Posted tagged ‘Gianpaolo Fedi’
8 Maggio 2015
Riceviamo da Alpe e volentieri pubblichiamo.
Tutto risale all’ultima seduta, quella di marzo, con una interrogazione del consigliere Fedi presentata in data 18 marzo, che chiedeva se la cifra promessa dalla Società Telcha per contribuire alla spesa delle luminarie natalizie, indicata a più riprese in 12.000 euro, fosse stata regolarmente versata e in quale data. Il Comune aveva a suo tempo deliberato l’uscita di 72000 euro per gli addobbi di Natale, una grande cifra per una amministrazione che aveva sforato l’anno prima il patto di stabilità. Spesa contestata da ALPE perchè uguale uguale a quella impegnata negli anni di abbondanza. Ora, passata la festa, le promesse di Telcha erano forse state state dimenticate? Il Vicesindaco Follien rispose in maniera solenne che la cifra pattuita era stata regolarmente versata al Comune, guarda caso, proprio il giorno di deposito dell’interrogazione, il 18 marzo. (altro…)
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27 febbraio 2014
Riprendo l’argomento Marco Sorbara perché è importantissimo in quanto denuncia la pessima gestione della politica nel Comune di Aosta. Dunque la minoranza in Consiglio ha rilevato un comportamento anomalo da parte dell’assessore alle Politiche sociali e ha chiesto le sue dimissioni. Sorbara invece denuncia alla Magistratura chi lo ha criticato politicamente. Notate una qualche differenza di stile fra lui e il querelato Gianpaolo Fedi? Carlo Curtaz riprende l’assessore per non aver discusso la faccenda in Consiglio che è l’unico luogo deputato per le contese politiche e non le aule dei tribunali, inoltre fa notare all’Assemblea che la natura clientelare che detta il metodo dell’assessore, non è quella che dovrebbe regolare un assessorato. Sorbara, a querela archiviata, chiede scusa al Consiglio, ma tace sul resto. Nessuno della maggioranza ha ripreso la faccenda da questo punto di vista. Anche qui le diversità fra maggioranza e minoranza sono vistose. Mario Vietti riporta l’argomento sul nocciolo della questione e cioè che Sorbara non pare ravvedersi circa il suo comportamento più odioso: la politica intesa e vissuta come ricerca e conservazione del consenso. Sorbara e la maggioranza che lo sostiene, continuano a far finta di niente. Iris Morandi chiede ai presenti un salto di qualità del pensiero che deve sganciarsi dai rapporti personali e guardare solo al risultato politico. Lo sforzo richiesto è eccessivo e i vincoli di amicizia che intercorrono fra i consiglieri e assessori sono troppo forti per questo salto di dignità. Sorbara resta. Come la politica vecchio stile. Troppi sono i politici corrotti dalla banalità del male.
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26 febbraio 2014
Il Comune di Aosta ha perso un’occasione per dimostrare ai cittadini che la politica cambia finalmente faccia. Al contrario ha saldamente riaffermato che da noi la politica è e sarà sempre, quella solita: clientelare, che fa gli affari propri, che non sa parlare l’italiano. Grazie ai politici della maggioranza (escluso Paolo Scoffone che ha votato contrariamente ai compagni di partito, la Stella alpina). A riempirisi la bocca di paroloni come: cambiamento, rinnovamento e responsabilità questi sono sempre pronti, nei fatti diventano timidi e belanti. Pure Caminiti ‘u ribbelle! La parola responsabilità è stata più volte profferita durante la recente Festa dell’Autonomia, oggi è stata ancora una volta tradita. Dove consiste la responsabilità politica nell’accettare un amministratore che trova del tutto naturale “aiutare la gente” secondo modalità private che nulla hanno a che fare con le regole dell’amministrazione pubblica? E che, inevitabilmente, sono indirizzate verso il proprio consenso? Sorbara, nel suo breve intervento, ha chiesto scusa. (Dopo l’archiviazione.). Scusa per aver querelato il collega Gianpaolo Fedi (io ancora non le ho ancora ricevute). Nessun riferimento alla particolare telefonata che fece al pregiudicato Roberto Raffa e alla sua altrettanto particolare inclinazione alla beneficenza con i soldi pubblici. Silenzio. Eppure il nocciolo della questione era quello! Nell’intervista che ha rilasciato per la Gazzetta matin una sua foto lo ritrae in atto amorevole verso un gruppo di anziane. Le sue mani poggiate su altre mani. Il viso assorto. Doveva fare il parroco non l’amministratore pubblico! Rivela che lui ascolta i cittadini in difficoltà (nella telefonata intercettata chi stava ad ascoltare era però il pregiudicato, come mai tanta premura?); dice che la brutta vicenda ha portato sofferenza a lui e alla sua famiglia (anche la mamma di Sorbara piange!)