Posted tagged ‘Giornalismo’

Stampa tumulata!

8 marzo 2015

Giovedì prossimo alla visita istituzionale agli scavi nell’area del futuro, speriamo mai, ospedale i giornalisti non sono stati ammessi. Strano. Non si capisce il perché e nessuno finora l’ha motivato. Gli scavi sono pubblici, l’area è pubblica, l’interesse pure… dunque? Che non vengano fuori con la scusa della sicurezza perché basterebbe fornire dei caschi e poi per cosa che è tutto piatto? Come sono stati in visita archeologi e amministratori di altre regioni così potremo andarci anche noi giornalisti. Non è mai un bel segno quando si cerca di mettere all’angolo la stampa, non certo di libertà e di trasparenza. Io ci sarò e invito i colleghi a presenziare alla visita insieme ai politici regolarmente invitati.

La casta dei local-giornalisti

11 ottobre 2013

Ancora una volta: dov’è il problema? Il post di Roberto Mancini ha sollevato il polverone di un esercito in marcia: quello dei giornalisti locali e pare non solo loro. Dunque, il titolo della serata è volutamente provocatorio e un po’ di pepe in questa Valle bollita, non può che fare bene: “Chi uccide il TG3? E chi ha distrutto l’informazione politica RAI in Valle d’Aosta?” Ma ai giornalisti valdostani la provocazione dà il prurito e denunciano un clima di intimidazione. Un dibattito pubblico intimidisce? Il confronto intimidisce? La critica intimidisce? Beh, che i nostri giornalisti non fossero dei leoni lo avevamo capito da un pezzo, ma farsi intimidire da un match pubblico significa che del pubblico hanno paura e se hanno paura devono averne il motivo no? E’ sufficiente che si presentino ed espongano le loro ragioni! Difendano la correttezza del loro lavoro. Rispondano alle domande… . Si sentono nel pieno possesso della loro deontologia professionale? Allora perché reagire così? E poi… quali sarebbero stati gli attacchi e le pressioni rivolti alla redazione del TG3 negli ultimi tempi? Avete sentito o letto qualcosa al riguardo? Io no. E poi… se i giornalisti rivendicano, come è giusto, il loro diritto/dovere all’autonomia dell’informazione e cioè di “compiere quelle scelte informative di cui (in cui n.d.r.) si sostanzia la professione giornalistica, in quanto funzione di intermediazione tra i fatti e i cittadini.” (aostasera.it) è altrettanto giusto che ci siano occasioni in cui il cittadino possa dire la sua riguardo alle scelte informative! Il ruolo dell’informazione è delicatissimo pertanto è più che mai necessario un controllo. In questo caso abbiamo a che fare con una informazione pubblica, pagata da tutti i valdostani, ma la maggior parte dello spazio politico, il 76%, è riservato alla maggioranza. Libertà di scelta? Come dice Mancini, mi scappa da ridere!

Il divieto di scattare foto e realizzare video non lo condivido per niente, anche se immagino sia voluto per proteggere la libertà del pubblico. Meno paternalismo, please! Cari grillini, siamo adulti e vaccinati! Anche Fico la pensa così. Una contraddizione quella di invitare un garante della RAI e poi vietare le riprese. E una scorrettezza in quanto il Presidente della vigilanza RAI dovrebbe essere Super Partes e infatti ha giustamente disdegnato l’invito.

Bella domanda!

4 settembre 2013

Su Gazzetta matin un articolo sulla Madonna di Polsi (il 2 settembre è stata celebrata la Santa Messa nella Parrocchia di sant’Anselmo). Un riassunto cucito con questo e con quell’articolo presi da internet. Folclore e religione, ma nessun accenno al fatto che proprio nel Santuario di Polsi, in pieno Aspromonte nel Comune di san Luca, si tenga ogni anno la consueta riunione di ‘ndrangheta. Niente… neppure su chi ha regalato la statua veneratissima dalla Comunità calabrese, su quella famiglia Nirta di cui alcuni esponenti sono ora in carcere per traffico internazionale di cocaina. Sempre sullo stesso numero alcuni giovani stagisti esprimono il loro entusiasmo sull’esperienza fatta. Ma che razza di esperienza giornalistica avranno mai potuto fare, se il tenore delle informazioni è questo?

In ricordo di Saverio Tutino

1 dicembre 2011

Riceviamo da Stefano Salerno e volentieri pubblichiamo.

