Sulla Gazzetta Matin leggo di un gioco-concorso chiamato “Il Grande Fratello in Consiglio regionale” dove i 35 candidati più votati dai lettori formeranno il nuovo Consiglio regionale virtuale. In pole position oggi si piazzano Augusto Rollandin e Mauro Baccega. Seguono a ruota Piero Prola, Giuseppe Isabellon, Gerardo Beneyton, Aurelio Marguerettaz… non c’è che dire: ai valdostani il formaggio che sa di muffa e fa i vermi piace molto!
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Muffa e vermi!
4 Maggio 2013Il nuovo che si decompone!
27 marzo 2013Il pohn del rinnovamento non ha scompigliato di una virgola la compagine unionista che resta salda come una roccia. Dopotutto qui siamo in Valle d’Aosta, il mondo sta fuori. Ecco allora un Giuseppe Isabellon in carica dal 1990, quando era consigliere e assessore nel Comune di Saint-Vincent, all’oggi ventitré anni di servizio. Un pacchetto di voti in tasca accumulati con pazienza e costanza, pronti per essere gettati sul tavolo della XIV Legislatura. Giovanissimo anche Agostino Salvatore, consigliere attivo dal 1995. Un volto indubbiamente nuovo è quello di Aurelio Marguerettaz, già vicesindaco del Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, vice presidente della Comunità Montana Grand Combin e presidente dell’Union valdotaine per poi diventare assessore regionale alle Finanze e al Turismo. Tra le novità troviamo Diego Empereur, eletto per la prima volta nel consiglio comunale di Sarre nel 1980, poi assessore, poi sindaco, poi presidente del consorzio degli enti locali… poi consigliere regionale e ora si aspetta la poltrona di assessore, almeno! New entry per Ego Perron! Parcheggiato in qualità di presidente dell’Union valdotaine per cinque anni, ne aveva già consumati quindici a palazzo regionale in funzione prima di consigliere e poi di presidente del consiglio, gli manca la figurina di assessore per completare l’album. Una vera novità è Gerardo Beneyton che, deluso dal risultato avuto la volta scorsa correndo con Stella alpina, spera in un aiutino unionista. Fresco fresco è Piero Prola, attivo in politica dal 1980. E’ entrato in Consiglio regionale nelle precedenti elezioni, grazie alla ineleggibilità di Carlo Norbiato, ci riprova con la sicurezza del navigatore ormai esperto. Uno appena scottato è Carlo Norbiato che spera di riprendersi la poltrona soffiata da Prola: entrambi lo fanno per il bene della comunità valdostana. Ritorna nell’arena anche Guido Grimod! Attivo dal 1985 è stato consigliere, assessore, segretario del partito, vice sindaco e sindaco per due legislature. A palazzo non c’è mai entrato, nonostante ci avesse provato: è giusto che ci riprovi no? Sentivamo la sua mancanza! Per ribadire il concetto di cambiamento e di apertura verso la realtà che evolve, di donne ce ne sono pochissime, fra cui Manuela Zublena e Emily Rini, la prima assessore all’Ambiente e già presidente del partito, la seconda presidente del Consiglio regionale e già consigliera. La ciliegina sulla torta è naturalmente Augusto Rollandin. In politica da sempre ha svolto tutti gli incarichi possibili. Gli piacerebbe essere incoronato e, se dovesse vincere, perché no? Turisticamente parlando la sua intronizzazione darebbe più risultati di Celtica!
Ah Gerardo…
16 dicembre 2012Indovinello facile facile
12 dicembre 2012In cosa consisterebbe la roba di genere alimentare che sarebbe stata spedita all’impiegato ministeriale, Michele Mariani, dall’imprenditore valdostano Gerardo Beneyton in cambio di un ‘consiglio’ su come ottenere 110mila euro di contributi pubblici a favore dell’Associazione Coopagrival service?
Chi è Gerardo Beneyton?
13 aprile 2012Forse l’uomo più incredibile, nel senso di non credibile, di tutti i papaveri-e-papere valdostani è proprio lui: Gerardo Beneyton, conosciuto dagli amici come “Gerardo il bugiardo”. In tutte le legislature trova amici fra i ministri, segretari, sottosegretari, uscieri…, sempre si vende come il salvatore della Patria, il promotore di iniziative di indiscutibile successo: l’uomo di mondo che sa come si muove il mondo. Oggi è grazie anche a lui, se gli edifici rurali situati nei comuni di montagna non saranno soggetti al pagamento dell’IMU. L’ amicizia personale con il ministro Catania è stata determinante! Se non ci fossero gli amici di Gerardo che ne sarebbe della Valle d’Aosta?
La banalità della mela
13 novembre 2009La cosa più sorprendente (termine appropriato, se fossimo in un Paese normale, ma in realtà ad essere sorpresi siamo rimasti in pochi), è il modo con cui alcuni dirigenti delle diverse istituzioni-associazioni degli allevatori, argomentano l’ennesimo scandalo. Giuseppe Isabellon, assessore all’Agricoltura invita alla prudenza e da buon politico prende tempo; Bernardo Clos invece se la prende, ancora una volta, con i media e afferma che: «Utilizzare il seme elvetico non inquina la razza bovina valdostana. La bovina elvetica e quella valdostana sono della medesima razza». Chissà perché allora viene importato clandestinamente? Forse perché falsifica l’albero genealogico degli animali? Forse perché alterare l’anagrafe bovina rende impossibile la tracciabilità dei prodotti, di fondamentale importanza sia dal punto di vista sanitario sia commerciale, e quindi illegale? Ecco, la candida affermazione, detta senz’altro in buona fede dal Presidente dell’Associazione “Amis de la Bataille de Reines“, è la controprova di quanto il settore sia intimamente inquinato. L’ingenuità della sua uscita che di fatto giustifica un’azione illegale, dimostra quanto sia lontana la legge dagli affari di famiglia. E quella degli allevatori è una grande famiglia! Non si è reso conto, il buon Clos, della gravità della sua esternazione che, dal suo punto di vista, considererà assolutamente banale. Una “banalità” che pesa ancor di più considerato il suo ruolo. Altra deduzione pericolosamente innocente è quella del direttore dell’Arev, Edy Henriet: “Da quanto sono riuscito a capire il coinvolgimento del presidente riguarda la sua azienda e non la nostra associazione…” , come se qualsiasi comportamento scorretto di Gabriele Viérin, non sia da considerare tale per l’Arev, se questo viene praticato “fuori”. (Berlusconi docet!). Chi ne esce con dignità è, vera sorpresa, Gerardo Beneyton che non si nasconde dietro a un dito e rileva, senza falsi pudori, il grave danno di immagine che lo scandalo porterà a casa.
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