Posted tagged ‘Fulvio Centoz’
17 Maggio 2015
Oggi Bicincittà. Avete visto un politico? Io della lunga carovana che mi è scivolata accanto ho riconosciuto un paio di candidati, ma nessun eletto. Vero che non li conosco tutti, ma anche vero che, se la manifestazione fosse stata organizzata dieci giorni fa la presenza dei nostri futuri o possibili rappresentanti sarebbe stata massiccia. La menano tanto con la partecipazione, ma chi non partecipa in realtà sono loro. Brutto esempio. Altro brutto esempio di totale assenza di empatia con la cittadinanza. Occasione splendida questa di Bicincittà che arriva a pochi giorni dalla proclamazione del nuovo consiglio comunale. Che bel gesto sarebbe stato quello di essere in mezzo alla folla dei “due ruote”. Vicinanza affettuosa e ideale a cui si sarebbe aggiunta una concreta dichiarazione di intenti. Quando mai il sindaco e i suoi consiglieri avranno la possibilità di stare insieme a migliaia di loro concittadini? Non mi aspettavo Marco Sorbara, quello che telefonò al pregiudicato Roberto Raffa per aiutarlo con “lavoretti” e oggi viene premiato dal consenso popolare e quindi promosso assessore. (Bello vero? Funziona così!). Mi aspettavo però Carola Carpinello di Valle virtuosa, Giuliana Lamastra e Loris Sartore di Alpe, anche Nicoletta Spelgatti, ma soprattutto mi aspettavo Fulvio Centoz. Le physique du role per la scampagnata ecosostenibile ce l’ha. E anche la tessera di un partito che si dice nuovo e rottamatore. Invece è la seconda volta che Centoz, nonostante l’aria del bravo ragazzo, gira le spalle alla città. La prima al Giacosa nel comizio di chiusura, quando il pubblico fu lasciato solo nell’attesa di Matteo Renzi. Non una parola spesa. La seconda oggi. Occasioni sprecate non solo per lui, ma per tutti. Buttate via dall’insensibilità e anche dall’ignoranza. Dall’incapacità di saper comunicare. Nessuno sforzo per ridurre il solco che demarca la lontananza della politica dalla vita reale. Per sentirsi un tutt’uno con noialtri. A loro va bene così. Il sistema non cambia regia. E perché, dopotutto funziona no? (Sorbara il più eletto con 743 voti!). Abbiamo votato, dunque abbiamo smesso di essere per cinque anni. Come sempre. Ieri, oggi, domani… lavoretti.
RETTIFICA:
Non ho visto Centoz in bicicletta, ma lui mi risponde che in piazza c’era. Ci credo e la sua presenza anche se non ha partecipato all’evento, ammorbidisce molto i toni amari nei suoi confronti. Rimangono intatti per tutti gli altri.
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9 Maggio 2015
I capigruppo Luigi Bertschy di UVP e Albert Chatrian di Alpe si lamentano. Hanno atteso inutilmente a Palazzo regionale l’arrivo di Matteo Renzi, invece questi ha dato priorità ai semplici cittadini che anche loro aspettavano da un pezzo al cinema Giacosa. EVVIVA! Per una volta un Premier che dà la precedenza a noi! Sgarbo istituzionale? Forse, ma più attenzione verso i cittadini che sono le fondamenta di una società e sono coloro che pagano lo stipendio ai loro rappresentanti. Dunque, che si lamentino pure… i principini!
Una mancanza di attenzione e una scarsa opportunità politica è invece dovuta agli organizzatori dell’evento e ai vip del PD. Un’ora di attesa con niente da fare e niente da vedere e niente da ascoltare che non fossero canzonette, ma si può? Possibile che a nessuno sia venuto in mente che magari un premier potesse arrivare in ritardo e quindi creare qualcosa per intrattenere il pubblico? Un filmatino sulla campagna elettorale, ad esempio. O sull’identità dei candidati. O la presentazione di questi sul palco… insomma un qualcosa che impegnasse le persone, accorse sì per vedere Renzi, ma disposte anche a soministrarsi qualsiasi iniziativa che fosse interessante per riempire l’attesa. Magari che il candidato sindaco approfittasse della meravigliosa occasione di avere di fronte a sé un pubblico così numeroso per parlare di quello che intenderà fare in caso di elezione. Farsi conoscere. Dimostrare che è un uomo capace già da subito, dirottando parte dell’attenzione mediatica e della sala verso se stesso.
Ma chi è che si occupa di queste cose nel PD? Da licenziare in tronco!