E’ morto Saverio Tutino. L’ho conosciuto a Pieve Santo Stefano, l’ho ammirato, mi sono emozionato per la sua opera, la sua vita, le sue storie, il suo pensiero. A Pieve Santo Stefano, nei giorni del Premio, ho incontrato qualche aostano in concorso con il diario del nonno o del bisnonno. Dopo qualche anno ho scoperto che Tutino era stato partigiano in Valle d’Aosta. Cogne era la sua meta valdostana preferita: conosceva quei sentieri dai tempi della guerriglia antifascista. So che in questo momento il blog è impegnato nelle battaglie civili che lo contraddistinguono, ma forse varrebbe la pena ricordare un uomo il cui valore umano e intellettuale è stato e sarà un modello positivo per tutti in quest’epoca di caricature grottesche. Saverio Tutino dopo aver raccolto per una vita le testimonianze dei grandi della terra, da Fidel Castro a Che Guevera a Mao Tse Tung, per un’altra vita ha raccolto le storie dei piccoli della terra, della gente comune. A Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, ha istituito l’Archivio Diaristico mettendo insieme migliaia di diari, lettere, testimonianze. Memorie. Negli ultimi anni, per il gioco beffardo della vita, la sorte gli aveva portato via proprio la memoria. Qualche anno fa un mio amico lo intervistò. In quella occasione, alle domande sui suoi viaggi, le sue interviste, le sue storie, rispondeva la moglie. Lui ogni tanto sorrideva. Attenzione: un sorriso sincero, non ebete. Perché Saverio, pur avendo perso la memoria,  continuava a leggere la realtà che lo circondava con il piglio del giornalista illuminato e visionario che è sempre stato. Alla fine dell’intervista, dopo aver sentito raccontare per circa due ore le sue stesse avventure, Saverio salutò così: “Quante storie interessanti che abbiamo ascoltato oggi”. Saverio Tutino lascia un’eredità umana, intellettuale e politica che vivrà concretamente nei secoli, probabilmente per sempre. Varrebbe la pena che con questi valori ognuno si confrontasse.

A costo zero!

21 giugno 2011

Nell’interessante tavola rotonda organizzata dal Travail sull’informazione a una domanda posta dal pubblico sul perché i giornalisti locali non svolgano inchieste (siamo in molti a essere curiosi circa i numerosi incendi dolosi che vivacizzano la Regione), la giornalista di 12vda.it, Elena Meynet, rispose che il motivo era adducibile allo scarso reddito dei giornali con conseguente misero stipendio dei giornalisti. Le inchieste costano e se le può permettere solo la Gabanelli con contratto RAI. Probabile che sia vero. Per fortuna esiste una società civile che nel suo piccolo e per passione di giustizia, fa ciò che i professionisti dell’informazione locale non fanno. Mi riferisco ai numerosi dossier che il Movimento 5 stelle presenta con cadenza mensile sulle diverse problematiche regionali: dall’ospedale all’aeroporto, dall’area megalitica ai centri commerciali… con uno sforzo notevole, perché trattandosi di semplici cittadini la ricerca dei documenti si fa più difficile. Uno sforzo che permette poi ai giornalisti di riempire le pagine dei loro rispettivi giornali. Uno sforzo, quello dei grillini, a costo zero! In questo caso la tensione morale batte quella per lo stipendio! Mi sono permessa, sempre in quell’occasione, di invitare i consiglieri regionali presenti a svolgere il ruolo ispettivo che compete loro (a costo molto alto), anche per contenere la frustrazione che dicono di patire a causa di interpellanze faticose, destinate al fallimento e così poco appetibili ai giornali.

Informazione libera?

17 giugno 2011

Riceviamo dalla redazione del Travail e volentieri pubblichiamo.

Informazione libera e democrazia” è il titolo del dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico Valle d’Aosta in apertura della ‘Festa de L’Unità e del Travail’, in programma domenica 19 giugno a partire dalle ore 10 presso il ristorante L’Ancien Braconnier di Sarre (fraz. Breuvé 3). Alla tavola rotonda su un tema sempre più attuale, anche alla luce del ruolo svolto dall’informazione su internet nel corso delle recenti campagne elettorali per le elezioni amministrative e per i referendum e del dibattito sul ruolo dell’informazione pubblica che si è sviluppato a margine della consegna dei premi Saint-Vincent per il giornalismo 2011, parteciperanno i giornalisti Alessandro Mano (La Stampa), Cristiano Florio (La Vallée Notizie), Elena Meynet (Agenzia di stampa 12vda), Davide Avati (Le Travail) e la blogger Patrizia Nuvolari; il confronto sarà introdotto e moderato dal segretario regionale del Partito Democratico Valle d’Aosta Raimondo Donzel.