Posted tagged ‘Fascismo’

Gli stereotipi che fanno male

11 dicembre 2013

Andrea Padovani, della segreteria di Rifondazione comunista, persona che stimo, ha scritto dalle pagine di Fb che si augurava che l’assessore all’Istruzione e Cultura, Joel Farcoz, non ricevesse una delegazione dei giovani studenti di Casapound. Non so se l’ha fatto o meno, ma so che se fossi stata io assessore, quegli studenti li avrei ascoltati. Sono fascisti? Per me sono soprattutto giovani, molti dei quali minorenni, e da adulta e da rappresentante delle istituzioni avrei sentito il dovere di ascoltarli. Le chiusure, le trincee insormontabili fanno più danni che altro. Lotta al fascismo sempre, ma con intelligenza. Se sento un bambino che  dice – Viva il Duce – non lo mando più all’asilo? L’augurio di Andrea mi è sembrato quindi fuori luogo e lo dico non perché occorra tenere bassa la vigilanza, al contrario per non vanificarla in uno stereotipo. Per non ridurla a semplice giustificazione della propria esistenza politica.

Halte-là, halte-là, alalà!

5 dicembre 2011

"L'Union valdotaine ha il dovere di guardare avanti!".

La politica ha passi da bradipo, occorre rassegnarsi. Per mettere all’angolo Berlusconi ci sono voluti quasi vent’anni, nonostante abbia solo portato sciagure e sventura. Per mettere all’angolo Rollandin quanto tempo ci vorrà? Era tornato a fare il veterinario e si è respirata un’aria non dico buona, ma meno inquinata. Poi è stato mandato a Roma come senatore, anche con l’avvallo dei Ds. Nella capitale ha trovato gli agganci giusti e si è fatto riabilitare ora ce lo ritroviamo nuovamente a capo della Giunta. Grazie all’assenza totale di palle della maggioranza, MicaLaqualunque fa e disfa a suo piacimento, nomina questo e quello, per ultimo Bongiorno in qualità di amministratore delegato alla Deval (regaluccio per i rapporti romani con i big del Pdl). Ci piace questo regime? No! Possiamo cambiarlo senza l’Union? Al momento no. Dunque non ci resta che sperare che all’interno del movimento unionista tutti coloro che soffrono di dolori al basso ventre decidano di affrontare la diagnosi e cercare una terapia. Che la Stella alpina che già patisce non poco, chieda un analgesico e che il Pd e l’Alpe siano pronti con il clistere. Con la bocciatura da parte del congresso Uv della proposta di inserire nello Statuto il richiamo ai valori dell’ antifascismo, di fatto il partito prende le distanze dalla Resistenza e da quelle che dovrebbero essere le sue radici culturali. Secondo il segretario, Ego Perron, il partito deve saper guardare avanti. Cosa significa questa posizione? Che l’Union conferma, nonostante il fallimento, la sua lealtà al PdL: un partito moribondo che alle prossime elezioni non avrà neppure conservate le ossa. Questo tradimento (che ne pensa Chanoux?), potrebbe acuire le già profonde lacerazioni interne che sommate ai malesseri della Stella alpina darebbero un segno interessante per il futuro. Il nemico del mio nemico è mio amico, la massima di Mao è sempre verde nella strategia della politica. E la storia si cambia a piccoli passi.

Più e meno

3 ottobre 2011

Riceviamo dalla signora Cristina Betti e volentieri pubblichiamo.

Salve a tutti,

ultimamente siete passati nello stradone dietro la Cogne? Due mattine fa a momenti vado a sbattere per essere rimasta letteralmente sconvolta da l’ennesima bruttura umana. Sul muro, oltre la rotonda, campeggiano due scritte: “- troie e + fascismo” (scritto proprio con il + e il -) e poco dopo “odia le banche ama il fascismo”.

Ci ho riflettuto sopra un paio di giorni ma… non riesco proprio a trovare un nesso fra le troie, le banche e il fascismo, potete aiutarmi in questa mia lacuna storica?

Che amarezza…

Ah, proposta: f acciamo una gara fra i writers valdostani e, ai migliori, si dia l’incarico di rendere quel muro una lunga tavolozza dove poter esprimere la propria arte, oltre che a impedire a qualche idiota di scaricare i propri pruriti sui muri della città… Saluti a Patuasia!