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8 Maggio 2015
Qualcuno l’ha trovata magnifica, io l’ho trovata deprimente. Questa campagna elettorale. Dipende dai ruoli, è chiaro. Chi ci è in mezzo si inietta di adrenalina prodotta dal narciso che c’è in noi, chi guarda si fa di camomilla. Soporifera la seratina di ieri sera che ha visto sul palco le cento e passa facce dei vari candidati del carrozzone autodefinitosi di centrosinistra. Scontati anche gli interventi tra cui spicca per professionalità e preparazione Maurizio Martin, segretario della Stella alpina. Almeno è preparato. Controlla le parole. Non si ripete e argomenta, pur con un modesto catalogo cromatico, dei contenuti. Noiosi e prevedibili tutti altri. Particolarmente sciapa la candidata a vice sindaco, Antonella Marcoz. Nessuno scatto di energia, nessuna variazione di timbro nella lettura da scolaretta. La lezione imparata neppure a memoria. Troppo sicuro di sé, invece, Raimondo Donzel che ci ha rifilato un discorso ormai sbiadito dal troppo uso. Patchwork di concetti masticati e ruminati e vomitati in un italiano da bar sport. Ennio Pastoret mi ha divertita con quell’accento rustico dal sapore antico. A modo suo conserva una certa genuinità. Fuori paesaggio il segretario di Creare VdA, René Tonelli, che cita il romanzo di Baricco come metafora politica: “Oceano mare”, quando presentiamo in questi giorni al mondo intero la verticalità delle nostre Alpi! Anche il candidato Sindaco, Fulvio Centoz, non si è discostato dalla media piuttosto bassina dei suoi predecessori. Intercalari ripetuti, discorso poco organico, a tratti disordinato, privo di una linea conduttrice, eccessivi ringraziamenti che poi si fanno alla fine e non all’inizio di un discorso. Battutine al veleno contro gli avversari quelle in bocca al Presidente della Giunta, l’unico che ha strappato qualche risata, ma lui è un animale atipico e merita un discorso a parte. La cosa più buffa della seratina è stato il caloroso invito ad andare alle urne. Difficile pensare che i candidati e i loro parenti possano disertarle. Quelli costituivano il pubblico di ieri sera, chi altri?
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1 Maggio 2015
E’ cretino demonizzare l’assenza di Centoz alla serata organizzata da Andrione, candidato sindaco per UVP, sul tema dell’autonomia. Primo non sono questi gli incontri appropriati per stilare un documento sul tema. E primo, perché mai un candidato dovrebbe porgere la guancia al suo avversario? Recitare una parte in un film girato da un altro? Sarebbe stato logico se l’incontro fosse stato proposto da terzi, ma da un concorrente … altro non si farebbe che portare acqua al suo mulino. Dunque, perché dare visibilità a una iniziativa che non è propria? Centoz ha fatto benissimo a declinare l’invito! Ma l’ingenua Alpe, invece, ancora una volta ha abboccato all’amo e firmato, insieme alla Lega e agli amici suoi che puzzano di fascio e razzismo da tenersi le narici tappate, un documento inutile. Infatti che senso ha quel documento? E’ necessario adesso e in quel modo? No, è solo un’idea propagandistica, una trovata elettorale, uno sketch pubblicitario di cui si è beneficiata l’UVP e gli altri a far da palo. Come l’Armando…
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29 aprile 2015
Fulvio Centoz, candidato sindaco per la coalizione PD, UV, SA e Creare VdA firma il Forum delle famiglie a titolo personale. Centoz è anche segretario del suo partito, ma questo non sembra turbarlo più di tanto, il “Titolo personale” apre qualsiasi porta. Non è così. Un segretario di un partito rappresenta il partito. Un candidato sindaco rappresenta la volontà politica di una coalizione, non la propria. Questa è la prova del nove che dimostra come il programma condiviso, il sentire comune, siano bazzecole per polli.
Sempre più convinta io VOTOME’!
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29 aprile 2015
Ci sono cose che non riesco a capire. Una è questa. Fulvio Centoz firma il Forum delle Famiglie dove sta scritta chiara l’idea di famiglia che è una sola. Quella tradizionale: mamma, babbo e prole. Ma nella lista del Pd di cui Centoz è candidato sindaco, c’è Samuele Tedesco, studente e attivista diritti LGBT. L’idea che ha della famiglia Samuele non è quella che ha Fulvio, anzi direi che è proprio all’opposto, eppure le due convivono sotto lo stesso tetto elettorale. Come è possibile? Leggendo il documento del Forum emerge un’idea di famiglia molto restia ad aprire le porte su universi altri. Di famiglia ne esiste una sola ed è quella fondata sul matrimonio; le coppie di fatto, soprattutto se omosessuali, non vengono considerate tra i pilastri su cui poggia lo Stato. Dunque come possono andare d’amore e d’accordo nella famiglia elettorale del PD due persone che la pensano così diversamente? Quando ci sarà da decidere in merito ai diritti civili che io ritengo innegabili, degli omosessuali che farà il forse-Sindaco?
