Posted tagged ‘Festa di san Giorgio e Giacomo’

Nun ce famo manca’ gnente!

3 dicembre 2014

Tempo fa pubblicai una fotografia curiosa: il matrimonio tra la figlia di Vincenzo Furfaro, Michela e il figlio di Agostino Tramonti, Vincenzo. Curiosa perché a quel matrimonio furono invitati due importanti politici unionisti: l’allora presidente del Consiglio, Ego Perron e l’allora assessore alle Finanze, Aurelio Marguerettaz, insieme alla sua compagna. Cosa c’è di strano? Nulla, se non fosse che Vincenzo Furfaro è il figlio di quell’Antonio insieme al quale e allo zio paterno, Michelangelo, e alla mamma, Vittoria Raffa, e allo zio materno, Salvatore e altri amici, fu accusato di concorso nel sequestro di Annarita Matarazzi (rilasciata dopo un mese e mezzo in seguito al pagamento di 500 milioni di lire). Con i sequestri di persona (ricordate l’Anonima sequestri?) si acquistavano soprattutto mezzi di trasporto, pale meccaniche e tutte quelle strutture che servivano per mettere in piedi società nell’edilizia. Papà Antonio fu arrestato dopo quasi un anno di latitanza e ucciso nel 1991 in una faida che mise fine al clan dei Furfaro. Un anno dopo nacque ad Aosta la Festa di san Giorgio e Giacomo dove Agostino Tramonti, suocero di Vincenzo Furfaro, è uno dei vivaci organizzatori: si occupa della gara di Tarantella, insieme all’imprenditore Giuseppe Tropiano, amico anch’egli dell’assessore, ora al Turismo, Aurelio Marguerettaz. Quello che vi dico non è una novità, anzi è storia, ma ci tengo a rinfrescarla perché la tendenza a dimenticare è forte. Ricordare chi frequentano i nostri politici invece può essere utile per conoscerli meglio. Mi va di citare un vecchio proverbio appena rispolverato da Salvini: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Se il governatore della Toscana, Enrico Rossi, si fa fotografare insieme ai rom non mi stupisce, i nostri che lo fanno insieme ai Furfaro invece mi lascia perplessa.

Do you remember?

22 settembre 2014
Matrimonio di Michela Furfaro e Vincenzo Tramonti, figlio di Agostino uno degli organizzatori della Festa di San Giorgio e Giacomo.

Matrimonio di Michela Furfaro e Vincenzo Tramonti, figlio di Agostino uno degli organizzatori della Festa di San Giorgio e Giacomo. (da: La Vallée notizie 01/11/2007)

Giusto per non dimenticare e soprattutto per ricordare a quei valdostani ingenui (ce ne sono?) che si fanno prendere per gli zebedei con la storia della piccola patria francofona, dell’etnia da difendere e balle simili, che l’Union Valdotaine è il partito che è grazie all’apporto dei calabresi, ai favori loro concessi in cambio di “solidarietà” elettorale. Che se la lingua di Molière in Valle si è rinsecchita fino a morire (nonostante i costosi e inutili viaggi nei paesi francofoni dei nostri politici), tanto che è impossibile definirci una minoranza linguistica, è perché ai cugini francesi l’Union ha preferito la parentela calabra. Qui l’assessore alle Finanze, Aurelio Marguerettaz, molto amico dell’imprenditore Tropiano (l’ideatore della festa dei due santi, Giorgio e Giacomo), insieme al presidente del Consiglio regionale Ego Perron. Perché pubblicare questa foto? Il messaggio parrebbe questo: l’Union valdotaine è dalla parte dei calabresi, quelli di San Giorgio Morgeto, il clan più numeroso. San Giorgio Morgeto è gemellato con Aosta, tutti sanno che in Calabria si parla francese.

Un gelato della Madonna!

1 agosto 2013

Non poteva mancare il parere della Curia. L’altare sconsacrato è ancora al centro di polemiche riguardo al suo uso laico, un uso che genererebbe “dolore e sofferenza”. Ma quanta delicatezza nell’animo di alcuni! Peccato che queste sensibilità così scrupolose non abbiano diretto il loro rammarico verso l’uso laico di altre figure religiose: quelle dei santi Giorgio e Giacomo. Nessuno che si sia sentito “ferito nel profondo” nell’associazione di giovani corpi femminili al voto di castità. Nessun imbarazzo è nato dall’accostamento della sensualità e bellezza femminili ai santi patroni della festa dei calabresi. E se don Albino è stato zitto su un condannato per favoreggiamento con la ‘ndrangheta che frequenta la sua parrocchia in quanto sede del Comitato organizzativo, ecco che don Pellicone esprime senza indugio il suo disagio per il gelato della Madonna. E se don Albino si guarda bene dal suggerire di non presenziare alla sagra della ‘nduja inquinata dalla criminalità organizzata, ecco che don Pellicone invita a non frequentare un luogo dove si scherza con i santi. Ecco cosa scrive sul bollettino della sua parrocchia: “Inevitabilmente ho pensato anche alle migliaia di oggetti trafugati tra le chiese e le cappelle (inginocchiatoi trasformati in mobili bar), ma almeno in queste situazioni l’oggetto artistico viene valorizzato proprio come opera d’arte e non come pezzo d’arredamento di un negozio e per di più utilizzato per reggere le coppette di gelato.“. Insomma per la Curia locale la ‘ndrangheta è molto meno scandalosa di un altare sconsacrato, il furto di un’opera d’arte religiosa da una chiesa è meno grave del regolare acquisto da una casa privata, contenere gli alcolici è meno peccaminoso che contenere i gelati. Alla Curia valdostana tre Pater, tre Ave e tre Gloria e il divieto di mangiare gelati per sempre.

Voi chi siete?

12 luglio 2013

Quando si inaugurerà la Festa di san Giorgio e Giacomo, più conosciuta come la Festa dei calabresi e che vede alla testa dell’organizzazione un condannato per favoreggiamento con la ‘ndrangheta, sarò curiosa di conoscere meglio i miei concittadini, capire se preferiscono la soppressata al principio morale che vuole una netta presa di distanza culturale da qualsiasi afflato con la criminalità organizzata.

Stop!

6 giugno 2013

Perfettamente d’accordo con Libera! «Chiediamo che la sede legale del comitato organizzatore dei festeggiamenti di San Giorgio e Giacomo, al cui vertice c’è Giuseppe Tropiano, condannato in primo grado per favoreggiamento alla ‘ndrangheta, venga tolta dalla parrocchia di St-Martin». Aggiungo: mai più soldi pubblici per l’organizzazione di eventi come questi, soprattutto se favoriscono incontri e scambi con la ‘ndrangheta e scambi di voti e favori con i politici locali. Stoppiamo tutto ciò che può incoraggiare i comportamenti inclini alla criminalità e alla corruzione.