… e la rottura di scatole alla sottoscritta? Al danno di immagine per un’indagine in corso su di me? Al mio tempo perso? Eh, signor assessore-tanto-buono, chi mi ripaga di questo, lei? Sempre nell’intervista il buon-assessore, interpreta a suo modo la realtà dei fatti, se ha sbagliato è solo nell’uso del linguaggio, chissà dunque cosa voleva dire con quel “lascia un po’ parlare la gente e poi rifacciamo di nuovo…“? Anche in Consiglio, oggi, ha detto di aver sbagliato. Ha sbagliato a querelare un collega (io sono diventata un tabù), non certo ad “aiutare la gente”! Le sue scuse hanno toccato le anime sensibili di quelli del suo partito e loro alleati a esclusione del consigliere Scoffone che, come i colleghi di minoranza, ha dimostrato di non farsi “commuovere” e di privilegiare l’etica ai sentimentalismi (i sentimenti sono altra cosa). Sorbara ha tirato in mezzo la mamma, il buon cuore, le persone afflitte dalla povertà, la sua ingenuità, la sua sofferenza… e gli italiani sappiamo tutti che hanno un cuore grande così! Rimarrà così al suo posto. La sua intimidazione, perché altro non poteva essere, è passata inosservata. Il suo modo clientelare di fare politica pure, in fondo non sono tutti dei Sorbara? E allora … checché ne dica il Sindaco, finisce a tarallucci e vino e chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdammoce ‘o passato.
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10 febbraio 2014
L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta, Marco Sorbara, il 21 agosto dell’anno scorso presentò querela alla sottoscritta e al consigliere Alpe, Gianpaolo Fedi, perché, in seguito alla pubblicazione dell’intercettazione telefonica con il pregiudicato Roberto Raffa e del conseguente intervento di Fedi in Consiglio, ritenne lesi il suo onore, la sua immagine e la sua dignità. Secondo Sorbara quel contatto era finalizzato alla richiesta di aiuto di un uomo che “aveva moglie e figli a carico, il lavoro non andava bene e inoltre a dire dello stesso rischiava il pignoramento della casa“. “Lo ricontattai che ero a conoscenza che presso la struttura anziani del Quartiere Cogne vi era la necessità di svolgere alcuni piccoli lavori al di sotto degli 10.000,00 euro. Per tale motivo lo misi in contatto con la mia dirigente… tale assegnazione del lavoro però non andò mai in porto. Tale mia condotta lo ribadisco era finalizzata nell’ambito del mio lavoro ad aiutare la famiglia Raffa in forte disagio economico all’epoca. ” (Atto di querela).
Dunque, secondo Marco Sorbara, la funzione di un assessore (…nell’ambito del mio lavoro…) è quella di aiutare con iniziative del tutto personali le famiglie in forte disagio economico. Mi sa che confonde il suo ruolo con quello di un parroco… forse è convinto che il Comune sia una succursale della Caritas o un’agenzia di collocamento, non è così. Sorbara può aiutare chi vuole, ma con i soldi suoi! Non con quelli dei cittadini! Il consigliere di minoranza, Fedi, ha cercato di spiegarglielo: “non so se l’assessore ne sia cosciente, ma il tono, i contenuti e il linguaggio che emergono dalla telefonata rendono trasparente la sua disponibilità agli ambienti del malaffare. Io credo che non dobbiamo accettare tutta una serie di logiche che sono sicuramente mafiose.”. Ricordare a Sorbara che il suo dovere istituzionale nulla ha a che fare con le richieste di aiuto private (chiamasi clientela), lo ha offeso, così tanto da presentare una querela contro Patuasia e Fedi.
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24 Maggio 2013
La politica deve combattere la mafia. Invece sembra che la usi così come la mafia usa la politica. Un intreccio micidiale e criminale. Dobbiamo fermare tutti quei politici che hanno anche solo un vago lezzo mafioso. Si parla tanto di prevenzione, bene la prevenzione è più che mai utile anche in questo caso. Non si tratta di giustizialismo, si tratta di indispensabile rigore. Pubblico di seguito alcuni interventi in Consiglio comunale riguardanti la faccenda Sorbara-Raffa, valutate voi quali sono le forze politiche che CONCRETAMENTE vogliono combattere la mafia.
Iris Morandi (Alpe) “Avremmo voluto sentire direttamente dall’assessore una sua interpretazione della vicenda anziché ascoltare una lettura di un documento probabilmente scritto da altri, con competenze di tipo legale. Il comportamento evidenziato dall’intercettazione è sicuramente una bella zona grigia, peccato che il Sindaco non abbia ritenuto di doverlo censurare pubblicamente“.
