Riceviamo dalla CGIL (Jean-Pierre Guichardaz) e volentieri pubblichiamo.
Da un paio di settimane si legge sui giornali della querelle relativa alla Chirurgia Vascolare. Sulla vicenda ho cercato di dar conto del mio punto di vista e di quello della CGIL, denunciando a chiare lettere che un primario, così come un coordinatore o un qualsiasi altro operatore (assunto o precario che sia) non deve lavorare in un settore importante come quello della sanità perché amico di questo o di quel politico o di qualche uomo/donna influente. È un tema molto delicato di cui si sente tanto parlare anche qui nella nostra bella Vallée, ma che nessuno esplicitamente ha mai rimesso al giudizio dell’unica autorità competente a pronunciarsi, quella giudiziaria. Sul dottor Peinetti non ho nulla da dire, anche perché non lo conosco personalmente. Può darsi che sia stato vittima della sprovvedutezza di qualche politico/amministratore e che si sia trovato suo malgrado invischiato in questa vicenda dai contorni indefiniti. Se non ha nulla da nascondere, così come ha dichiarato serenamente ai media, non potrà che trovare beneficio da un’attenta e severa indagine dell’autorità giudizaria. È più che mai necessario togliere quel velo che rende la vicenda opaca e poco chiara, anche per mostrare alla gente che la stragrande maggioranza dei lavoratori della nostra Azienda si merita il posto che occupa, non per le sue conoscenze ma per le sue qualità e competenze.
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