Di Roberto Mancini.
Dunque rinvio a giudizio per Davide Perrin, ex astro nascente della politica valdostana, proveniente dalla fucina di pensatori simil-catalani della Jeunesse Valdotaine. Quella che ha espresso Joel Farcoz (nome di battaglia:”senque te bèi”….), il guerrigliero che il XXV Aprile voleva la Resistenza contro lo Stato italiano.
Il tutto con la benedizione di Gianni Torrione, autonominatosi suo press-agent, perché ormai gli ex socialisti , abbandonata la leggenda che si occupino di maggior giustizia sociale, fanno il verso ad Eva Klotz.
I fatti: indagando sullo scontro di due bande, una italiana e una albanese, per il controllo di un night club di Chatillon (competizione composta, di pacato stile bokkoniano eh? Spaccio di droga, tentata estorsione, lesioni, violenza privata, sfruttamento della prostituzione…), i carabinieri intercettano alcune conversazioni.
In una di esse un politico (appunto Davide Perrin, all’epoca assessore comunale a Torgnon), promette 1000 euro alla banda italiana in cambio di voti di preferenza personale per le imminenti regionali.
Agli albanesi, niente promesse o richieste: non votano, dunque non interessano ancora come lobby elettorale.
I carabinieri si allertano dunque anche verso questo filone di possibile reato, ed arrivano a filmare e registrare le fasi del voto di scambio che avviene con modalità familiste. Secondo la documentazione di accusa, i soldi pattuiti vengono infatti consegnati a Cosimo Lippo, leader della banda italiana, da Fulvio Perrin (cugino di Davide), nel pomeriggio del 20 maggio 2013 in un parcheggio di Nus. (altro…)
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