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Quel che resta del giorno…

24 ottobre 2009

Per il galletto quando finisce il letargo?

Per il galletto quando finisce il letargo?

Carlo Curtaz, in un appassionato articolo sul numero sedici di Informazione si autodefinisce un politico scarso. Non siamo d’accordo con lui: è sicuramente il meglio che il centrosinistra valdostano, negli ultimi anni, ha saputo esprimere in fatto di intelligenza e sensibilità. Precisiamo che nessuno della redazione di Patuasia news ha mai preso un caffé con lui al bar, ci piace per l’uomo pubblico che è riuscito ad esprimere finora: onesto, chiaro, capace, fotogenico e soprattutto al di sopra di una semplice etichetta partitica (trovatene un altro che sommi queste caratteristiche!). Poi che l’alleanza autonomista-progressista sia composta da politici scarsi è vero, purtroppo. Non tutti lo sono è chiaro, ma l’insieme risulta fiacco, polveroso, privo di entusiasmo e sordo alle richieste dell’elettorato che vorrebbe un movimento unico!  Non si capisce bene il perché. Nonostante un programma comune e condiviso nelle passate tornate elettorali (ben cinque!), il gruppo dirigente del Galletto non riesce a dare forma a un’autentica alternativa politica. Esiste un coordinamento di cui non si conoscono i frutti, se mai ce ne fossero. Chiacchiere di una minoranza chiusa in se stessa, incapace di “sentire” e di tradurre l’insoddisfazione galoppante in un progetto credibile. Un gruppo dirigente autistico ahimé, questo è quello che ci rimane.

Traditore chi?

28 Maggio 2009
 

 

la rabbia non più tanto giovane!
La rabbia non più tanto giovane!

Raimondo Donzel se la prende con il deputato Roberto Nicco e lo taccia di tradimento! Avrebbe tradito prima i Ds e poi il PD e magari anche il PCI! Il deputato di tutti i valdostani, sempre secondo Raimondo, non dovrebbe sostenere nessuna lista, vivere in un limbo e guardare i poveri elettor-mortali da così in alto da perdere qualsiasi colorito. Pallido e silenzioso come un elfo dovrebbe occuparsi dei fatti di Roma che qui nessuno, o quasi, considera. Ma Nicco non è né pallido né silenzioso, tantomeno un traditore. Ha mantenuto l’impegno con l’Alleanza progressista e autonomista che lo ha eletto ben due volte. Come politico non poteva esimersi dal dare un’indicazione per le prossime europee e come uomo coerente e dotato di etica, non poteva non indicare la coalizione che lo ha sorretto e scelto come proprio rappresentante a Roma. Il suo gesto, di questi tempi, può sembrare eroico, in realtà dovrebbe essere letto come una scelta normale e ovvia, ma la normalità è diventata cosa eccezionale veramente! Che dire di quell’omino di Donzel? Eletto con un programma che ha stracciato poco tempo dopo? Non abbiamo parole che possano essere scritte su un blog per esprimere la nostra rabbia; speriamo che l’elettorato tradito, insieme a noi, gli volti dignitosamente le spalle.

 

A modo nostro

24 Maggio 2009

A modo nostro vogliamo contribuire a far sentire il debole polso di queste elezioni europee 2009. Capiamo lo scarso entusiasmo da parte di tutti coloro che hanno creduto fortemente in un’alternativa democratica al regime berlusconiano, comprendiamo la voglia di snobbare questo appuntamento, perché la frustrazione è tanta e la speranza un lumino che va spegnendosi un po’ ogni mattina, dopo la lettura del giornale; ciononostante noi siamo caparbi e invitiamo i nostri lettori ad andare a VOTARE lo stesso. Per chi? La scelta, noi l’abbiamo fatta. In modo piuttosto artigianale (i mezzi che abbiamo non sono quelli di uno studio televisivo), e con un briciolo di umorismo, ve la proponiamo. Guardate il link. Grazie.

Nuovo partito, vecchi ingredienti

18 novembre 2008
Zenta

Superzenta

Nell’isola di Patuasia si fa un gran parlare di un Partito Nuovo. Non è un gran parlare, piuttosto un vociare che si interrompe con qualche urletto in favore del defunto Galletto. Il chicchirichì che ci svegliò un bel dì e ci fece tanto sognare, è canto lontano. Del libero mare si è preferito il pantano dove veleggiare non si può. Manca il vento. Si può solo sguazzare nel fango dei piccoli egoismi. Per tutti un umano paravento a una vita senza eroismi. Comoda cloaca comoda. Speziata broda.

Così stiamo. All’ingrasso di speranze bugiarde, di soli mai accesi, di virtù bastarde. Contaminati, semmai fossimo nati innocenti, dall’avere senza essere. Piaga comune a tutti gli ivi residenti. Nessun colore ostacola l’abitudine a una mediocrità senza riscatto. Meno che mai quello scarlatto. L’acerbo prova e ci riprova a fiatare nel becco del pennuto per rinnovar la fede nell’Unione. Ma, quel gran campione dell’ottimismo illuso, spreca il suo tempo alla ricerca di un’arca ormai in disuso.

La pietanza non si rinnova se gli ingredienti sono sempre gli stessi. Siamo troppo pochi, non bastano le menti per una avventura davvero coraggiosa. Per non cascare nella melanconia di una giornata uggiosa, si può sperare in una differente procedura: variare le componenti dell’usuale ricetta. Nuovi pesi e misure per la corsa di una novella staffetta.

Di nuovo si parla ovunque e spesso: di metodo, di partecipazione, di far politica, ma il da farsi però è per tutti sempre lo stesso. Tristezza per favore va via. Da questa casa che ancora non c’è e già non è più mia. Ti prego, non invadere la mia stanza e lasciami un briciolo di speranza. L’america ha eletto un presidente nero, possibile che qui non si possa credere in un Partito vero?