Posted tagged ‘Festival popoli minoritari’

Sans trop crier!

11 settembre 2012

E’ un vecchio sentimentale il presidente dell’Union valdotaine. L’età anagrafica non conta, gli editoriali sul Peuple a firma Ego Perron sono così vuoti di contenuti e così ricchi di svenevole propaganda che sembrano scritti da un centenario con tutti i limiti che quell’età offre. Potrebbero commuovere. Secondo l’attempato unionista, l’Autonomia è difesa solo dal leone rossonero, “un travail accompli sans trop de bruit, sans trop crier et sans trop de manifestations folkloriques qui font beaucoup de bruit sur les journaux et dans la presse, mais qui n’ont, en rèalité, aucune influence sur notre peuple” (come dà fastidio la concorrenza alpista!). Giusto ieri sono state dismesse le baracchette dalla piazza Chanoux di quel triste festivals dei Popoli minoritari, voluto dall’Union valdotaine. Allora cosa cavolo scrive l’Ego di nos-atre? Io registro sì un’ assenza di rumore, di escalation emotiva in casa unionista, ma non tanto per ciò che riguarda le allucinazioni ideologiche e propagandistiche che sono sempre più diffuse, piuttosto sul vergognoso attacco allo Statuto speciale compiuto da Augusto Rollandin e Manuela Zublena che hanno chiesto un intervento statale su un referendum di marca prettamente autonomista! Che anche questo ignobile attacco non abbia alcuna influenza sul “loro” popolo?

Popoli liberi da chi?

7 settembre 2012

Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, organizza la festa dei Popoli che si sentono padroni in casa propria e la sinistra+sinistra locale si scatena su FB (PD fa finta di niente), creando gruppi e invitando al boicottaggio. Ma tace sul festival dei Popoli minoritari detti anche senza Stato. Tace sull’università d’été, alpista-indipendentista dei Popoli liberi (da chi? da che cosa?), a cui parteciperà, oltre al Partito sardo d’Azione, anche la Liga Repubblica Veneta (Repubblica Veneta!) perché questo silenzio? Certo, ci sono delle differenze formali fra le diverse offerte, ma il succo dei Popopopopopo è lo stesso, tanto che l’Alpe, che non si presenterà da Borghezio (non fa fine), augura agli organizzatori un buon lavoro. Mi sembra che le reazioni rosse inseguano più che una riflessione, un semplice automatismo. Perché, se ci fosse un ragionamento un po’ più complesso la stessa indignazione sarebbe rivolta non solo contro l’uomo nero, ma anche verso gli “amici di casa” che, come i leghisti, sanno “inventare entità nazionali di comodo”, come quella valdostana, considerata una minoranza senza Stato.

L’ultimo feudo!

1 settembre 2012

Dunque dunque dunque… Laurent Viérin sostiene, tramite comunicato stampa, che il senso del Festival sui Popoli minoritari o Popoli senza Stato è quello di incoraggiare l’incontro fra le culture minori d’Europa e del mondo che avvertono la necessità di difendere le loro particolarità e prerogative, in sostanza salvaguardare la loro identità. Sono balle grosse come una casa che nascondono una verità anch’essa vecchia come il cucco: il desiderio di staccarsi dallo Stato centrale per poter fare i propri comodi in tutta libertà, l’autonomia non basta. Veniamo alla difesa dell’identità valdostana, alcuni divertenti e luminosi esempi: al Capodanno si festeggia con vino veneto; la sagra del mirtillo a Fontainemore ha offerto frutti del Trentino, facile acquisto da supermercato; l’assessore al Turismo si avvelena durante una cena dei Saveurs valdotains, con una tinca romana; il prosciutto di Bosses ha come testimonial i cosciotti brasiliani; la capitale delle Alpi ospita la sagra del pesce; La Thuile si inventa Chocolathuile; la birra è la bevanda più tradizionale; i carnevali hanno i costumi dei cartoni animati; a Charvensod la sagra del peperoncino difende un prodotto del territorio: quello calabrese. Il cognome più diffuso in Valle è Mammoliti e la Festa più sentita è quella di san Giorgio e Giacomo che con la difesa delle radici montane hanno poco in comune. Quale identità dobbiamo difendere? Quella di 200 anni fa? Come se la storia fosse un fossile e non un divenire? Quella di un popolo asservito al potere che usa tutto e tutti (‘ndrangheta compresa) per poter continuare a sfruttare la Valle diventata un ultimo feudo?