Monteleone (PD) “Chi amministra riceve molte attenzioni e richieste. Noi siamo certi che sul versante amministrativo sia tutto in regola: quello che abbiamo richiamato è il valore politico della situazione. Il messaggio culturale che dobbiamo dare è quello di chiarezza, di rifiuto di pratiche clientelari e non chiare“.
Ferrero (PD) “Il sindaco evidenzia una separazione tra livello politico e amministrativo, e questo è bene: il lavoro non è mai stato affidato anche se non sapremo mai come effettivamente sono andate le cose. Una cosa colpisce dall’intercettazione: che sia il politico che telefona al pregiudicato e non viceversa. Chi ha ruolo pubblico ha responsabilità che vanno oltre quelle personali. D’altra parte le deleghe assessorili sono affidate dal sindaco. Da questo nodo politico non si scappa.“.
Fedi (Alpe) “Non so se l’assessore ne sia cosciente, ma il tono, i contenuti e il linguaggio che emergono dalla telefonata rendono trasparente la sua disponibilità agli ambienti del malaffare… l’UV, ha deciso di candidarlo dopo che sono state rese pubbliche le intercettazioni che lo coinvolgono. Ogni partito cerca di avvicinare varie categorie professionali o di interesse… anche Sorbara evidentemente garantisce un elettorato di riferimento. Ma anche se gli stiamo facendo pubblicità non potevamo stare zitti. Perchè nei fatti, nei metodi, nel nostro operare quotidiano vogliamo dare agli elettori una chiara immagine di trasparenza in opposizione a tutte quelle dinamiche che evidenziano permeabilità ai sistemi malavitosi.“.
Momigliano (Sinistra per la Città) “Da tutti gli organi di informazione la vicenda è stata interpretata con una certa gravità: quale migliore occasione del Consiglio per l’assessore per intervenire e allontanare da sé la zona grigia che lo ha coinvolto? Peccato che non l’abbia colta“.
Zani (UV) “La vicenda giuridica è già stata chiusa e nulla è stato addebitato all’assessore o all’amministrazione. Vicenda chiusa. L’UV annuncia voto di astensione.“.
Serra (Stella alpina) “Stella alpina si asterrà convinta dai 3 passaggi chiari e necessari presentati oggi: estraneità dell’amministrazione, chiarezza delle risposte date per iscritto dall’assessore, condivisione di questa linea di condotta con tutta la maggioranza.“.
Mantione (PDL) “I contenuti espressi oggi sono chiari e ci fanno sostenere la posizione di maggioranza.“.
Luberto e Napoli (Federation). “Il sindaco è il nostro presidio di legalità e questo ci rassicura“.
Marco Sorbara (UV) non ha detto una parola. La mozione che chiedeva la revoca dall’incarico non è passata grazie alle astensioni della maggioranza contro i dieci sì della minoranza.
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3 aprile 2013
Riceviamo dal consigliere comunale Alpe, Gianpaolo Fedi, e volentieri pubblichiamo.
Sollecitato dalla lettera del 31.3 del signor Lettera Firmata, in merito alla disavventura per il pedone quasi investito sulle strisce pedonali all’altezza della svolta per piazza della Repubblica in fondo a via Chambery (angolo Billa), vorrei rispondere che l’amministrazione comunale di Aosta è ben al corrente della pericolosità di quell’attraversamento. Io e gli altri consiglieri comunali di ALPE, nei mesi di settembre 2011 e marzo 2012 abbiamo presentato delle iniziative per segnalarne la criticità. A seguito della seconda discussione in aula, insieme al Vicesindaco, al Comandante della Polizia di Aosta e al Dirigente alla viabilità, abbiamo effettuato un sopralluogo, al termine del quale era stata accolta con interesse la proposta di anticipare l’inizio delle strisce pedonali di un paio di metri su via Chambery, in modo da rendere visibili i pedoni agli automobilisti e viceversa prima di iniziare ad attraversare la strada.
