioso. Alla sua laicità, a cui dovremmo in quanto francofoni-vicini di casa  sentirci influenzati, lui SOLLECITA il Governo italiano a ricorrere contro la sentenza della Corte europea (ma quale carrefour d’Europe!). INVITA tutte le scuole di ogni ordine e grado a mantenere il crocifisso nelle aule. Che coerenza è mai questa? La cultura non si esprime solo tramite la lingua, ma è un complesso di valori più vasto di cui la lingua è un elemento importante, ma non il solo. Il suo atteggiamento, lungi dall’essere quello di ispirazione liberale nato dalla rivoluzione francese, è piuttosto quello conservatore e bigotto di una società vecchia e chiusa in se stessa.

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