Che dire del referendum fallito di Courmayeur? In primis che in questo caso, più unico che raro, la vituperata “casta” (presidente Rollandin, assessore regionale Marguerettaz, sindaco Derriard) era più avanti della tanto decantata “ggente”: la denominazione “Mont Blanc” poteva accrescere il brand della località, si rischiava di essere noti in tutto il mondo, di dover diventare più competitivi. Gli albergatori di “Couvma” (alla milanese…) hanno riposto stupendamente, colti da sonno profondo e da encefalite letargica: vuol dire che guadagnano già abbastanza così. Nè si è mossa la potente lobby degli illustri accasati di “Couvma” e dintorni, che ogni anno si raccoglie all’hotel de l’Ange: i Deaglio&Fornero, De Rita, Bassanini, Violante.
Loro “Couvma” la vogliono isolata, appartata, simile ai loro sogni di infanzia: mai nessuno di loro favorità una ferrovia veloce Caselle-Courmayeur. Per loro l’autostrada più cara d’Italia non rappresenta un problema, ma anzi una protezione, seleziona le presenze. E l’Union? Il problema della Balena Rossonera è che in questo decennio ha talmente allontanato i cittadini e i suoi bovini iscritti dalla partecipazione attiva e dal voto (astensione al referendum consultivo di Riccarand, astensione al referendum piro, astensione alle recenti europee), che i soldatini rossoneri han perso la bussola: quando Guste invitava al voto, hanno creduto che scherzasse. Così sono rimasti a casa. Gli ascari di Stella Alpina, idem: loro imitano sempre, male e in ritardo, gli unionisti. Dunque pure loro, le brutte copie, si sono astenuti. In tema di umorismo involontario, alcuni unionisti invocano ora il referendum svizzero senza quorum. E’ un provvedimento, tipico del federalismo svizzero, che terrorizza la Balena Rossonera. In questo caso, come nella vicina Confederation Helvetique, tutte le opere pubbliche superiori ad 1 milione di euro dovrebbero essere sottoposte a referendum popolare. La loggia massonica del cemento&costruzioni, che dentro la Balena Rossonera ha sgovernato negli ultimi 25 anni la Vda, si può permettere questo affronto? Non può. Nei lavori pubblici, meglio il federalismo calabrese… (roberto mancini)
Autonomia in svendita
29 gennaio 2010La Triplice Alleanza
Chissà, se nel folto gruppo di coloro che votano Union, c’è qualcuno che storce il naso all’idea di vedersi tra poco accanto il PdL. A sentire Piera Diémoz si direbbe di sì. Infatti la signora Diemoz prega i dirigenti del suo Mouvement di non vendere il partito a Berlusconi, probabilmente in virtù della forte contraddizione che vede i principi fondanti dell’UV scontrarsi con quelli del Popolo della Libertà. Cosa le risponde il compagno di partito Osvaldo Chabod? In buona sostanza le risponde che i valori ideali si possono facilmente accantonare per dar spazio al pragmatismo del guadagno (in senso politico). Che per questa realistica ragione ci si può accompagnare anche con chi ha idee diverse dalle proprie, con chi è culturalmente un nemico. Miracolo del compromesso! Per convalidare il brillante cinismo di questa teoria, Chabod prende ad esempio la Lega nord, partito rimasto vergine nell’identità, nonostante la comunanza con il Premier. Un partito dalle idee forti, vicino nel cuore e nell’anima all’Union, entrambi padri del federalismo. Si complimenta Chabod, dalle pagine del Peuple, del successo conseguito da Bossi in materia di federalismo fiscale: primo pilastro del federalismo globale! Cita Prezzemolo-Chanoux che invitava i pigri valdostani a non soggiornare troppo a lungo nelle pieghe del passato, ma di marciare svelti verso il futuro e cioè, secondo l’interpretazione di Chabod, dritti dritti nelle braccia del Popolo della Libertà. Sorvolando così sulle minacce verso la nostra autonomia proferite proprio dalle camicie verdi, facendo spallucce alla xenofobia e al razzismo, mettendo pannoloni ecologici (nuova virtuosa campagna della Zublena) per assorbire la fifa che un autentico federalismo fiscale dia una dolorosa sforbiciata ai nostri contributi statali!
____________________________________
Condividi su Facebook:
Categorie: Commenti vari, Degrado ambientale, Domande, Identità, Natura Matrigna, Politica valdostana, Uomini politici
Tags: Augusto Rollandin, Emilio Chanoux, Federalismo, Lega Nord, Manuela Zublena, Osvaldo Chabod, Peuple, Piera Diemoz, Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Union Valdotaine
Comments: 4 commenti