La spesa, se il Comune continua a ritenere ragionevole la soluzione proposta, consisterebbe nell’allungare leggermente l’aiuola spartitraffico su via Chambery sulla quale andrebbero a inserirsi le strisce. E’ passato più di un anno: probabilmente non siamo di fronte alle “Grandi opere” che caratterizzavano il programma elettorale della maggioranza e quindi bisogna aspettare l’incidente grave per intervenire…
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15 Maggio 2012
Il sindaco di Charvensod, Ennio Subet, aveva querelato il consigliere comunale Alpe, Gianpaolo Fedi, per diffamazione riguardo alla vicenda della strada del Comboé. L’iter giudiziario si è finalmente concluso: il giudice ha archiviato la querela nonostante il sindaco abbia fatto resistenza alla richiesta del Pubblico Ministero che andava in tal senso. Sono significative le parole del Giudice: “l’articolo non travalica i limiti dell’esercizio del diritto di cronaca e di critica”. Inoltre “il richiamo a “smascherare”, ossia di rendere noti gli interessi anche privatistici sottesi alla realizzazione di un’opera pubblica, ritenuta dall’articolista inutile e dannosa, rientra nel diritto-dovere di fare informazione”. Nella querela, il Sindaco lamentava anche il fatto che Fedi avesse fatto riferimento a lui quale “vero promotore” della strada di Comboè, sostenendo che la responsabilità era da addossare a tutta la Giunta comunale: Il Pubblico Ministero gli scrive in risposta: “Il Sindaco di un Comune, oltre a essere il principale responsabile dell’indirizzo politico dell’Ente, è anche il soggetto a cui deve far riferimento la responsabilità politica in ordine alla realizzazione di opere pubbliche. Qualificare il Sindaco come promotore della costruzione di una strada non appare in alcun modo notizia falsa e, a ben vedere, neppure astrattamente diffamatoria. In caso contrario si sottrarrebbe l’operato degli organi pubblici a qualsiasi giudizio da parte degli organi di stampa [….] Pretendere di ridurre l’esercizio del diritto della libertà di stampa ad una asettica elencazione di fatti o, addirittura, ad una acritica approvazione delle scelte operate dagli organi pubblici, contrasta con il principio di democrazia sostanziale consacrato da molteplici disposizioni dalla Carta Costituzionale”. EVVIVA!
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13 ottobre 2011
Riceviamo dal signor Gianpaolo Fedi e volentieri pubblichiamo.
Che meraviglia lo spettacolo dell’ospedale finalmente liberato ai nostri occhi. Tutti quegli alberi davvero disturbavano la vista del complesso monumentale, arricchito di nuovi corpi nel corso dei secoli (passati e sicuramente anche futuri), non permettevano ai pazienti di contare le auto in transito (fatto che causava ai malati annoiati depressione e addirittura un rallentamento della guarigione), creavano ombra e forse bisognava anche pulire quello che cadeva a terra con i cambi di stagione vegetativa. Grazie alle aree finalmente liberate, adesso l’ospedale guadagnerà delle stupende aree verdi: i pazienti potranno felicemente godere la calura estiva su panchine protette dal sole da armoniosi gazebo, i fiorellini e i cespugli opportunamente messi a dimora renderanno gradevole il contesto, il rumore delle auto tutto intorno non farà rimpiangere il cinguettio degli uccellini che trovavano riparo nei rami degli alti pini. Adesso che i cittadini possono ammirare l’affascinante e complessa struttura architettonica dell’ospedale, adesso che anche il lato delle camere mortuarie risulta bello pulito da tutto quell’inutile verde, rimane da completare l’opera abbattendo l’altra insulsa alberata sul lato ovest di via Chaligne, in modo da uniformare visivamente tutta l’area ospedaliera: nel contempo sarà possibile allargare questa stretta stradina e poter così infine chiudere viale Ginevra per realizzare l’auspicato ampliamento del nosocomio. Tutto è bellissimo, tutto in linea con la cura del verde urbano seguito dalla città di Aosta: e poi si dice che tra amministrazioni diverse (in questo caso USL e Comune) non ci si parla!
Cordiali saluti, in attesa del prossimo liberatorio taglio.
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1 luglio 2010
Circa dieci giorni orsono avevo inviato una proposta ai consiglieri di Alpe e Movimento per la Sinistra, convinta come sono che occorra far sentire la nostra voce anche e soprattutto con mezzi meno ordinari e suggestivi, capaci di catturare la sempre più flebile attenzione del pubblico e dei media. Mi ha risposto SOLO Mario Vietti, dicendomi che avrebbe portato il progetto in esecutivo e che mi avrebbe fatto sapere. Purtroppo la lentezza della politica affligge tutti i partiti, così come la burocrazia e una certa tendenza alla maleducazione post-elettorale (il consigliere comunale Gianpaolo Fedi, da me interpellato per strada per chiedere notizie, ha avuto il buon gesto di prendere il cellulare, chiamare altrove e andarsene, senza la grazia di una scusa o di una parola). Mi auguro che stare all’opposizione permetta a qualcuno di conservare un po’ di consapevolezza: se si è dove ci si trova è per il bene della comunità non per il proprio. Che il concetto di partecipazione non sia diventato obsoleto, che l’attenzione al territorio comprenda le persone che ne fanno parte e che una risposta la si deve sempre e comunque.
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