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23 marzo 2015
Articolo di Roberto Mancini.
Ho conosciuto di persona i renziani valdostani circa 3-4 anni or sono, quando il loro leader mi chiese di presentare un loro incontro con Andrea Sarubbi e Ivan Scalfarotto, all’epoca parlamentari di minoranza nel PD.
Centoz era ricorso a me non per simpatia, ma per disperazione: non trovava nessun giornalista valdostano disposto a “compromettersi” presentando una serata con una forza politica allora minoritaria, nel PD come nel Paese.
Accettai di buon grado per ovvio spirito di curiosità professionale, e feci bene: bella gente in sala, facce nuove, e poi ottimi sia Sarubbi che Scalfarotto, omosessuale dichiarato e non omertoso. Un nuovo linguaggio, una nuova generazione, un nuovo approccio.
(altro…)
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19 marzo 2015
Oggi Donzel sostiene a spada tratta il suo segretario e candidato sindaco, Fulvio Centoz, perché secondo lui “finalmente abbiamo un vero cambiamento alla guida del Comune, sostenuto da un solido programma riformatore per il rilancio imprenditoriale e turistico della città, per il lavoro e per un welfare ancora più attento alle fasce deboli…“. Il programma più che solido è il solito. Nessuna novità che peraltro è condivisa da tutte le altre forze politiche, più o meno. Cambiano gli aggettivi, ma il succo è quello denso di demagogia. Sciroppo che ingurgitiamo con il metodo usato per le oche del foie gras. La pochezza tocca cime innevate, sulle quali rotolano nomi a valanga, l’ultimo dei quali è Carla Fiou, dirigente regionale proposta da Dino Viérin, il vero deus ex machina calato nell’altro polo del centrosinistra (uhaa uhaa uhaaa), per risolvere la nullità politica dei suoi alleati: Alpe e Sinistra-con-i-controcazzi. Oh, mamma!
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19 marzo 2015
In questo stato di demenza politica, ormai cronica, l’unica cosa certa è che il PD ha già perso. Magari alle comunali porterà a casa un sindaco fantoccio, ma in Regione sospenderà due consiglieri (se Donzel e Fontana saranno condannati of course). A questi si aggiunge Guichardaz che ha già detto in modo inequivocabile che non obbedirà agli ordini di Centoz. Giustamente ricorda ciò che Donzel invece pare aver dimenticato e cioè che il gruppo Pd Sinistra Vda è nato da un diverso progetto politico. Un progetto che prenderà la sua forma, se Andrea Padovani entrerà in Consiglio. Al Pd resterà un solo consigliere. Mi sembra che come statisti questi qui siano ancora fermi alla scuola primaria, intenti a tracciare le aste. Potevano entrare in maggioranza in Regione e in Comune da un punto di forza e invece eccoli qui a sbranarsi a vicenda. Centoz, una delusione che di più non si può. Donzel, una caricatura che di più non si può. Fontana, non pervenuta. Le donzelle, inesistenti. I giovani piddini, quelli vicino a don Albino dove sono? Cosa dicono? Scrivono anche loro poesie? Aspettano il miracolo?
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18 marzo 2015

Queste elezioni saranno da ricordare. Come già precedentemente scritto, mai come prima andremo alle urne con la chiarezza di sapere con chi avremo a che fare: politici che si sono bevuti il cervello fino all’ultima goccia e non c’è partito che non si sia sbronzato. Loro però reggono, siamo noi che vomitiamo. Sempre per tornare sul tema della chiarezza, date un’occhiata a questa foto, esprime in modo disarmante il clima che ha suggellato l’accordo fra Union e PD. I protagonisti più che compagni di strada sembrano duellanti. Spocchiosi, ci guardano dritto negli occhi senza far nascere in noi una minima traccia di empatia. Troppo narcisi, troppo pieni di sé. Quell’autoabbraccio li allontana in modo definitivo dal pubblico, li chiude in se stessi e denuncia la loro debolezza. Chi ha realizzato un’immagine del genere sarebbe da licenziare sui due piedi. Non ha fatto gli interessi del committente, ma a noi ha fornito un’immagine sincera.
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