Digressione 4

17 novembre 2010

Ho ancora nelle orecchie la registrazione dei lamenti delle vittime della strage di Brescia. E sono passati trentasei anni. Gemiti che ti rimangono addosso, insieme alle immagini di quegli anni di piombo. Cicatrici della prima giovinezza che non si emargineranno mai. Lo sanno tutti coloro che in quegli anni hanno pianto, gridato, manifestato, lottato per difendere la democrazia contro il fascismo. Le sue istituzioni. Oggi lo Stato non ha prove sufficienti per condannare gli imputati di strage. Dopo tanto tempo nessuno è colpevole. Oggi si sa, ma lo si sapeva anche ieri, che lo Stato è in parte colluso. Omertoso. Inaffidabile. Mi piacerebbe credere nello Stato, affidarmi alle sue istituzioni, provare fiducia nella giustizia. Confesso che non ci riesco e non per ideologia, più semplicemente per intuito. L’Italia è malata, le metastasi sono diffuse ovunque. Questa ennesima prova di debolezza sfianca l’ultima resistenza. Resistere a cosa? Al malaffare che è coperto dai funzionari pubblici? Suggerito dai politici? Ignorato dai più?

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La schiena diritta!

6 Maggio 2009
La schiena del Mouvement!

La schiena del Mouvement!

Si dice che i montanari abbiano la schiena diritta, non in senso figurato è chiaro, ma simbolico. La schiena diritta infatti è metafora di qualità quali la coerenza nei propri valori tradizionali. Oltre alla pazienza, alla solidità, alla cooperazione che la geografia difficile ha saggiamente suggerito, nel recente passato se ne è aggiunto uno: l’antifascismo. L’allora Stato mussoliniano aveva mutilato la cultura valdostana, costringendo la lingua francese a far fagotto; così facendo si fece nemici anche coloro che nel francese riconoscevano una loro intrinseca unicità. Il partito etnico che ne derivò: l’UV, giurò guerra ad oltranza al fascismo: nemico giurato delle minoranze. Dunque, dopo sessant’anni la schiena diritta di quel partito si è incurvata apparentandosi con il PdL, partito di centro-destra che annovera al suo interno numerose personalità provenienti da aeree di destra-destra, nemiche dei piccoli popoli. E allora quale candidato migliore e coerente di un Marguerettaz poteva personificare la piega verso il basso che ha preso la spina dorsale del Mouvement?

Franza o Spagna purché se magna!

8 aprile 2009
Joseph in fuga dalla Storia

Joseph in fuga dalla Storia

Una cosa è certa! La Storia è un fatto puramente decorativo e la si inventa a seconda dei bisogni. Così Joseph Rivolin, sulle pagine del Peuple scrive che Emilio Chanoux non fu ucciso dai fascisti, ma dallo Stato italiano, che a quel tempo si chiamava Repubblica Sociale Italiana (dov’è la differenza se lo Stato era governato dai fascisti?). Lo storico negazionista aggiunge che Chanoux fu tradito dai partigiani perché e qui prende a prestito le parole di Ernest Page, il CLN piemontese non era interessato a combattere i tedeschi e neppure i fascisti, ma lottava per soffocare il germe dell’ideale valdostano! E ‘sti cazzi! Cosa non si inventa il Joseph pur di giustificare, agli occhi degli iscritti, il desiderio dei dirigenti unionisti, di cui fa parte, di allearsi con il PdL! Partigiani che lottano e si fanno uccidere perché spaventati dall’idea di una Valle d’Aosta autonoma e per questo dipendente dalle casse dello Stato, ih ih ih… . Sempre secondo il revisionista-unionista tutti i partiti nati dalla Resistenza italiana (si vede che quella valdostana è un’altra cosa), avevano, chi in un modo chi nell’altro, una parte di responsabilità nella morte di Chanoux. Il fatto poi che il partito nato dalla resistenza valdostana (si vede che quella italiana è un’altra cosa), l’UV, fu costretto ad averci a che fare è solo per evitare seri problemi (quali? la mancanza del vitalizio?). Dunque, secondo l’analisi “storica” del nostro “storico”,  i partiti della Seconda Repubblica, essendo diversi da quelli della Prima e quindi estranei all’omicidio, non inibiscono l’Union dall’abbraccio con La Russa, Gasparri, Mussolini, Storace … i loro amici Calderoli, Borghezio… .

Partiti – Parenti

28 marzo 2009